Newsletter Ayurveda nr. 72 – Novembre 2023

Newsletter n° «72»

Novembre 2023

FOCUS TAILAM: Murivenna, panoramica di evidenze

 

Mahesh, S.

A COMPREHENSIVE REVIEW OF MURIVENNA, AN AYURVEDA FORMULATION.

Eur. Chem. Bull. 2023,12(5), 5527-5534

 

La newsletter

Murivenna Taila è uno degli oli medicati più apprezzati in Ayurveda; la sua popolarità è dovuta a più fattori tra i quali sicuramente la sua versatilità e rapidità d’azione; il suo ruolo medicamentoso è sostanzialmente ritenuto molto utile per gestire situazioni anche d’emergenza con finalità antidolorifiche, antinfiammatorie, dermotrofiche e antisettiche; il suo uso è diventato popolare anche nel mondo sportivo come rimedio naturale per i traumi tipici degli sport da combattimento poiché favorisce una più pronta remissione dei sintomi e il recupero funzionale.

Questa newsletter segnala e prende spunto da una recente pubblicazione (2023) di un articolo scientifico che contribuisce ulteriormente alla comprensione dell’azione medicamentosa di Murivenna Taila; la newsletter, che riporta per Murivenna le relative indicazioni d’uso riportate nella letteratura scientifica disponibile, offre inoltre una panoramica di recenti casi clinici, come evidenze, a supporto dell’utilità d’impiego di Murivenna taila nella gestione complementare prevalentemente di disturbi osteoarticolari e muscolo scheletrici.  

 

Profilo breve di Murivenna

Murivenna taila è uno, tra gli oli medicati della tradizione medica ayurvedica, tra i più esclusivi e quasi unico; in India, ma ora anche in occidente tra gli operatori ayurvedici, esso gode di una diffusa popolarità e attualità poiché il suo impiego infatti risulta pratico e rapidamente risolutivo nella cura e nel recupero funzionale in frequenti condizioni traumatiche come contusioni, ferite fresche e fratture; risulta inoltre molto apprezzato come antisettico nel trattamento di ferite e, come dermotrofico, nel recupero dell’integrità tissutale nella guarigione delle ferite e, ad esempio, nella gestione delle ustioni; è quotidianamente utilizzato tra i medici ayurvedici in Kerala proprio per la versatilità e la rapidità d’azione [17]. Nella lingua Malayalam il nome Murivenna risulta composto dalle parole: murivu = lesione (ferita) ed enna = olio. La formulazione di Murivenna Taila ha origini antiche rintracciabili per la prima volta in Agastyamarma Sastra [17], un libro di testo di medicina Siddha, e quindi in Sahasrayogam e Ashtanga Hridaya [11], mentre nessun riferimento si trova in Brihattrayi e Laghutrayis [17]. La formula attualmente disponibile nel Formulario Ayurveda dell’India è una forma modificata della formulazione originale. Fu in particolare infatti che, in Kerala, negli anni ’60, eminenti accademici e medici ayurvedici, aggiornarono la formula originaria di Murivenna secondo più moderni standard farmaceutici dell’Ayurveda dando origine alle moderne formulazioni disponibili di Murivenna; esse possono differire a seconda del luogo di produzione e dalla tradizione formulativa dei produttori stessi. La formulazione oggi universalmente accettata è la seguente: Cocos Nucifera Oil, Pongamia Pinnata Seed Extract, Aloe Barbadensis Leaf Extract, Moringa Oleifera Leaf Extract; Allium Cepa Bulb Extract; Asparagus Racemosus Root Extract, Erythrina variegata leaf extract, Piper betle leaf extract, Spermacoce hispida extract. La referenza Murivenna è attualmente presente nella Farmacopea del Government Ayurveda College, Trivandrum, Kerala; Murivenna viene attualmente formulato con selezionati ingredienti erbali, insieme olio di cocco, secondo quanto prescritto nell’Ayurveda Formulary of India (AFI). Murivenna è attualmente incluso nella Lista dei Farmaci Essenziali dell’Ayurveda secondo il Ministry of Ayush, Government of India [17].

Composizione: la preparazione di Murivenna avviene ancora, di fatto, seguendo le linee guida fondamentali di Taila paka vidhi di Sharangadhara Samhita e cioè utilizzando Shatavari (root) come Kalka Dravya; Pongamia pinnata (seed), Aloe barbadensis (leaf), Moringa oleifera (leaf), Allium cepa (bulb), Erythrina variegata (leaf) , Piper betle (leaf extract) , Spermacoce hispida come Drava Dravya e Cocos nucifera (oil) come Sneha Dravya [17]. Un componente particolare usato nella preparazione e cottura di questo taila è inoltre  il Tandulodaka ovvero l’acqua in cui è stato lavato il riso per 4 volte e poi messo a bagno per 9 ore. A quest’acqua vengono tradizionalmente attribuite particolari proprietà lenitive, ammorbidenti e di contrasto alle infiammazioni [11].

Studi farmaceutici: come concluso anche dallo studio condotto da Dhanya et al. (2019) sulla preparazione farmaceutica di Murivenna, si è riscontrato che il prodotto finale ha una colorazione verdastra con odore gradevole caratteristico di aglio. Il prodotto finale viene raccolto da khara paka (la quarta fase di sneha paka, che viene dopo la fase di Madhyama paka; in questa fase la pasta diventa dura, ruvida a causa dell’eccesso di riscaldamento. L’olio raccolto in questa fase è destinato all’applicazione esterna con una perdita del 2%. [4]. In un caso clinico, la ionoforesi condotta con una forma modificata di kwata (preparato con ingredienti di Murivenna) si è dimostrata efficace nella fascite plantare [9]. Murivenna può essere convertito in altre forme farmaceutiche come unguento, gel e antinfiammatori transdermici e cerotti analgesici, in dosaggi adatti al paziente [17].

Studi analitici: Secondo lo studio condotto da Hepsibah et al. (1993), Murivenna è verde di colore, odore gradevole, viscoso e limpido. Il prodotto finale possiede una gravità specifica di 0,92 a temperatura ambiente, valore di acidità di 2,17 mg/g, valore di saponificazione di 293,8 mg/g, valore d’iodio 10,58 mg/100 mg; l’analisi di riconoscimento TLC evidenzia la presenza significativa di sei differenti sostanze [10].

Uso: Fin dai tempi più antichi questo olio Ayurvedico è stato utilizzato essenzialmente per il bilanciamento di Vata e delle sue manifestazioni di squilibrio che possono dare luogo a indebolimento e lesioni di varia natura. I numerosi studi scientifici e in ambito dell’uso tradizionale ne sostengono molto l’uso sia negli ambiti ayurvedici più classici e tradizionali che nei più moderni ambienti sportivi. L’uso esterno e interno degli oli medicati è indicato nelle Samhita (Charaka, Sushruta, Shargandhara, etc.). Murivenna è utilizzato principalmente nelle malattie Salya tantra pradhana. In particolare è indicato per Abhighatajanya shopha (infiammazione dovuta a lesioni acute), Vrana (ferita/ulcera), Sopha in Sandhi (infiammazione articolare), Asthi bhagna (frattura) e Sandhi chyuti (lussazione). Può essere utilizzato in varie procedure di trattamento come Abhyanga (Anga), Bandhana (bendaggio), Basti (Kati, Janu, Griva), ecc., Dhara (Anga), Pichu (impacchi localizzati sulle articolazioni), ecc. [17]. Murivenna trova pertanto il suo uso più comune in disturbi come fratture, lussazione, distorsioni, osteoartrite, fascite plantare [17]. Murivenna è utile nel ridurre le infiammazioni e favorendo la microcircolazione grazie alle proprietà degli ingredienti [19]. Nella medicina ayurvedica si descrive anche, in modo non convenzionale, l’uso di Murivenna per l’oleazione interna attraverso Snehapana e somministrato anche sotto forma di Basti, come medicamento per via rettale, in caso di emorroidi infiammate; ugualmente se ne descrive l’uso per applicazione diretta su ferite aperte e ustioni di primo grado [17]. Murivenna è attualmente apprezzato e utilizzato nella medicina dello sport considerando il suo effetto rapido sulle lesioni acute per alleviare il dolore e il gonfiore; Murivenna inoltre promuove il recupero funzionale; l’utilità medicamentosa di Murivenna in ambito sportivo è nota grazie anche al suo uso, come rimedio per i comuni traumi, tra coloro che praticano la famosa arte marziale indiana Kalarippayattu [11]. Murivenna Taila trova inoltre, secondo i suoi razionali d’azione, viene anche suggerito come coadiuvante in ambito preventivo di disturbi ostearticolari; questa azione sarebbe dovuta alla presenza di specifici  fitocomplessi, veicolati nell’organismo dal vettore oleoso (olio di Cocco), ai quali vengono attribuite qualità in grado di donare forza ed elasticità e che, in concorso con l’azione dinamizzante del massaggio, possono agire favorevolmente sul fisiologico equilibrio di muscoli, tendini e legamenti riducendo quindi la possibilità d’incorrere in lesioni, stiramenti e traumi di vario genere [11].

Studi farmacologici: uno studio di Nair et al, (2020), ha dimostrato l’azione antinfiammatoria di Murivenna utilizzando il modello di edema della zampa indotto da carragenina e il metodo del granuloma con pellet di cotone; lo studio ha concluso che Murivenna ha mostrato un effetto antinfiammatorio significativo (P<0,05) nell’infiammazione in fase acuta nei ratti albini Wistar [19]. Sareena et al, (2014), hanno riscontrato una significativa attività di Murivenna anti-MRSA (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina). Le infezioni da MRSA sono molto pericolose in quanto portano ad amputazione e morte nei casi di ulcera del piede diabetico. Murivenna ha mostrato alcuni risultati promettenti contro questi batteri resistenti ai farmaci [25]. U.S.Jijit et al., (2021), hanno dimostrato che un unguento a base di Murivenna ha mostrato un significativo effetto antinfiammatorio quando confrontato con un farmaco standard [13]. Analizzando le proprietà dei singoli ingredienti di Murivenna basandosi sugli studi pubblicati, si possono comprovare le affermazioni dei Vaidhya tradizionali riguardo all’uso di Murivenna nelle varie condizioni cliniche summenzionate. L’olio di cocco che, in Murivenna è Sneha Dravya, è costituito da numerosi FFA come l’acido caprico (7%), l’acido oleico (6%), l’acido linoleico (2%), l’acido laurico (49%), l’acido miristico (18%), l’acido palmitico (8%), l’acido caprilico (8%) e l’acido stearico (2%). L’olio di Cocco, in uno studio sulle ferite su animali, condotto da Nevin K G et al., (2010), ha dimostrato azione di neo-vascolarizzazione, proliferazione dei fibroblasti, sintesi del collagene solubile in pepsina e turnover del collagene [20] [29]. L’aloe vera è ricca di minerali, aminoacidi, vari enzimi e vitamine (A, B, C, E). Pongamia pinnata, in uno studio sperimentale, ha dimostrato significative proprietà antimicrobiche e favorenti la guarigione delle ferite [5]. Pongamia pinnata dimostra infatti di favorire una maggiore resistenza alla rottura e la guarigione delle ferite grazie al suo potenziale angiogenico e mitogeno. Pongamia pinnata dimostra inoltre di regolare positivamente il TNF-α e l’IL-6 aumentando la concentrazione sierica di IL-10 [6][3][1]. In vitro la frazione di acetato di etile delle foglie di Moringa ha dimostrato di promuovere la guarigione delle ferite (tasso di chiusura delle ferite) mediante proliferazione e migrazione delle cellule fibroblastiche dermiche umane [8] [23]. Uno studio condotto da Plangsombat N et al., (2016), ha dimostrato che i liposomi di Asparagus racemosus (Shatavari), quando utilizzati come applicazione transdermica e topica, hanno un potente effetto antinfiammatorio sulla linea cellulare di leucemia monocitica THP-1 [22] [21]. Uno studio di Manosroi et al., (2011), ha spiegato ulteriormente l’azione antiossidante di Murivenna sulla pelle. L’estratto di foglie di Piper betel ha mostrato una significativa capacità di favorire la guarigione delle ferite in ratti resi diabetici Ciò potrebbe essere dovuto alla proprietà di ridurre i marcatori di stress ossidativo come i livelli di malondialdeide (MDA) e 11β HSD-1 e di aumentare i livelli di superossido dismutasi (SOD) [17]. Uno studio sperimentale ha dimostrato che il gel di estratto di Allium cepa  ha un effetto significativo nel migliorare l’aspetto delle cicatrici riducendo l’arrossamento e favorendo morbidezza e consistenza sul sito di escissione [17]. Gli studi antinfiammatori su linee linea cellulari degli estratti etanolici della corteccia di E. variegata hanno mostrato effetti nell’infiammazione acuta e cronica mediante effetto inibitorio rispettivamente del rilascio di PGE2 e TNF-α e proprietà antimicrobiche [17]. Per la preparazione di Murivenna viene inoltre utilizzato anche Tandulodaka (l’acqua di lavatura e mollitura del riso); questa soluzione dimostra di potenziare la capacità d’idratazione di gel e creme liposomiali (niosomi) e di arricchirli di bioattivi naturali (amminoacidi essenziali, minerali, vitamine (tra cui la vitamina E), polifenoli, gamma-orizanolo, carotenoidi, ecc.), contenuti nella crusca del riso; la pitera (una sostanza prodotta dalla fermentazione del riso), in particolare, è nota per la sua capacità di promuovere la rigenerazione cellulare  [18]. La proprietà curativa delle ferite della crusca di riso è dovuta principalmente a presenza di peptidi cationici come RBP-LRR, RBP-EKL e RBP-SSF [28].

 

Panoramica di evidenze

Di seguito viene riportata una panoramica di una serie di esperienze cliniche sull’uso di Murivenna in diverse condizioni di malattia.

 

Koriya, H et al. MANAGEMENT OF POST FRACTURE STIFFNESS BY MURIVENNA TAILA PARISHEKA WITH REHABILITATION EXERCISE – A CASE REPORT. International Journal of AYUSH Case Reports, 2020; 6(3), 285-288.

La maggior parte delle fratture e delle lussazioni, per una corretta guarigione, richiedono un periodo d’immobilizzazione, con gesso, che provoca rigidità articolare e debolezza muscolare. La medicina occidentale applica la fisioterapia per trattare la rigidità post-frattura. In Ayurveda, Acharya Sushruta ha dedicato un capitolo apposito e separato alla frattura (come trattamento Bhagna Chikitsa), facendo un distinguo tra la frattura in una persona giovane che guarisce in tempo più breve rispetto a una persona anziana. In questo caso clinico una donna di 25 anni, a causa di un incidente stradale, ha riportato la frattura dell’estremità distale del radio sinistro, gestita con riduzione chiusa e fissazione percutanea con filo di Kirschner e gesso di Parigi (POP); un gesso, per l’immobilizzazione, è stato applicato sotto il gomito per 35 giorni. L’immobilizzazione è stata rimossa dopo 35 giorni, ma il paziente soffriva di grave e dolorosa limitazione dei movimenti con rigidità e infiammazione ancora persistenti nel sito articolare. Per questo motivo è stata decisa la gestione con Parisheka con Murivenna Taila tiepido insieme alla riabilitazione del polso, 1 volta al giorno per 30 giorni; al termine del trattamento la paziente ha riferito un evidente sollievo dal dolore e un evidente miglioramento del movimento del polso. Il completo sollievo dal dolore, l’eliminazione del gonfiore e la riacquisizione della gamma completa di movimenti, senza dolori, sono stati ottenuti al completamento di quattro settimane di trattamento e la paziente è tornata alle sue attività di routine già dalla quarta settimana in poi. Questo singolo caso contribuisce a dimostrare che la rigidità post-frattura può essere gestita con successo con Murivenna Taila Parisheka e che consente un rapido ritorno alla vita di routine [16].

 

Sreerag, M. V. and Dhule, M. (2021). EFFECT OF MURIVENNA OINTMENT IN THE MANAGEMENT OF PARIKARTHIKA (ACUTE FISSURE IN ANO) – A PILOT STUDY. Journal of Pharmaceutical Research International, 33(39A), pp. 156-161. doi: 10.9734/jpri/2021/v33i39A32154.

Parikarthika (fissurazione anale) è una delle condizioni più dolorose che si verificano nella regione ano – rettale. A causa delle abitudini alimentari irregolari e degli stili di vita moderni dei popoli dell’era attuale vi è una maggiore incidenza della ragade nell’ano. Lo scopo di questo studio pilota era quello di valutare l’efficacia dell’unguento Murivenna nella gestione di Parikarthika. Questo studio è stato condotto su 22 pazienti con diagnosi di ragade acuta nell’ano. A tutti i 22 pazienti è stato applicato un unguento a base di Murivenna localmente nel letto della fissura (Parikartika). A tutti i pazienti è stato consigliato di eseguire l’applicazione due volte al giorno, dopo il semicupio, per 4 settimane o fino alla guarigione del letto della fessura. In tutti i pazienti affetti da stitichezza, al trattamento, è stato associato anche, come farmaco adiuvante, Triphala con acqua tiepida, per via orale, prima di coricarsi, ogni giorno. In questo studio è stato osservato che in tutti i pazienti vi è stato un sollievo significativo da sintomi come il dolore nell’ano e sanguinamento rettale, dopo 30 giorni di trattamento. La tonicità dello sfintere anale è diventata normale in 21 pazienti (95,45%) dopo 30 giorni di trattamento. L’ulcera all’ano era completamente guarita in 19 pazienti (86,36%) dopo 30 giorni di trattamento. Non si è verificata alcuna recidiva in tutti i pazienti dopo i 30 anni giorni di follow-up. I sintomi come dolore e sanguinamento dal retto dimostravano un efficace migliorato entro 14 giorni dal trattamento in tutti i pazienti. Il trattamento descritto in questo studio viene ritenuto efficace nella gestione della ragade dell’ano in quanto ha alleviato i sintomi cardinali, come il dolore acuto e il bruciore [27].

 

Keerthy P et al. A CLINICAL STUDY TO EVALUATE THE EFFICACY OF MURIVENNA APPLICATION ON EPISIOTOMY WOUND. Journal of Ayurveda and Integrated Medical Sciences, 2020; 5(05), 65-71.

Un’incisione chirurgica sul perineo e sulla parete vaginale posteriore, durante la seconda fase del travaglio è chiamato episiotomia (perineotomia) e si tratta infatti di una lesione perineale di secondo grado. È l’operazione ostetrica più comunemente eseguita per allargare l’ingresso vaginale e favorire un parto più facile e sicuro del feto; inoltre questa procedura contribuisce a ridurre al minimo lo stiramento eccessivo e danni ai muscoli del feto e della fascia perineale riducendo anche lo stress e la tensione sulla testa del feto. La ferita dell’episiotomia è praticata su una zona delicata della donna e provoca forte dolore e disagio e richiede cure e attenzioni mediche adeguate. Questa condizione, se non adeguatamente trattata, può portare a infezioni della ferita puerperale e guarigione ritardata; come conseguenza possono aversi delle interferenze negative nell’interazione madre-bambino, con l’allattamento e prolungare la degenza ospedaliera. La cura della ferita provocata da episiotomia deve essere iniziata immediatamente dopo la sutura della ferita per ridurre il dolore e infiammazione. In chiave ayurvedica la ferita chirurgica dell’episiotomia può essere considerata Sadyo Vrana e l’Ayurveda dispone di diverse modalità di trattamento per Vrana Chikitsa. I farmaci Shodhana e con qualità Ropana sono essenziali per la guarigione. In questo studio di ricerca sono stati arruolati un totale di 30 pazienti in due gruppi, il gruppo A (di controllo) nel quale è stato applicato Jatyadi Taila sulla ferita da episiotomia dopo Ushna Jala Parisheka e il Gruppo B (trattamento) in cui è stato applicato Murivenna dopo Ushna Jala Parisheka. Dallo studio sono emersi risultati incoraggianti nel gruppo di trattamento con Murivenna; dallo studio è emerso che Murivenna possiede migliori proprietà antidolorifiche e di riduzione della fragilità tissutale [15].

 

Jyothi et al. CLINICAL EFFICACY OF MURIVENNA TAIL KATIBASTI IN KATISHOOL W.S.R. LUMBAR SPONDYLOSIS. WJMPR, 2019;5(11):105-09.

Katishoola è la condizione che colpisce allo stesso modo uomini e donne. La lombalgia è il disturbo più comune una prevalenza dal 65 al 90%. Le posture scorrette di seduta, i viaggi, l’uso della bicicletta e le attività sportive sono tra le cause più frequenti. Il 10% dei casi è dovuto alla spondilosi lombare che in Ayurveda è correlata a Katishool. Essa è descritta come la condizione degenerativa che colpisce i dischi, i corpi vertebrali o le articolazioni associate della colonna lombare. Poiché Kati è l’area più interessata da questa malattia, Katibasti è stata la procedura ayurvedica più indicata. Con la finalità di contribuire con un’ulteriore prova di efficacia di Katibasti in Katishool sono stati trattati 10 pazienti per un periodo di 8 giorni. Murivenna Taila è stato l’olio medicato utilizzato per lo studio. In questa esperienza clinica sono stati osservati risultati altamente significativi e un miglioramento dei sintomi cardinali di Katishool come il miglioramento nella gamma di movimenti e dell’intensità del dolore. Questa procedura si è rivelata un buon intervento clinico nel pacificare Vataja o Vata-kaphaja in Katishool [14].

 

Raiby P. Paul, Prasanth, D, Rajashekar, K. N. CLINICAL STUDY TO EVALUATE THE EFFICACY OF JANU BASTI AND JANU PICHU WITH MURIVENNA IN JANU SANDHIGATA VATA. Anveshana Ayurveda Medical Journal.2015: 1(2): 74-7.

L’artrosi è la forma più comune di artrite caratterizzata principalmente da dolore, gonfiore e limitazione funzionale dell’articolazione. Si presenta comunemente unilateralmente nell’articolazione del ginocchio, che è l’articolazione più importante che sostiene il peso nel corpo. L’artrosi dell’articolazione del ginocchio è il disturbo articolare più comune riscontrato negli anziani. A causa delle somiglianze nei segni e nei sintomi, può essere correttamente correlato a Janu sandhigata vata. Secondo l’Ayurveda, Snehana, Svedana, Dahana e Upanaha sono le principali modalità di trattamento nella gestione del Sandhigata Vata. Questi sono principalmente rivolti a finalità di nutrimento, sostenimento articolare (Bramhana). Sushruta ha menzionato il trattamento per Sandhigatavata con Snehana e Janubasti che sono una delle modalità di trattamento più comunemente adottate nella gestione di Janu sandhigata vata. In questo studio è emerso che Janubasti con Taila dà risultati incoraggianti nell’alleviare i segni e i sintomi di Janusandhivata. In particolare Murivenna è un rimedio comunemente usato in Kerala ed è elencato nella farmacopea dell’Ayurveda del Kerala. È utile in Sandhi Bhagna (traumi delle articolazioni) grazie ai suoi effetti Vedanasthapaka e Shothagna. La maggior parte degli ingredienti di Murivenna posseggono Katu Rasa, Theekshna Guna, Ushna Veerya e Katu Vipaka. Murivenna è considerato un trattamento elettivo, secondo la letteratura ayurvedica che considera Snehana e Swedana le modalità principali di chikista in vata vyadhi. Janu basti, che è una procedura evoluta da Shirobasti, è stata studiata con vari sneha e dimostra una notevole efficacia nella condizione di Janu sandhigata vata (correlata alla malattia dell’osteoartrite). Anche Janu Pichu sostiene lo stesso principio di produzione di effetto Sthanika Snehana e Swedana, perché mantiene localmente l’olio per un periodo di tempo stabilito. In questo studio è stata confrontata l’efficacia di Janu basti e Janu Pichu con Murivenna in Janu sandhigata vata ed è emerso che Janu basti ha mostrato risultati significativi nell’alleviare i sintomi di Janu sandhigata vata [24].

 

Huda A, Princy Prasad M.R. A COMPARATIVE STUDY TO EVALUATE THE EFFICACY OF SPLINTED BANDAGE WITH MURIVENNA AND PLASTER OF PARIS IN THE MANAGEMENT OF COLLES FRACTURE. International Ayurvedic Medical Journal.2018;293):991-97.

La frattura di Colles (polso e radio distale) è una lesione comune nelle cliniche ortopediche. La gestione della frattura di Colles comprende la riduzione chiusa e l’applicazione di gesso di Parigi ma il peso elevato e complicazioni come rigidità articolare, prurito e piaghe da gesso sono lamentele comuni. Le tradizionali tecniche di posizionamento osseo professionali utilizzano bende steccate. Questo studio ha valutato l’efficacia della benda steccata con Murivenna a confronto con l’applicazione del gesso di Parigi nella frattura di Colles. Attravero criteri d’inclusione ed esclusione sono stati reclutati due gruppi di 10 pazienti ciascuno mediante semplice randomizzazione. Nel gruppo I è stata applicata una benda steccata con Murivenna e nel gruppo II il gesso di Parigi. Lo studio ha concluso nel gruppo trattato con le bende steccate con l’aggiunta di Murivenna il sollievo da sintomi come dolore, dolorabilità, gonfiore e anche il miglioramento della gamma di movimento dell’articolazione del polso sono stati migliori rispetto al gruppo trattato con l’applicazione del gesso di Parigi nella frattura di Colles [12].

 

Benny, G. A., Varghese, T., Vijayakumar, S., & Robin, D. T. (2023). EFFECTIVE MANAGEMENT OF COLLES FRACTURE USING MURIVENNA AND ABHA GUGGULU – A CASE REPORT. Journal of Ayurveda and Integrative Medicine, 14(4), 100786.

La frattura di Colles è la frattura più comune incontrata nella pratica ortopedica che richiede tempestività intervento terapeutico e adeguato follow-up per garantire la completa guarigione. Nei testi classici dell’Ayurveda sono stati spiegati vari tipi di fratture, metodi di riduzione e guarigione. Queste tecniche sono dimostrate da evidenze scientifiche e dal loro prolungato uso nel tempo. Questo articolo riferisce del successo della gestione di un caso della frattura di Colles utilizzando l’Ayurveda e tecniche moderne; l’intervento ayurvedico si è basato sull’uso di Murivenna (un olio medicato menzionato nei testi contemporanei dell’Ayurveda) e la somministrazione interna di Abha Guggulu e unitamente è stato utilizzato POP semifuso e benda steccata in alluminio. Una donna di 75 anni di corporatura moderata a cui è stata diagnosticata la frattura Colles è stata trattata con una tecnica di riduzione manipolativa chiusa, seguita da un semi-gesso sotto il gomito (POP) e una stecca di alluminio. Murivenna è stato versato anteriormente al sito fratturato e ad Abha Guggulu è stato somministrato per via orale. Il bendaggio è stato effettuato il 7° e il 21° giorno e rimosse il 35° giorno. Al termine del trattamento le condizioni del paziente sono sensibilmente migliorate notevolmente con una buona escursione dei movimenti del polso; successivamente è stato consigliato d’iniziare la riabilitazione. In questo caso clinico è stato osservato che il trattamento integrato di trattamenti principi ayurvedici con le tecniche moderne di gestione della frattura del polso sono è utile e privo di eventi avversi [2].

 

Sreelekha, R., Gangadharan, K., Meherban, N., Akshaya, A. S., Anusha, U. S., Dinsha, V. P., & Babukuttan, G. (2023). AYURVEDIC MANAGEMENT OF BOTH-BONE FRACTURE OF THE FOREARM-A CASE REPORT. Kerala Journal of Ayurveda, 2(2).

Le fratture ossee dell’avambraccio sono tra le fratture pediatriche più comuni, stimate intorno al 40% di tutte le fratture pediatriche. Questo caso clinico descrive la gestione di questo tipo di frattura in un ragazzo di 14 anni caduto sulla mano tesa mentre giocava a cricket. Il paziente è stato portato in un vicino ospedale e gli è stata diagnosticata una frattura ossea dell’avambraccio sinistro. Il medico ha suggerito una riduzione chirurgica in aperto, ma poiché non erano preparati per l’intervento chirurgico, è stato optato per il trattamento ayurvedico. L’obiettivo del presente caso era correggere la deformità e i disturbi associati, ripristinando in definitiva la normale funzionalità della mano. Nell’Ayurveda questa condizione è considerata Prakoshtasthi Bhagna (Antaha e Bahi). Le modalità di trattamento eseguite sono state la riduzione e la manipolazione mantenendo la trazione seguita da bendaggio con Murivenna utilizzando 4 stecche sui lati dorsale, ventrale, mediale e laterale per 1 mese. Dopo 2 settimane è stata effettuata una semplice fasciatura senza stecche. Al termine del trattamento, (un mese) sono stati osservati il totale sollievo dai sintomi e il ripristino completo del movimento dell’avambraccio [26].

__________________References__________________

  1. Abhijeet Pandey, Jui V. Jagtap, S.A. Polshettiwar, B.S. Kuchekar. Formulation and Evaluation of Antibacterial and Antifungal Activity of Herbal Gel Containing Aloe vera, Azadirachta indica and Lycopersicon esculentum Seed Extract. Research J. Pharm. and Tech. 4(4): April 2011; Page 552-554.
  2. Benny, G. A., Varghese, T., Vijayakumar, S., & Robin, D. T. (2023). Effective management of Colles fracture using Murivenna and Abha Guggulu–A case report. Journal of Ayurveda and Integrative Medicine, 14(4), 100786.
  3. Daphne, T. L., & Prince, V. (2019). A Study to assess the Effectiveness of Aloe Vera Gel Dressing on Wound Status among Patients with Diabetes Mellitus in Government Hospital, Dindigul. International Journal of Advances in Nursing Management.
  4. Dhanya, Aparna, Radhika. Pharmaceutical Preparation Of Murivenna. -A Wonder Drug For Marmachikitsa.World Journal of Pharmaceutical Research.2019; 8(12):1557-60
  5. Dwivedi, D., Dwivedi, M., Malviya, S., & Singh, V. (2016). Evaluation of wound healing, anti-microbial and antioxidant potential of Pongamia pinnata in wistar rats. Journal of traditional and complementary medicine, 7(1),79-85. https://doi.org/10.1016/j.jtcme.2015.12.002
  6. Farha Fatma, Anil Kumar. A systematic Review of Aloe vera and its Properties. Asian Journal of Pharmaceutical Research. 2021; 11(4):257-9. doi: 10.52711/2231-5691.2021.00045
  7. Ghazali, N. A., Elmy, A., Yuen, L. C., Sani, N. Z., Das, S., Suhaimi, F., Yusof, R., Yusoff, N. H., & Thent, Z. C. (2016). Piper betel leaves induces wound healing activity via proliferation of fibroblasts and reducing 11β hydroxysteriod dehydrogenase-1 expression in diabetic rat. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 7(4), 198–208
  8. Gothai S, Arulselvan P, Tan WS, Fakurazi S. Wound healing properties of ethyl acetate fraction of Moringa oleifera in normal human dermal fibroblasts. J Intercult Ethnopharmacol. 2016 Feb 8;5(1):1-6. doi: 10.5455/jice.20160201055629. PMID: 27069722
  9. Gupta AK, Mahanta V, Sherkhane R, Gupta SK. Iontophoresis with Murivenna kwatha as an adjunctive therapy in the management of Vata kantaka (Plantar fasciitis): A case report. J Ayurveda Case Rep 2020; 3:148-52
  10. Hepsibah PT, Rosamma MP, Prasad NB, Kumar PS. Standardisation of murivenna and hemajeevanti taila. Anc Sci Life. 1993 Jan;12(3-4):428-34. PMID: 22556623
  11. https://www.benefica.it/prodotto/murivenna-taila/
  12. Huda A, Princy Prasad M.R. A Comparative Study To Evaluate The Efficacy Of Splinted Bandage With Murivenna And Plaster Of Paris In The Management Of Colles Fracture. International Ayurvedic Medical Journal.2018;293):991-97
  13. Jijith U.S, Evaluation of Anti-Inflammatory Activity Of Ayurvedic Formulation Murivenna By Jijith-Jayakumari Method. WJPPS, 2021;10(9):2495-2502.
  14. Jyothi M et al. Clinical Efficacy Of Murivenna Tail Katibasti In Katishool W.S.R. Lumbar Spondylosis.WJMPR, 2019;5(11):105-09.
  15. Keerthy P et al, A clinical study to evaluate the efficacy of Murivenna application on Episiotomy Wound. Journal of Ayurveda and Integrated Medical Sciences, 2020; 5(05), 65-71.
  16. Koriya, H et al. Management of Post Fracture Stiffness by Murivenna Taila Parisheka with Rehabilitation exercise- A Case Report. International Journal of AYUSH Case Reports, 2020; 6(3), 285-288.
  17. Mahesh, S. A comprehensive review of Murivenna, an Ayurveda formulation. Eur. Chem. Bull. 2023,12(5), 5527-5534
  18. Manosroi A, Chutoprapat R, Sato Y, Miyamoto K, Hsueh K, Abe M, Manosroi W, Manosroi J. Antioxidant activities and skin hydration effects of rice bran bioactive compounds entrapped in niosomes. J Nanosci Nanotechnol. 2011 Mar;11(3):2269-77. doi: 10.1166/jnn.2011.3532. PMID: 21449379
  19. Nair VV, Mohanan A and Mishra AK: An experimental study to evaluate anti-inflammatory activity of Murivenna in Wistar albino rats. Int J Pharm Sci & Res 2020; 11(10): 5091-03. doi: 10.13040/IJPSR.0975-8232.11(10).5091-03.
  20. Nevin KG, Rajamohan T. Effect of topical application of virgin coconut oil on skin components and antioxidant status during dermal wound healing in young rats. Skin Pharmacol Physiol. 2010;23(6):290-7. doi: 10.1159/000313516. Epub 2010 Jun 3. PMID: 20523108.
  21. Patel, L. S., & Patel, R. S. (2013). Preliminary Phytochemical Analysis and Antimicrobial Activity of In-vitro Condition Asparagus racemosus Willd. leaf. Research Journal of Pharmacy and Technology, 6(12), 1387-1390.
  22. Plangsombat N, Rungsardthong K, Kongkaneramit L, Waranuch N, Sarisuta N. Anti-inflammatory activity of liposomes of Asparagus racemosus root extracts prepared by various methods. ExpTherMed.2016;12(4):2790-2796. doi:10.3892/etm.2016.3661
  23. Qureshi Md. Shamim, Patel Jitendra, Venkateshwar Reddy A, Syed Safiullah, P Mohapatra. Phytochemicals and Pharmacological Activities of Moringa oleifera Lam. Research J. Pharmacology and Pharmacodynamics. 2010; 2(2):183-186.
  24. Raiby P. Paul, Prasanth, D, Rajashekar, K. N.Clinical Study to Evaluate the Efficacy of Janu Basti and Janu Pichu with Murivenna in Janu Sandhigata Vata. Anveshana Ayurveda Medical Journal.2015: 1(2): 74-7
  25. Sareena C, Suchithra T V.Screening Of Anti-Mrsa Activity Of Some Selected Traditional Drug Formulations Against Diabetic Foot Ulcer Isolates. Int J Pharm Bio Sci.2014;5(3):254-58 A comprehensive review of Murivenna, an Ayurveda formulation Section A-Research paper Eur. Chem. Bull. 2023,12(5), 5527-5534 5533
  26. Sreelekha, R., Gangadharan, K., Meherban, N., Akshaya, A. S., Anusha, U. S., Dinsha, V. P., & Babukuttan, G. (2023). Ayurvedic management of both-bone fracture of the forearm-a case report. Kerala Journal of Ayurveda, 2(2).
  27. Sreerag, M. V. and Dhule, M. (2021) “Effect of Murivenna Ointment in the Management of Parikarthika (Acute Fissure in Ano) – A Pilot Study”, Journal of Pharmaceutical Research International, 33(39A), pp. 156-161. doi: 10.9734/jpri/2021/v33i39A32154.
  28. Taniguchi M, Saito K, Aida R, Ochiai A, Saitoh E, Tanaka T. Wound healing activity and mechanism of action of antimicrobial and lipopolysaccharide-neutralizing peptides from enzymatic hydrolysates of rice bran proteins. J Biosci Bioeng. 2019 Aug;128(2):142-148. doi: 10.1016/j.jbiosc.2019.02.002. Epub 2019 Feb 21. PMID: 30799089.
  29. Tristiana Erawati, Dewi Melani Hariyadi, Noorma Rosita, Tutiek Purwanti. The Anti-inflammatory Activity of p-methoxycinnamic acid (PMCA) in the Nanostructured lipid carrier (NLC) system using combinations of solid lipid, beeswax-oleum cacao and liquid lipid, Virgin Coconut oil (VCO). Research J. Pharm. and Tech 2019; 12(8): 3619-3625. doi: 10.5958/0974-360X.2019.00617.6

____________________________________________ 

 

A cura della direzione scientifica di Benefica

Eur. Chem. Bull. 2023,12(5), 5527-5534

A COMPREHENSIVE REVIEW OF MURIVENNA, AN AYURVEDA FORMULATION.

Mahesh S1, Praveen kumar K S2, Sandipkumar Baheti1, Manjusha P3

Author information:

1 Central Ayurveda Research Institute, CCRAS, Patiala

2 Central Ayurveda Research Institute, CCRAS, Guwahati

3 PhD Scholar, All India Institute ofAyurveda, New Delhi

 

ABSTRACT

Medicated oils prepared according to the process explained in Ayurvedic literatures like Shargandhara samhita are used for internal administration and local applications different ailments. Medicated oils are prepared with sesame oil processed with decoction of herbs and paste of herbs. Murivenna, is an Ayurvedic medicated oil used for acute injuries like contusions, fresh wounds and in fracture management. This is an attempt to understand the pharmaceutical, analytical, pharmacological and clinical aspects of Murivenna by doing a review of all relevant literature. Murivenna is not mentioned in in Brihattrayi and Laghutrayis. This formulation was first explained in Agastyamarma Sastra, a medicine textbook of Siddha medicine. The formulation available in Ayurveda Formulary of India is a modified form of above formulation. Murivenna was used for various ailments like fracture, dislocation, sprain, osteo arthritis, plantar fasciitis and also be prescribed as a rectal instillation medicine for inflamed hemorrhoids. There is a scope for future researches of this wonderful formulation by converting it in to patient friendly dosage forms. Murivenna can be converted in to other dosage forms like ointment, gel and transdermal anti-inflammatory and analgesic patches.

Keywords: Ayurveda, herbal oil, medicated oils, Murivenna, fracture management, taila A comprehensive review of Murivenna, an Ayurveda formulation Section A-Research paper 

doi: 10.31838/ecb/2023.12.5.426

ISSN 2063-5346

 

richiedi l’articolo completo

 

Newsletter Fitoterapia nr. 63 – novembre 2023

Ashwagandha: Integrazione nutrizionale specifica per l’attività sportiva.

Panoramica di evidenze sulle variabili di fitness.

 

F1000Research, 12(335), 335

Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) standardized root extract on physical endurance and VO 2max in healthy adults preforming resistance training: An eight-week, prospective, randomized, double-blind, placebo-controlled study. 

Verma, N., Gupta, S. K., Patil, S., Tiwari, S., & Mishra, A. K. (2023).

 

La newsletter

La passione per il fitness e per l’attività sportiva, il culturismo fisico ed in generale la cura della forma fisica rappresentano un fenomeno sociale esponenzialmente crescente in cui lo sport, come la network society, sono diventati ambienti sociali e culturali di riferimento; in questo contesto non sono soltanto gli atleti ma i giovani in generale, che si sentono socialmente sempre più sollecitati al potenziamento fisico e all’incremento della prestazione e del rendimento. Per altro l’uso di supplementi nutrizionali e dietetici da parte degli atleti, per incrementare le proprie prestazioni, è molto antico e può essere fatto risalire agli albori dello sport. In un testo del famoso retore ateniese Filostrato [170-250], scritto nel II secolo d.C., il Trattato sull’allenamento (peri gymnastikes logos), nel quale si fa riferimento a fatti e pratiche dello sport greco risalenti all’epoca della classicità greca (il V secolo), viene citata la pratica delle Tetradi, vale a dire un ciclo di allenamento di quattro giorni, in ognuno dei quali si effettuava una diversa attività e che doveva essere supportato da uno specifico regime alimentare. Sia il sistema di allenamento delle Tetradi che alcune specifiche pratiche dietetiche degli antichi atleti possono essere considerati gli antesignani dei moderni supplementi alimentari ed ergogenici. [9]

È anche per i motivi di cui sopra che, negli ambienti sportivi, è notoriamente cresciuto l’uso di diverse sostanze per incrementare massa muscolare, forza e potenza muscolare, resistenza all’esaurimento fisico. Queste sostanze vengono comunemente definite come supplementi nutrizionali ed ergogenici ma possono essere rappresentati da sostanze farmacologicamente attive (anabolizzanti, ormoni della crescita, eritripoietina umana ricombinante, beta – bloccanti, stimolanti) o da sussidi nutrizionali (tra cui creatina, vitamina A-C-E, carnitina, androstenedione, doping ematico). L’uso di queste sostanze può essere correlato a potenziale nocività per la salute.

Le piante medicinali adattogene (o gli adattogeni) sono oggi molto apprezzate anche dagli sportivi poiché si pongono come un’alternativa all’uso delle sostanze summenzionate. Esse di fatto si comportano come nutrienti vegetali che si ritiene aiutino a regolare il metabolismo quando è alterato da uno stress fisico o mentale. Gli “adattogeni” aiutano a normalizzare le funzioni dell’organismo, aumentando la resistenza a futuri stress ed aumentando il livello di “performance” dell’organismo.  Le piante medicinali adattogene quindi sono attualmente ritenute un’alternativa naturale per ottimizzare l’attività sportiva grazie alla loro lunga tradizione d’uso per il loro contributo positivo allo sport e al benessere; esse sono infatti tradizionalmente impiegate per sostenere e recuperare   prestazioni fisiche (forza, resistenza, recupero) ma anche mentali. Tra le piante adattogene più note ritroviamo Ashwagandha (Withania somnifera Dunal), Rodiola (Rodiola rosea L.), Ginseng koreano (Panax ginseng C.A.Meyer), Ginseng americano (Panax quinquefolium L.), Eleuterococco – detto anche Ginseng siberiano- (Eleutherococcos senticosus Maxim,), Schisandra (Schisandra chinensis Baill), Maca, etc.

Data la complessità dell’argomento, il tema dei supplementi nutrizionali ed ergogenici, compresi gli adattogeni, ai fini degli aspetti educativi al loro uso, è di grande attualità e acquisisce una rilevante importanza, per i professionisti della salute e della nutrizione. L’uso di supplementi nutrizionali, e di diverse sostanze con finalità ergogeniche, è oggi una pratica diffusissima e ampiamente promossa (palestre, blog dedicati, Web, etc.); essi sono ampiamente disponibili presso farmacie, parafarmacie, erboristerie e vitaminstore ed in internet.  Una riflessione quindi sull’uso dei supplementi nutrizionali ed ergogenici, si rende oggi quasi necessaria, per sensibilizzare ed orientare correttamente i consumatori ad una conoscenza sempre più completa della tematica, comprese le implicazioni etiche, mediche e psicologiche.

Il problema dei supplementi nutrizionali nell’attività sportiva comporta implicazioni, non solo per la salute ma anche sociali; nell’era dei social network e della comunicazione digitale, le fake news diffuse dalla rete sugli effetti dei supplementi alimentari ed ergogenici, possono portare a gravi problemi per la salute soprattutto in assenza di una guida specializzata. [9]

L’approccio scientifico a questa complessa e diffusa materia dovrebbe superare la descrittività e lasciare spazio al necessario approfondimento analitico basato sulle evidenze per evitare i rischi di conoscenze riduzionistiche, semplicistiche e generalizzate.

È spesso un uso improprio di queste sostanze che ne rappresenta la possibile tossicità; è questo il caso comune per piante medicinali impiegate con dosaggi molto superiori e per scopi diversi da quelli tramandati dal loro uso tradizionale, per il quale, invece, sono note come sicure e ben tollerate.

Una visione maggiormente “interdisciplinare” (finalizzata cioè alla ricerca di spazi di dialogo e di intersezione tra le varie discipline), può aiutare gli atleti a sviluppare un approccio critico-riflessivo all’uso dei nutrizionali. [9]

Scopo di questa newsletter, prendendo spunto dallo studio clinico segnalato e del quale si propone la lettura, è quello di contribuire alla conoscenza di Ashwagandha come integratore ergogenico nell’attività sportiva offrendo una panoramica di razionali d’impiego, d’azione e di evidenze cliniche disponibili.

 

Ashwagandha per l’attività sportiva

Ashwagandha (Withania somnifera Dunal), è una pianta, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, usata per scopi medicinali, fin dall’antichità, soprattutto in India (Rajasthan, Punjab, Haryana, Uttar Pradesh, Gujarat, Maharashtra e Madhya Pradesh) [1] di cui si ritiene sia originaria e dove è oggi ampiamente coltivata. Ashwagandha è nota anche con il nome tradizionale di Ginseng indiano, nome che, non casualmente, rimanda al suo principale uso medicinale, in parte simile a quello di Panax ginseng (Panax ginseng C.A. Meyer), come sostanza vegetale adattogena cioè utile per contrastare affaticamento fisico e mentale e facilitarne da essi il recupero; queste due piante medicinali presentano, in parte, analogie di effetti pur avendo un profilo fitochimico diverso.  Ashwagandha, grazie ai suoi effetti rivitalizzanti immunomodulanti, tradizionalmente viene ritenuta una pianta medicinale ferma-tempo (Rasayana: ringiovanente). È per questi motivi che in questi ultimi anni l’uso di Ashwagandha si è diffuso molto anche in occidente dove viene impiegato prevalentemente come integratore nutrizionale per contrastare stanchezza fisica e mentale e i disturbi funzionali psico fisici da stress. È tuttavia importante sottolineare che il crescente interesse clinico per questa pianta medicinale è giustificato anche da una sempre maggiore disponibilità di evidenze di azioni farmacologiche secondarie, ma non meno importanti, in più ambiti come quello metabolico, oncologico e neurodegenerativo. [1]

Coerentemente con l’uso tradizionale di Ashwagandha a supporto e recupero delle performances fisiche, è cresciuto, in questi ultimi anni, l’interesse per il suo potenziale ruolo nutrizionale integrativo nell’attività sportiva. È per questo motivo che gli integratori a base di Ashwagandha sono diventati attualmente molto popolari e richiesti da atleti e sportivi, per incrementare/sviluppare la massa muscolare, forza fisica, prestazioni aerobiche e anaerobiche. Secondo le conclusioni di una serie di ultimi studi scientifici, l’assunzione di Ashwagandha, negli sportivi, contribuirebbe ad un generale miglioramento delle variabili di fitness come le performances cardiovascolari e di resistenza allo sforzo, un aumento aspecifico della forza fisica, un miglior recupero dall’affaticamento, un miglioramento dello sviluppo muscolare, un miglioramento della composizione corporea, un beneficio ormonale. Nonostante alcune evidenze in vitro che dimostrerebbero un’azione diretta di Ashwagandha sulla miogenesi, i suoi effetti sulla formazione e l’incremento muscolare, sarebbero tuttavia un effetto secondario alla capacità, in generale, di supportare la resistenza fisica; inoltre questi effetti sono stati misurati solo in modelli di studio in cui l’assunzione di Ashwagandha è stata associata all’esercizio fisico. Ashwagandha, negli atleti, contribuirebbe inoltre positivamente nel ridurre la percezione di stress aumentando la qualità di vita. [27,37,24,20,38,6,39,16,22,33,30,31,35,7,32]

Una revisione sistematica del 2021, su 12 lavori clinici disponibili fino al 2020, ha valutato l’effetto dell’integrazione di Ashwagandha sulle prestazioni fisiche negli individui sani relativamente a forza/potenza, fitness cardiorespiratorio e variabili di fatica/recupero. La metanalisi ha concluso che l’integrazione di Ashwagandha era più efficace del placebo nel migliorare le variabili relative alla prestazione fisica in uomini e donne sani. [2]

Una seconda metanalisi del 2022 ha valutato gli effetti dell’integrazione di Withania somnifera, con finalità ergogeniche, sulle prestazioni fisiche negli sportivi. I risultati di questa revisione sistematica della letteratura hanno dimostrato che l’integrazione di Withania somnifera (mediamente da 500 mg a 1.250 mg) può migliorare le prestazioni fisiche negli sportivi [8]. Secondo uso tradizionale e letteratura scientifica l’estratto della radice di Ashwagandha, ai dosaggi raccomandati, risulta tradizionalmente ben tollerato. [1]

Un estratto acquoso di Ashwagandha, a 2000 mg/kg nel ratto, non ha esercitato nessuna tossicità clinica o biochimica in 28 giorni. In vitro i risultati suggeriscono che non esiste tossicità sugli eritrociti umani a dosi standard di estratto [1]. Ashwagandha non deve essere assunta in gravidanza e durante l’allattamento. [1]

 

Estratti e meccanismo d’azione

Per gli usi di cui sopra la parte della pianta maggiormente impiegata è rappresentata dalle radici da cui è possibile ottenere polveri o estratti acquosi e idroalcolici; più raramente si possono trovare estratti ottenuti sia da radici che da foglie, mentre le sole foglie vengono impiegate meno frequentemente per scopi medicamentosi. Esiste una significativa diversità quantitativa di distribuzione, nelle diverse parti della pianta, delle sostanze farmacologicamente attive. [1]

Nei moderni integratori fitoterapici Ashwagandha, e diffusamente anche in Italia, viene impiegato prevalentemente sotto forma di estratto secco titolato in withanolidi, comunemente oggi al 2,5 %, che rappresenta una valida titolazione che consente, al dosaggio opportuno, un’assunzione bilanciata e non eccessiva dei componenti farmacologicamente attivi del fitocomplesso (prevalentemente lattoni steroidali e alcaloidi). [1]

Più complesso è comprendere pienamente i numerosi meccanismi d’azione di questa pianta medicinale anche se una serie di studi scientifici ne orientano la comprensione. [1]

È intuibile comunque, pur nell’evidenza che nel fitocomplesso vi siano sostanze ad azione biologica prevalente, che il generale effetto adattogeno di Ashwagandha sia probabilmente da ricondurre all’insieme sinergico delle diverse azioni farmacologiche esercitate dal fitocomplesso su più bersagli, coinvolgendo più sistemi tra i quali quello neurotrasmettitoriale e immunitario; sono tuttavia evidenti anche gli effetti metabolici ed endocrini. [1]

Tra i diversi meccanismi d’azione di Ashwagandha, che spiegherebbero i suoi effetti adattogeni ed ergogenici fisici, ne spiccherebbe uno che li ricondurrebbe alla capacità del fitocomplesso di influenzare i sistemi neurotrasmettitoriali tra i quali quello dopaminergico.  Gran parte dell’attività farmacologica di Ashwagandha viene attribuita alla Witaferina A, D e al witanolide G. Tra i vari meccanismi ipotizzati ve ne è uno particolarmente interessante che si fonda sull’osservazione che i witanolidi di Ashwagandha posseggono, di base, una struttura steroidale e somigliano, sia nella loro azione che nell’aspetto, ai costituenti attivi del ginseng asiatico (Panax ginseng) noti come ginsenosidi. Secondo questa teoria i witanolidi fungerebbero da precursori ormonali che possono convertirsi in ormoni fisiologici umani secondo necessità. Si pensa che Ashwagandha si comporti come un sostanza ad azione bidirezionale (similmente all’azione anfotera); cioè possa aiutare a regolare importanti processi fisiologici in direzioni opposte facilitando le risposte di adattamento. La teoria è che quando nell’organismo vi è un eccesso di un certo ormone endogeno, il precursore dell’ormone di origine vegetale occupi i siti recettoriali della membrana cellulare, quindi l’ormone vero e proprio non possa interagire con il recettore ed esercitare il suo effetto. Se invece il livello dell’ormone endogeno è basso, l’ormone vegetale esercita un piccolo effetto agonista. [36]

In sintesi si può comunque ragionevolmente ritenere che alla base delle proprietà adattogene fisiche di Ashwagandha sembri esserci una inibizione dell’up regulation dei recettori dopaminergici, a livello del corpo striato, indotta dallo stress. In generale, per spiegare gli effetti adattogeni fisici e mentali di Ashwagandha sembrano evidenti le interazioni di Ashwagandha anche con i principali domini neurotrasmettoriali come quello serotoninergico, colinergico e GABA-ergico, etc; queste azioni giustificherebbero in Ashwagandha anche la generale capacità di supportare i meccanismi di adattamento anche mentale allo stress (ansia, umore). [1]

L’effetto immunostimolante della pianta sembra invece essere correlato, oltre ad altri meccanismi, alla proprietà di indurre la sintesi di monossido d’azoto (NO) da parte dei macrofagi e alla generale capacità della pianta di ridurre i livelli cortisolo. [1]

Ashwagandha viene descritto anche per la sua capacità di influenzare massa magra e massa grassa: in vitro il Witaferin A sembra indurre apoptosi negli adipociti riducendo la vitalità dei preadipociti preconfluenti (del 16.73%) e la vitalità dei preadipociti postconfluenti (del 22,5%) mentre non ha avuto un’influenza significativa sugli adipociti maturi. Ashwagandha possiede pertanto il potenziale per indurre la morte cellulare (per apoptosi) nelle cellule adipose, ma le concentrazioni utili per la supplementazione orale nell’uomo sono troppo elevate per l’uso pratico. [1]

L’azione di Ashwagandha su peso e grasso corporeo è stata valutata in uno studio su atleti sani, sottoposti a programma di allenamento di sviluppo forza per 8 settimane, che hanno assunto nello stesso periodo anche 300 mg di un estratto di Ashwagandha, due volte al giorno; in questo studio è stato dimostrato che gli atleti hanno perso il 2% in più di grasso corporeo rispetto al gruppo placebo, come misurato con impedenza bioelettrica. [1]

L’azione di Ashwagandha sulla massa magra è stata valutata in uno studio in cui Ashwagandha, a dosaggi di 750-1.250 mg al giorno, per un mese, in soggetti sedentari, ha determinato una tendenza ad incrementare la massa magra ed a ridurre la massa grassa, anche se non in modo statisticamente significativo. [1]

L’azione di Ashwagandha sul testosterone è stato osservato anche in uomini sani che non facevano allenamento fisico e che hanno iniziato un protocollo di allenamento della forza fisica; in questi soggetti, nel periodo di assunzione di 300 mg di estratto di radice di Ashwagandha, due volte al giorno, il testosterone del gruppo placebo (misurato prima degli allenamenti) è rimasto invariato, mentre nel gruppo trattato con Ashwagandha il testosterone è aumentato di circa il 15%. Studi preliminari indicano che Ashwagandha può normalizzare livelli ridotti di testosterone negli uomini infertili, e può anche aumentare i livelli di testosterone negli uomini che sono anche sottoposti a un allenamento di resistenza fisica. [1]

Gli effetti positivi degli estratti di radice di Ashwagandha sulla forza/potenza muscolare, sulla forma cardiorespiratoria e sull’affaticamento/recupero vengono ricondotti anche alle proprietà antiossidanti di questa pianta. Per i processi di adattamento fisiologico all’esercizio fisico sono necessari adeguati livelli fisiologici di specie reattive dell’ossigeno (ROS); sovrallenamento, scarsa disponibilità di energia o scarsa igiene del sonno potrebbero aumentare la produzione di ROS, influenzando negativamente gli adattamenti in risposta all’esercizio. [23] [10] [3]

È stato dimostrato che i ROS inducono modificazioni strutturali delle proteine miofibrillari, che ne influenzano la funzione. In questo senso, diversi studi hanno dimostrato che la supplementazione di antiossidanti può contrastare e ritardare l’affaticamento muscolare durante l’esercizio prolungato nell’uomo [17][18][19]; pertanto l’impiego di bioattivi antiossidanti rientra in logica comune per l’aumento di forza e potenza attraverso la possibile ottimizzazione del processo muscolare di recupero e adattamento dopo uno sforzo fisico, che ha un’implicazione pratica sulla frequenza, e quindi sul volume, dell’allenamento. L’effetto citoprotettivo di Ashwagandha (attraverso l’attivazione di Nrf2) è stato dimostrato in diversi contesti cellulari e in diverse combinazioni di estratti vegetali [25] [12] [34]; in generale diverse vie di segnalazione anaboliche e cataboliche, che regolano la sintesi proteica muscolare e il metabolismo energetico, risulterebbero influenzate da Ashwagandha nella regolazione della miogenesi nel muscolo scheletrico nell’uomo e in modelli animali. Diversi autori hanno concluso che Ashwagandha eserciterebbe una sia una funzione promiogenica sia un effetto modulatorio della miogenesi e della rigenerazione muscolare, suggerendo una complessa regolazione di queste vie di segnalazione durante la formazione muscolare. [14] [13]

In particolare la witaferina A, tra gli altri metaboliti secondari, è stata identificata come regolatrice di diversi contesti cellulari che possono favorire la miogenesi e il metabolismo ossidativo negli umani. In termini di fitness cardiorespiratorio e prestazioni di resistenza, è stato riportato che l’integrazione con Ashwagandha contribuisce all’aumento di [Hb] e dei marcatori ematologici (concentrazione media di emoglobina corpuscolare [MCH], concentrazione media di emoglobina cellulare [MCHC] e volume corpuscolare medio [MCV]) prevenendo lo stress ossidativo. [20]

Gli effetti fisiologici summenzionati rappresenterebbero i meccanismi principali per spiegare l’aumento del VO2max come dimostrato da Schumacher et al. (2002) [29], in ciclisti professionisti, che hanno evidenziato MCV e MCH più elevati nei periodi delle competizioni rispetto al periodo di bassa stagione; da Borges et al. (2012) [4] che hanno dimostrato un aumento sostanziale di MCV e MCH nei kayaker professionisti dopo un periodo di addestramento ad alta intensità; da Rietjens et al. (2002) che hanno studiato i livelli di [Hb] e VO2max negli esercizi al cicloergometro e sul tapis roulant nei triatleti [26]; altri studi hanno mostrato una correlazione tra queste variabili negli atleti in allenamenti in quota [28] e tra l’emoglobina e la capacità di esercizio. [21] [5]

Shenoy et al. (2012) hanno riportato un aumento maggiore del tempo all’esaurimento negli uomini rispetto alle donne (rispettivamente 10,7% contro 4,3%), che ha portato a risultati più elevati di VO2max per gli uomini (rispettivamente 16,1% contro 9,0%); ciò implicherebbe che gli uomini hanno risposto di più all’integrazione rispetto alle donne, forse per una diversa mediazione dell’effetto di Ashwagandha da parte del sistema endocrino. [31]

L’integrazione con estratti di Ashwagandha (600 mg al giorno da cui 15-20 mg di withanolidi) potrebbe non solo contrastare la produzione di ROS durante l’esercizio ma anche aumentare i livelli di testosterone nei maschi sani [15] il che giustificherebbe le differenze di effetti nelle prestazioni fisiche tra uomini e donne se si considerano gli effetti eritrogeni ben documentati del testosterone. [11]

Considerando l’importanza del riposo e del sonno nei processi di adattamento allo sforzo fisico, un aspetto non secondario per l’utilità dell’integrazione di Ashwagandha negli sportivi, è la sua nota capacità di ottimizzare la qualità del sonno senza presentare effetti collaterali. [39]

 

PANORAMICA DELLE EVIDENZE

Sandhu, J. S., Shah, B., Shenoy, S., Chauhan, S., Lavekar, G. S., & Padhi, M. M. (2010). EFFECTS OF WITHANIA SOMNIFERA (ASHWAGANDHA) AND TERMINALIA ARJUNA (ARJUNA) ON PHYSICAL PERFORMANCE AND CARDIORESPIRATORY ENDURANCE IN HEALTHY YOUNG ADULTS. International journal of Ayurveda research, 1(3), 144.PubMed.

In Ayurveda Ashwagandha (Withania somnifera Dunal) e Arjuna (Terminalia arjuna (Roxb.) Wight & Arn) sono due importanti piante medicinali e di largo uso. Ashwagandha è classificato come Rasayana e descritto per promuovere la salute e la longevità mentre Arjuna principalmente per i disturbi cardiaci come coronaropatie, insufficienza cardiaca, ipercolesterolemia, dolore anginoso pertanto può essere considerata un farmaco utile per la malattia coronarica, l’ipertensione e la cardiomiopatia ischemica. Sulle basi dell’uso tradizionale di queste due piante medicinali è stato studiato il loro ruolo, come integratori, individualmente e come combinazione, su velocità massima, potenza media assoluta e relativa, equilibrio, consumo massimo di ossigeno (VO2 max) e pressione sanguigna nell’uomo. Per lo studio sono stati arruolati quaranta (40) soggetti normali sani (entrambi i sessi, età media 20,6 ± 2,5 anni e indice di massa corporea medio 21,9 ± 2,2). Trenta partecipanti sono stati assegnati al gruppo sperimentale di cui 10 hanno ricevuto estratti di radice standardizzati di Withania somnifera, 10 hanno ricevuto estratto di corteccia standardizzato di Terminalia arjuna e i rimanenti 10 hanno ricevuto una combinazione di estratto di radice standardizzato di Withania somnifera oltre all’estratto di corteccia di Terminalia arjuna. Entrambi i farmaci sono stati somministrati sotto forma di capsule (dosaggio 500 mg/giorno). Dieci partecipanti hanno ricevuto un placebo (capsule piene di farina). Tutti i soggetti hanno continuato il trattamento per 8 settimane. Tutte le variabili sono state valutate prima e dopo il ciclo di somministrazione del farmaco. Lo studio ha dimostrato che Withania somnifera ha aumentato la velocità, la potenza e il VO2 max mentre Terminalia arjuna ha aumentato il VO2 max e ha abbassato la pressione sanguigna sistolica a riposo. Quando somministrati in combinazione, il miglioramento è stato osservato in tutti i parametri tranne l’equilibrio e la pressione sanguigna diastolica. Secondo lo studio Withania somnifera può quindi essere utile per la debolezza generalizzata e per migliorare la velocità, la forza muscolare degli arti inferiori e la coordinazione neuromuscolare. Terminalia arjuna può rivelarsi utile per migliorare la resistenza cardiovascolare e abbassare la pressione arteriosa sistolica. Entrambi i farmaci sembrano essere sicuri nei giovani adulti se somministrati per il dosaggio e la durata indicati. [27]

 

Wankhede, S., Langade, D., Joshi, K., Sinha, S. R., & Bhattacharyya, S. (2015). EXAMINING THE EFFECT OF WITHANIA SOMNIFERA SUPPLEMENTATION ON MUSCLE STRENGTH AND RECOVERY: A RANDOMIZED CONTROLLED TRIAL. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 12(1), 43. PubMed

Questo studio si è posto lo scopo di valutare la tollerabilità, la sicurezza e l’attività dose-correlata sulla forza muscolare di una formulazione a base di Withania somnifera in individui normali. Il disegno era prospettico, in aperto, a dosi variabili. Sono stati arruolati diciotto (18) volontari apparentemente sani (12 M – 6 F, età:18-30 anni e BMI: 19-30). Dopo le indagini di base, hanno ricevuto capsule di Ashwagandha) (estratto acquoso, 8:1) ogni giorno in due dosi divise con aumento della dose giornaliera ogni 10 giorni per 30 giorni (750 mg/giorno × 10 giorni, 1000 mg/giorno × 10 giorni, 1250 mg/giorno × 10 giorni). I volontari sono stati valutati per sintomi/segni, funzioni vitali, test di funzionalità d’organo ematologici e biochimici. L’attività muscolare è stata misurata mediante la forza della presa della mano, la forza del quadricipite e la forza dell’estensore della schiena. La tolleranza all’esercizio è stata determinata utilizzando il cicloergometro. Il peso corporeo magro e la percentuale di grasso sono stati calcolati attraverso la misurazione dello spessore delle pieghe cutanee. Gli eventi avversi sono stati registrati, come riferito volontariamente dai soggetti. Sono state utilizzate misure ripetute ANOVA, test di McNemar e test t per dati appaiati. Tutti i volontari, tranne uno, hanno tollerato Ashwagandha senza alcun evento avverso. Un volontario ha mostrato aumento dell’appetito, della libido ed effetti allucinogeni con vertigini alla dose più bassa ed è stato ritirato dallo studio. In sei soggetti è stato riscontrato un miglioramento della qualità del sonno. I test di funzionalità organica erano nella norma prima e dopo l’intervento. La riduzione del colesterolo totale e LDL e l’aumento della forza nell’attività muscolare sono stati significativi. La percentuale di grasso corporeo totale ha mostrato una tendenza alla riduzione. Ashwagandha in dose incrementata, è stato ben tollerato. La formulazione è apparsa sicura e ha rafforzato l’attività muscolare. Alla luce delle evidenze viene studiato anche il potenziale di questo farmaco nei pazienti affetti da sarcopenia. [37]

 

Raut, A. A., Rege, N. N., Tadvi, F. M., Solanki, P. V., Kene, K. R., Shirolkar, S. G., … & Vaidya, A. B. (2012). EXPLORATORY STUDY TO EVALUATE TOLERABILITY, SAFETY, AND ACTIVITY OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) IN HEALTHY VOLUNTEERS. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 3(3), 111. PubMed 

Ashwagandha è sempre più utilizzata come pianta medicinale per l’integrazione specifica a favore dell’incremento della massa muscolare e della forza in soggetti impegnati in allenamenti di resistenza. Uno studio clinico randomizzato, prospettico, in doppio cieco, controllato con placebo è stato condotto per di 8 settimane arruolando 57 giovani maschi (18-50 anni) con poca esperienza nell’allenamento di resistenza. I partecipanti sono stati randomizzati al trattamento (29 soggetti) e al gruppo placebo (28 soggetti). I soggetti del gruppo di trattamento hanno assunto 300 mg di estratto di radice di Ashwagandha due volte al giorno, mentre il gruppo di controllo ha assunto placebo a base di amido. Dopo le misurazioni di base, entrambi i gruppi dei soggetti sono stati sottoposti ad un allenamento di resistenza per 8 settimane e le misurazioni sono state ripetute alla fine della settimana 8. La misura primaria di efficacia era la valutazione della variazione della forza muscolare. Le misure di efficacia secondarie erano la dimensione muscolare e la composizione corporea, i livelli sierici di testosterone e recupero muscolare. La forza muscolare è stata valutata utilizzando il carico 1-RM per gli esercizi alla panca piana e quelli di estensione delle gambe. Il recupero muscolare è stato valutato utilizzando il livello della creatina chinasi sierica come indicatore di lesioni muscolari derivanti dagli effetti dell’esercizio. Lo studio ha concluso che rispetto ai soggetti trattati con placebo, il gruppo trattato con Ashwagandha aveva valori significativamente maggiori negli aumenti della forza muscolare durante l’esercizio alla panca (Placebo: 26,4 kg, IC 95%, 19,5, 33,3 rispetto ad Ashwagandha: 46,0 kg, IC 95% 36,6, 55,5; p = 0,001) e nell’esercizio di estensione delle gambe (placebo: 9,8 kg, IC 95%, 7,2,12,3 vs. Ashwagandha: 14,5 kg, IC 95%, 10,8,18,2; p = 0,04) e un aumento significativamente maggiore della dimensione muscolare delle braccia (Placebo: 5,3 cm2 , IC al 95%, 3,3,7,2 rispetto ad Ashwagandha: 8,6 cm2 , IC al 95%, 6,9,10,8; p = 0,01) e del torace (placebo: 1,4 cm, IC al 95%, 0,8, 2,0 rispetto ad Ashwagandha: 3,3 cm, IC al 95%, 2,6, 4,1; p<0,001). Rispetto ai soggetti del gruppo placebo, i soggetti trattati con Ashwagandha hanno avuto anche una riduzione significativamente maggiore del danno muscolare indotto dall’esercizio fisico come indicato dalla stabilizzazione della creatinchinasi sierica (placebo: 1.307,5 U/L, IC al 95%, 1.202,8, 1.412,1, vs. Ashwagandha: 1.462,6 U/L, IC al 95%, 1.366,2, 1.559,1; p = 0,03), un aumento significativamente maggiore del livello di testosterone (Placebo: 18,0 ng/dL, IC 95%, -15,8, 51,8 rispetto ad Ashwagandha: 96,2 ng/dL, IC 95%, 54,7, 137,5; p = 0,004), e una diminuzione significativamente maggiore della percentuale di grasso corporeo (placebo: 1,5%, IC 95%, 0,4%, 2,6% rispetto ad Ashwagandha: 3,5%,IC 95%, 2,0%, 4,9%; p = 0,03). Lo Studio conclude che l’integrazione di Ashwagandha è associata ad aumenti significativi di massa muscolare e forza e suggerisce che l’integrazione di Ashwagandha può essere utile in combinazione con un programma di allenamento di resistenza. [24]

 

Mehta, V. (2022). EFFECT OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) ROOT POWDER SUPPLEMENTATION ON AGILITY LEVEL OF PLAYERS: A CASE STUDY OF HOCKEY PLAYERS. EPRA International Journal of Multidisciplinary Research (IJMR), 8(9), 292-295.

Questo studio si è posto l’obiettivo di valutare il valore ergogenico di Ashwagandha come integratore nutrizionale sul livello di agilità nei giocatori di hockey. Trentadue (32) giocatori di hockey maschi (con un’età media di 17,3 ± 1,8 anni e un BMI di 20,7 ± 2,8 kg/m2) si sono offerti volontari per lo studio. I soggetti sono stati assegnati in modo casuale in due gruppi Gruppo I (n = 24): gruppo Withania somnifera (gruppo sperimentale) e Gruppo II (n = 24): gruppo Placebo (controllo). Il gruppo sperimentale ha ricevuto capsule da 500 mg di estratto di radici di Ashwagandha due volte al giorno per otto settimane, mentre il gruppo placebo ha ricevuto capsule di amido. Il livello di agilità è stato valutato con il test Illinois Agility Run Test Getchell (1979) sia nei gruppi sperimentali che in quelli di controllo prima e dopo la somministrazione di Withania somnifera e placebo. In questo studio è stato riscontrato un miglioramento significativo nel livello di agilità dopo 4 settimane (t = 1,83, p < 0,10) e 8 settimane (t = 2,45, p < 0,02) nel gruppo sperimentale. Invece, non è stato riscontrato alcun miglioramento significativo nel gruppo di controllo per quanto riguarda il livello di agilità dopo 8 settimane di integrazione con placebo. In questo studio l’integrazione di Withania somnifera migliora il livello di agilità nei giovani giocatori di hockey. [20] 

 

YADAV, S. (2014). EFFECT OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) CONSUMPTION ON THE SELECTED PHYSICAL FITNESS VARIABLES OF MALE SPRINTERS. Turkish Journal of Sport and Exercise, 16(3), 45-47.

Lo scopo dello studio era di indagare l’effetto del consumo di Ashwagandha (Withania Somnifera) su specifiche variabili di fitness in velocisti maschi. Un totale di 20 velocisti maschi è stato diviso equamente in 10 partecipanti in ciascun gruppo, cioè quello sperimentale e quello di controllo. I partecipanti sono stati scelti tra coloro che avevano gareggiato, a livello interuniversitario, con il Lakshmibai National Institute di educazione fisica, nella fascia di età compresa tra 18 e 25 anni. Ashwagandha è stata somministrata ai 10 partecipanti del gruppo sperimentale per 12 settimane, tre volte a settimana, a giorni alterni con latte. Dopo 12 settimane è stato effettuato un test di idoneità fisica sui 20 velocisti nei gruppi sperimentali e di controllo. Sulla base dei risultati ottenuti questo studio suggerisce che Ashwagandha ha avuto un effetto migliorativo significativo sui velocisti nel salto in lungo da fermo (metri), nello scatto sulle 50 iarde (secondi), nelle trazioni (minuti), nelle ripetizioni di addominali (minuti), nella corsa in navetta (secondi). [38]

  

Cesanelli, L., Vici, G., Camilletti, D., Ceci, R., Belli, L., & Polzonetti, V. (2020). IMPACT OF 8 WEEKS OF SUPPLEMENTATION WITH WITHANIA SOMNIFERA ON STRENGTH IN TRAINED INDIVIDUALS. International Journal on Nutraceuticals, Functional Foods and Novel Foods.

Tra le potenzialità benefiche per la salute di Ashwagandha vi è il suo possibile utilizzo come integratore come aiuto ergogenico. Recentemente è stata dimostrata l’efficacia del WS (Ashwagandha) come adiuvante della resistenza fisica. La maggior parte degli studi che indagano questa area di ricerca hanno considerato principalmente soggetti non allenati e questo studio si è posto lo scopo di valutare l’impatto di otto settimane di integrazione con Ashwagandha sulle variazioni degli adattamenti nell’allenamento della forza in individui allenati. Sedici individui maschi (16) allenati (25,7 ± 3,0 anni; 74,7 ± 6,9 kg; 178,9 ± 4,5 cm; 23,3 ± 1,1 BMI), con almeno quattro anni di allenamento di resistenza esperienza, hanno partecipato allo studio. Gli individui hanno continuato con i loro programmi di allenamento per la forza e la resistenza, e le diete e le strategie di somministrazione di integratori sono rimaste invariate. Otto dei 16 soggetti (gruppo trattato) sono trattati con integrazione con WS (500 mg/giorno di estratto in polvere di WS titolato in withanolidi 2,5%) per un periodo di otto settimane, mentre gli altri otto soggetti (gruppo di controllo) non hanno ricevuto integrazione. Per valutare la forza i test 1RM sono stati eseguiti per quattro esercizi selezionati all’inizio (T1), a metà (T2) e alla fine (T3) dello studio. Rispetto al gruppo non trattato, gli individui trattati hanno mostrato un aumento significativo della forza massima totale (la somma dei risultati 1RM) (p=0,05); tuttavia, non sono emerse differenze significative tra i singoli esercizi nei confronti della forza massimale. [6] 

 

Ziegenfuss, T. N., Kedia, A. W., Sandrock, J. E., Raub, B. J., Kerksick, C. M., & Lopez, H. L. (2018). EFFECTS OF AN AQUEOUS EXTRACT OF WITHANIA SOMNIFERA ON STRENGTH TRAINING ADAPTATIONS AND RECOVERY: THE STAR TRIAL. Nutrients, 10(11), 1807.

Withania somnifera (Ashwagandha) è una pianta medicinale nota per possedere proprietà “rasayana” (ringiovanente) a favore di longevità e proprietà rivitalizzanti. Un estratto acquoso standardizzato ottenuto da radici e foglie di Withania somnifera (Sensoril®) è stato studiato per valutarne sugli adattamenti nell’allenamento della forza. Con questo scopo sono stati arruolati 38 uomini praticanti sport per motivi ricreativi (non professionisti) (26,5 ± 6,4 anni, 181 ± 6,8 cm, 86,9 ± 12,5 kg, 24,5 ± 6,6% di grasso) e sono stati randomizzati in doppio cieco al placebo (PLA, n = 19) o 500 mg/die di estratto di Ashwagandha (S500, n = 19). Al basale sono state misurate composizione corporea (DEXA), forza muscolare, potenza e resistenza, e corsa ciclistica a cronometro di 7,5 km; sono stati poi eseguiti gli esami ematochimici clinici dopo 12 settimane di integrazione e allenamento. Ai soggetti veniva richiesto di mantenere la loro normalità nelle abitudini alimentari e di seguire un programma di allenamento di resistenza al sovraccarico specifico e progressivo (4 giorni/settimana, divisione parte superiore/parte inferiore del corpo). Dallo studio è emerso che nel gruppo trattato rispetto al placebo si sono ottenuti guadagni nello squat 1-RM (S500: +19,1 ± 13,0 kg rispetto al PLA+10,0 ± 6,2 kg, p = 0,009) e nella distensione su panca (S500: +12,8 ± 8,2 kg rispetto a PLA: +8,0 ± 6,0 kg, p = 0,048). Nello studio, da DEXA, sono stati osservati cambiamenti favorevoli verso placebo nel rapporto androide/ginoide (S500: +0,0 ± 0,14 vs PLA: +0,09 ± 0,1, p = 0,03). Non sono state trovate altre differenze per composizione corporea, scale analogiche visive per il recupero o nell’emodinamica sistemica, tuttavia, solo il gruppo trattato con Ashwagandha ha dimostrato miglioramenti statisticamente significativi nella potenza media dello squat, potenza massima della distensione su panca, prestazioni nella corsa ciclistica a cronometro di 7,5 km e punteggi di recupero percepiti. In questo studio si conclude che l’integrazione una dose di 500 mg di un estratto acquoso di Ashwagandha migliora la forza della parte superiore e inferiore del corpo, supporta una distribuzione favorevole della massa corporea ed è stato ben tollerato in atleti non professionisti in un allenamento di resistenza di 12 settimane. [39] 

 

Malik, Arvind, Vikas Mehta, and Vishal Dahiya. (2013) “EFFECT OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) ROOT POWDER SUPPLEMENTATION ON THE VO2 MAX. AND HEMOGLOBIN IN HOCKEY PLAYERS.” International Journal of Behavioral Social and Movement Sciences 2.3 (2013): 91-99.

Questo studio è stato tra i primi ad essere progettato per studiare l’effetto dell’integrazione nutrizionale di Withania somnifera (Ashwagandha) sul VO2max ed emoglobina nei giocatori di hockey. Trentadue (32) giocatori di hockey maschi, (età media di 17,4 ± 1,7 anni e BMI 20,9 ± 2,9 kg/m2) sono stati assegnati casualmente in due gruppi: Gruppo I (n=16): gruppo Withania somnifera (gruppo sperimentale) e gruppo II (n=16): Placebo (gruppo di controllo. Il gruppo sperimentale ha ricevuto capsule da 500 mg di un estratto di radici di Ashwagandha, due volte al giorno, per otto settimane, mentre il gruppo placebo ha ricevuto capsule di amido. Prima e dopo la somministrazione rispettivamente di Withania somnifera e placebo sono state misurate la Capacità massima di consumo di ossigeno in ml/kg/min (VO2max.) e è stato eseguito il test dell’emoglobina (Hb). In questo studio è stato dimostrato che nel gruppo sperimentale si è ottenuto un miglioramento significativo di VO2max (t = 2,98, p< 0,01) ed emoglobina (t = 2,78, p < 0,01) mentre non è stato osservato alcun cambiamento significativo nei valori pre-test e post-test di VO2max e Hb nel gruppo placebo. Secondo questo studio l’integrazione di Withania Somnifera migliora le concentrazioni di VO2max e emoglobina in giovani giocatori di hockey. [16] 

 

Pérez-Gómez, J., Villafaina, S., Adsuar, J. C., Merellano-Navarro, E., & Collado-Mateo, D. (2020). EFFECTS OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) ON VO2MAX: A SYSTEMATIC REVIEW AND META-ANALYSIS. Nutrients, 12(4), 1119.

Lo scopo di questo studio era di rivedere sistematicamente la letteratura scientifica sugli effetti dell’integrazione con Ashwagandha (Withania somnifera) sul consumo massimo di ossigeno (VO2max), nonché di fornire indicazioni per la pratica clinica. È stata condotta una ricerca sistematica in tre database elettronici seguendo le linee guida Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses (PRISMA). I criteri di inclusione erano: (a) dati VO2max, con medie ± deviazione standard prima e dopo l’intervento di integrazione, (b) se lo studio era uno studio randomizzato e controllato (RCT), (c) se l’articolo era scritto in inglese. La qualità delle prove è stata valutata secondo l’approccio GRADE (Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluation). È stata eseguita una meta-analisi per determinare le dimensioni dell’effetto. Cinque studi sono stati selezionati nella revisione sistematica (162 partecipanti) e quattro sono stati inclusi nella meta-analisi (142 partecipanti). I risultati hanno mostrato un miglioramento significativo del VO2max negli adulti e negli atleti sani (p = 0,04). La differenza media era 3,00 (IC 95% da 0,18 a 5,82) con elevata eterogeneità. In conclusione, l’integrazione di Ashwagandha potrebbe migliorare il VO2max negli atleti e nei non atleti. [22] 

 

Tiwari, S., Gupta, S. K., & Pathak, A. K. (2021). A DOUBLE-BLIND, RANDOMIZED, PLACEBO-CONTROLLED TRIAL ON THE EFFECT OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA DUNAL.) ROOT EXTRACT IN IMPROVING CARDIORESPIRATORY ENDURANCE AND RECOVERY IN HEALTHY ATHLETIC ADULTS. Journal of ethnopharmacology, 272, 113929.

L’Ashwagandha è una pianta molto apprezzata in Ayurveda ed è utilizzata per vari disturbi e per migliorare il benessere generale. Una migliore resistenza cardiorespiratoria può aiutare a raggiungere migliori capacità fisiologiche, metaboliche e funzionali negli esseri umani. Scopo di questo studio era di valutare l’efficacia e la sicurezza dell’estratto di radice di Ashwagandha nel migliorare la resistenza cardiorespiratoria in adulti sportivi sani. Cinquanta (50) adulti sportivi sani sono stati selezionati in modo casuale e equamente assegnati ai gruppi Ashwagandha e placebo. Il gruppo Ashwagandha ha ricevuto 300 mg di capsule di estratto di radice di Ashwagandha, due volte al giorno, per 8 settimane. La resistenza cardiorespiratoria è stata valutata misurando la capacità aerobica massima (VO2 max). La stima della gestione dello stress è stata effettuata attraverso i questionari Total Quality Recovery Scores (TQR), Recovery-Stress Questionnaire for Athletes (RESTQ) e Daily Analysis of Life Demands for Athletes (DALDA) insieme alla misurazione del livello di antiossidanti. Alla fine dello studio, è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo nel risultato del VO2 max nel gruppo Ashwagandha rispetto al gruppo placebo (P = 0,0074) così come i soggetti del gruppo Ashwagandha hanno mostrato in generale aumenti statisticamente significativi alla fine dello studio rispetto al basale (P < 0,0001). Sono stati osservati punteggi TQR significativamente migliorati nei soggetti del gruppo Ashwagandha rispetto al placebo (P <0,0001). L’analisi del questionario DALDA (Daily Analysis of Life Demands for Athletes questionnaire) nel gruppo Ashwagandha si è dimostrata statisticamente significativa (P <0,0001) rispetto al gruppo placebo. Anche la valutazione RESTQ (The Recovery-Stress-Questionnaire for Athletes) ha prodotto risultati migliori, soprattutto per il recupero dalla fatica (P < 0,0001), la mancanza di energia (P < 0,0001) e l’analisi della forma fisica (P < 0,0001). Il potenziamento del livello antiossidante era significativo (P <0,0001) nel gruppo Ashwagandha. I risultati di questo studio suggeriscono che l’estratto di radice di Ashwagandha può migliorare con successo la resistenza cardiorespiratoria e migliorare la qualità della vita in adulti sportivi sani. Nessun evento avverso è stato segnalato da nessuno dei soggetti in questo studio. [33]

 

Shenoy, S., Bhaskaran, U. C., Sandhu, J. S., & Paadhi, M. M. (2012). THE EFFECT OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) ON ANAEROBIC PERFORMANCE ON ELITE INDIAN CYCLIST. Medicina Sportiva: Journal of Romanian Sports Medicine Society, 8(3), 1909.

Questo studio è stato progettato per studiare gli effetti dell’Ashwagandha sui parametri anaerobici in ciclisti d’élite indiani. Lo studio sperimentale è stato condotto presso il dipartimento di medicina dello sport e fisioterapia, Guru Nanak Dev University (Amritsar India), su 40 ciclisti d’élite (maschi e femmine) selezionati casualmente e ugualmente assegnati in due gruppi cioè gruppo sperimentale e di controllo. Nel gruppo sperimentale è stata somministrata una integrazione di estratto di radici di Ashwagandha, sotto forma di capsule mentre nel gruppo placebo sono state somministrate capsule di amido per 8 settimane. Per i risultati sono stati misurati i parametri della potenza anaerobica (watt, potenza di picco, la potenza media misurata dall’analisi del sistema di movimento cinematico e velocità misurate mediante un test di 50 metri). In questo studio è emerso che vi è stato un miglioramento significativo sia nei maschi che nelle femmine in tutti i parametri. Watt (P<0,001), picco potenza (P<0,05), potenza media (P<0,05), tuttavia non vi è stato alcun miglioramento statisticamente significativo nella velocità. Maschi e femmine si sono dimostrati ugualmente sensibili all’integrazione con Ashwagandha. Secondo questo studio l’integrazione di 8 settimane con Ashwagandha porta ad un miglioramento della capacità anaerobica del ciclista d’élite. [30]

 

Shenoy, S., Chaskar, U., Sandhu, J. S., & Paadhi, M. M. (2012). EFFECTS OF EIGHT-WEEK SUPPLEMENTATION OF ASHWAGANDHA ON CARDIORESPIRATORY ENDURANCE IN ELITE INDIAN CYCLISTS. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 3(4), 209.

Questo studio è stato progettato sul presupposto che il ciclismo è uno sport di resistenza che si basa principalmente sulla capacità aerobica per fornire “carburante” all’organismo durante gli eventi ciclistici di lunga durata. Gli atleti sono costantemente alla ricerca di nuovi metodi per migliorare questa capacità attraverso vari aiuti nutrizionali ed ergogenici. Lo scopo dello studio pertanto è stato quello di valutare l’effetto dell’Ashwagandha sulla capacità di resistenza cardiorespiratoria, cioè la capacità aerobica in ciclisti indiani d’élite. Quaranta (40 partecipanti) ciclisti indiani d’élite (élite qui si riferisce alla partecipazione dell’atleta almeno a eventi a livello statale) sono stati scelti in modo casuale e sono stati equamente divisi in gruppi sperimentali e placebo. Il gruppo sperimentale ha ricevuto capsule da 500 mg di radici di Ashwagandha due volte al giorno per otto settimane, mentre il gruppo placebo ha ricevuto capsule di amido. Il test di base sul tapis roulant per i ciclisti è stato eseguito per misurare la loro capacità aerobica in termini di capacità aerobica massima (VO2 max), equivalente metabolico, rapporto di scambio respiratorio (RER) e tempo totale impiegato dall’atleta per raggiungere la fase di esaurimento. Dopo otto settimane di integrazione, è stato eseguito nuovamente il test sul tapis roulant e sono stati ottenuti i risultati. Nel gruppo trattato con Ashwagandha c’è stato un miglioramento significativo in tutti i parametri, mentre il gruppo placebo non ha mostrato alcun cambiamento rispetto ai parametri di base. Nel gruppo trattato con Ashwagandha c’è stato un miglioramento significativo in tutti i parametri, cioè VO2 max (t = 5,356; P < 0,001), METS (t = 4,483; P < 0,001) e tempo di esaurimento sul tapis roulant (t = 4,813; P < 0,001) rispetto al gruppo placebo che non ha mostrato alcun cambiamento rispetto ai parametri basali. In questo studio Ashwagandha ha dimostrato di migliorare la resistenza fisica. [31] 

 

Verma, N., Gupta, S. K., Patil, S., Tiwari, S., & Mishra, A. K. (2023). EFFECTS OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) STANDARDIZED ROOT EXTRACT ON PHYSICAL ENDURANCE AND VO 2MAX IN HEALTHY ADULTS PREFORMING RESISTANCE TRAINING: AN EIGHT-WEEK, PROSPECTIVE, RANDOMIZED, DOUBLE-BLIND, PLACEBO-CONTROLLED STUDY. F1000Research, 12(335), 335.

Ashwagandha è una nota pianta medicinale utilizzata per il vigore e il benessere giovanile. Questo studio ha studiato gli effetti di 300 mg di un estratto di radice standardizzato di Ashwagandha (Withania somnifera) sulla massa muscolare, sulla forza e sulla resistenza cardiorespiratoria dopo un allenamento di resistenza. In questo studio clinico di otto settimane, a gruppi paralleli, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, 80 partecipanti sani maschi e femmine di età compresa tra 18 e 45 anni, che praticavano attività fisica regolare, sono stati assegnati casualmente in uno studio 1 :1 per ricevere Ashwagandha (AG, n=40) capsule da 300 mg due volte al giorno per otto settimane o placebo identico (PB, n=40). Sette partecipanti (3 AG, 4 PB) sono stati esclusi a causa della scarsa compliance. Tutti i partecipanti hanno condotto un allenamento di resistenza di otto settimane. I risultati dello studio includevano la forza muscolare (distensione su panca 1RM ed estensione della gamba), la dimensione muscolare (circonferenza del braccio, del torace e della parte superiore della coscia) e la resistenza cardiorespiratoria (VO2max) valutata al basale e dopo otto settimane. L’analisi della covarianza (ANCOVA) è stata utilizzata per stimare le differenze aggiustate in base al sesso, al BMI e alla circonferenza toracica al basale. Lo studio ha evidenziato che Ashwagandha ha indotto un miglioramento maggiore nel chest press (maschi: p = 0,0084; femmine: p = 0,0005), leg press (maschi: p = 0,0049; femmine: p = 0,018) e nella resistenza (maschi: p <0,0001; femmine: p <0,0001) rispetto al placebo. Inoltre, nel gruppo trattato con Ashwagandha sono stati osservati miglioramenti maggiori nella circonferenza muscolare del braccio, del torace e della coscia sia nei partecipanti maschi che in quelli femminili. Nello studio non sono stati segnalati eventi avversi. In questo studio si conclude che otto settimane di integrazione con l’estratto di radice di Ashwagandha, insieme all’allenamento di resistenza, sono efficaci nel migliorare la forza muscolare, la crescita, la resistenza e il recupero sia nei partecipanti maschi che in quelli femminili. L’estratto di radice di Ashwagandha potrebbe essere un’alternativa sicura, efficace ed economica per migliorare la resistenza muscolare. [35]

 

Choudhary, B., Shetty, A., & Langade, D. G. (2015). EFFICACY OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA [L.] DUNAL) IN IMPROVING CARDIORESPIRATORY ENDURANCE IN HEALTHY ATHLETIC ADULTS. Ayu, 36(1), 63.

L’Ashwagandha (Withania somnifera [L.] Dunal) è tradizionalmente nota per varie azioni che vanno dal rivitalizzare, migliorare la resistenza, promuovere la longevità, migliorare l’immunità e la fertilità maschile e femminile inoltre, più di recente Ashwagandha viene indicato per migliorare e sostenere soprattutto la resistenza cardiovascolare e le prestazioni fisiche. Questo studio prospettico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo ha valutato l’efficacia dell’estratto di radici di Ashwagandha nel migliorare la resistenza cardiorespiratoria e nel migliorare la qualità della vita (QOL) in 50 partecipanti adulti atletici (sportivi) sani di sesso maschile/femminile. Anche in questo studio la resistenza cardiorespiratoria è stata valutata misurando il consumo di ossigeno ai livelli di picco dello sforzo fisico (VO2 max) durante un test di corsa a navetta di 20 m. Per valutare la QOL è stato utilizzato il questionario QOL auto-riportato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (salute fisica, salute psicologica, relazioni sociali e fattori ambientali). Il test t di Student è stato utilizzato per confrontare le differenze nella media e la variazione rispetto ai livelli VO2 max basali, mentre il test dei ranghi con segno di Wilcoxon è stato utilizzato per valutare le variazioni nei punteggi QOL rispetto al basale nei due gruppi. Dallo studio è emerso che si è verificato un aumento maggiore rispetto al basale (P < 0,0001) del VO2 max medio nel gruppo trattato con Ashwagandha (n = 24) rispetto al placebo (n = 25) a 8 settimane (4,91 e 1,42, rispettivamente) e a 12 settimane (5,67 e 1,86 rispettivamente). I punteggi QOL per tutti i sottodomini sono migliorati significativamente in misura maggiore nel gruppo Ashwagandha a 12 settimane rispetto al placebo (P < 0,05). I risultati di questo studio suggeriscono che l’estratto di radice di Ashwagandha migliora la resistenza cardiorespiratoria e migliora la qualità della vita negli adulti atletici sani. [7] 

 

Sukumar, B. S., Tripathy, T. B., Shashirekha, H. K., & Shetty, S. K. (2021). EFFICACY OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA (L.) DUNAL) IN IMPROVING CARDIORESPIRATORY ENDURANCE (VO2 MAX TEST) IN HEALTHY SUBJECTS. International Journal of Research in Pharmaceutical Sciences, 12(1), 911-918.

In Ayurveda, alcune formule a base di erbe sono considerate Rasayana e vengono generalmente assunte a cicli di tempo per rigenerare sia il cervello che i tessuti corporei. Ashwagandha (Withania somnifera Dunal) è una pianta medicinale nota come adattogeno, antiossidante, modulatore immunitario, scavenger di radicali liberi, antistress, antiartritico, antispasmodico, antinfiammatorio, tonico nervoso, calmante nervoso e agente antitumorale; attualmente è molto affermato anche il suo uso come integratore nutrizionale. Il massimo consumo di ossigeno (VO2 max) è un gold standard come riferimento per valutare l’attività cardiopolmonare, insieme alla valutazione della salute delle cellule muscolari. Questo studio ha valutato l’efficacia dell’Ashwagandha nel migliorare la resistenza cardiorespiratoria (VO2 max) in soggetti sani. Per lo studio (clinico comparativo controllato in cieco singolo) sono stati randomizzati 54 partecipanti volontari sani in ciascun gruppo, il gruppo di studio ha ricevuto Ashwagandha Choorna 12 g con latte (200 ml) a stomaco vuoto al mattino e il gruppo di controllo solo latte (200 ml). Nel gruppo di trattamento e in quello di controllo è stato misurata la capacità massima di assunzione di ossigeno in ml/kg/min (VO2 max) con il test Rockport Fitness Walking, prima dell’intervento (0° giorno), dopo l’intervento (60° giorno) e al follow-up (90° giorno). Nello studio è emerso che nel gruppo trattato con Ashwagandha si è avuto un miglioramento significativo del VO2 max (F=20.675, P <0,0001) e dell’emoglobina (X2=74,150 P <0,0001). Lo studio conclude che l’integrazione con Ashwagandha (Withania somnifera) con latte migliora l’emoglobina e la VO2 max (capacità aerobica massima). [32]

_______________________________________

1. https://www.benefica.it/fitoterapia/withania-somnifera-dunal-ashwagandha/
2. Bonilla, D. A., Moreno, Y., Gho, C., Petro, J. L., Odriozola-Martínez, A., & Kreider, R. B. (2021). Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) on physical performance: Systematic review and bayesian meta-analysis. Journal of functional morphology and kinesiology, 6(1), 20
3. Bonilla, D.A.; Pérez-Idárraga, A.; Odriozola-Martínez, A.; Kreider, R.B. The 4R’s Framework of Nutritional Strategies for Post- Exercise Recovery: A Review with Emphasis on New Generation of Carbohydrates. Int. J. Environ. Res. Public Health 2020, 18, 103. [CrossRef] [PubMed]
4. Borges, G.F.; Rama, L.M.; Pedreiro, S.; Rosado, F.; Alves, F.; Santos, A.M.; Paiva, A.; Teixeira, A.M. Haematological changes in elite kayakers during a training season. Appl. Physiol. Nutr. Metab. 2012, 37, 1140–1146. [CrossRef]
5. Calbet, J.A.L.; Lundby, C.; Koskolou, M.; Boushel, R. Importance of hemoglobin concentration to exercise: Acute manipulations.Respir. Physiol. Neurobiol. 2006, 151, 132–140. [CrossRef]
6. Cesanelli, L., Vici, G., Camilletti, D., Ceci, R., Belli, L., & Polzonetti, V. (2020). Impact of 8 weeks of supplementation with Withania somnifera on strength in trained individuals. International Journal on Nutraceuticals, Functional Foods and Novel Foods.
7. Choudhary, B., Shetty, A., & Langade, D. G. (2015). Efficacy of Ashwagandha (Withania somnifera [L.] Dunal) in improving cardiorespiratory endurance in healthy athletic adults. Ayu, 36(1), 63.
8. Didio, F. P., Duarte, A. R., & Stefani, G. P. (2022). Effects of the Withania somnifera supplementation on sports performance: a systematic review and meta-analysis. The North African Journal of Food and Nutrition Research, 6(13), 1-8
9. E-book. FABIO PIGOZZI; FABIO LUCIDI; FIONA MAY. Supplementi nutrizionali ed ergogenici nello sport. QUAPEG. (2020)
10. Ferreira, L.F.; Reid, M.B. Muscle-derived ROS and thiol regulation in muscle fatigue. J. Appl Physiol. 2008, 104, 853–860. [CrossRef] [PubMed]
11. Gabrielsen, J.S. Iron and Testosterone: Interplay and Clinical Implications. Curr. Sex. Health Rep. 2017, 9, 5–11. [CrossRef]
12. Hybertson, B.M.; Gao, B.; Bose, S.; McCord, J.M. Phytochemical Combination PB125 Activates the Nrf2 Pathway and Induces Cellular Protection against Oxidative Injury. Antioxidants 2019, 8, 119. [CrossRef]
13. Ichikawa, H.; Takada, Y.; Shishodia, S.; Jayaprakasam, B.; Nair, M.G.; Aggarwal, B.B. Withanolides potentiate apoptosis, inhibit invasion, and abolish osteoclastogenesis through suppression of nuclear factor-kappaB (NF-kappaB) activation and NF-kappaB-regulated gene expression. Mol. Cancer 2006, 5, 1434–1445. [CrossRef]
14. Kaileh, M.; Vanden Berghe, W.; Heyerick, A.; Horion, J.; Piette, J.; Libert, C.; De Keukeleire, D.; Essawi, T.; Haegeman, G. Withaferin a strongly elicits IkappaB kinase beta hyperphosphorylation concomitant with potent inhibition of its kinase activity. J. Biol. Chem. 2007, 282, 4253–4264. [CrossRef]
15. Lopresti, A.L.; Drummond, P.D.; Smith, S.J. A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Crossover Study Examining the Hormonal and Vitality Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) in Aging, Overweight Males. Am. J. Men’s Health 2019, 13, 155798831983598. [CrossRef]
16. Malik, Arvind, Vikas Mehta, and Vishal Dahiya. (2013) “Effect of Ashwagandha (Withania somnifera) root powder supplementation on the VO2 max. and hemoglobin in hockey players.” International Journal of Behavioral Social and Movement Sciences 2.3 (2013): 91-99.
17. McKenna, M.J.; Medved, I.; Goodman, C.A.; Brown, M.J.; Bjorksten, A.R.; Murphy, K.T.; Petersen, A.C.; Sostaric, S.; Gong, X. N-acetylcysteine attenuates the decline in muscle Na+,K+-pump activity and delays fatigue during prolonged exercise in humans.J. Physiol 2006, 576, 279–288. [CrossRef] [PubMed]
18. Medved, I.; Brown, M.J.; Bjorksten, A.R.; McKenna, M.J. Effects of intravenous N-acetylcysteine infusion on time to fatigue and potassium regulation during prolonged cycling exercise. J. Appl Physiol. 2004, 96, 211–217. [CrossRef] [PubMed]
19. Medved, I.; Brown, M.J.; Bjorksten, A.R.; Murphy, K.T.; Petersen, A.C.; Sostaric, S.; Gong, X.; McKenna, M.J. N-acetylcysteine enhances muscle cysteine and glutathione availability and attenuates fatigue during prolonged exercise in endurance-trained individuals. J. Appl Physiol. 2004, 97, 1477–1485. [CrossRef]
20. Mehta, V. (2022). EFFECT OF ASHWAGANDHA (WITHANIA SOMNIFERA) ROOT POWDER SUPPLEMENTATION ON AGILITY LEVEL OF PLAYERS: A CASE STUDY OF HOCKEY PLAYERS. EPRA International Journal of Multidisciplinary Research (IJMR), 8(9), 292-295.
21. Otto, J.M.; Montgomery, H.E.; Richards, T. Haemoglobin concentration and mass as determinants of exercise performance and of surgical outcome. Extrem. Physiol. Med. 2013, 2. [CrossRef] [PubMed]
22. Pérez-Gómez, J., Villafaina, S., Adsuar, J. C., Merellano-Navarro, E., & Collado-Mateo, D. (2020). Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) on VO2max: a systematic review and meta-analysis. Nutrients, 12(4), 1119.
23. Powers, S.K.; Jackson, M.J. Exercise-induced oxidative stress: Cellular mechanisms and impact on muscle force production.Physiol. Rev. 2008, 88, 1243–1276. [CrossRef] [PubMed]
24. Raut, A. A., Rege, N. N., Tadvi, F. M., Solanki, P. V., Kene, K. R., Shirolkar, S. G., … & Vaidya, A. B. (2012). Exploratory study to evaluate tolerability, safety, and activity of Ashwagandha (Withania somnifera) in healthy volunteers. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 3(3), 111. PubMed.
25. Reuland, D.J.; Khademi, S.; Castle, C.J.; Irwin, D.C.; McCord, J.M.; Miller, B.F.; Hamilton, K.L. Upregulation of phase II enzymes through phytochemical activation of Nrf2 protects cardiomyocytes against oxidant stress. Free Radic. Biol. Med. 2013, 56, 102–111. [CrossRef]
26. Rietjens, G.J.; Kuipers, H.; Hartgens, F.; Keizer, H.A. Red blood cell profile of elite olympic distance triathletes. A three-year follow-up. Int. J. Sports Med. 2002, 23, 391–396. [CrossRef] [PubMed]
27. Sandhu, J. S., Shah, B., Shenoy, S., Chauhan, S., Lavekar, G. S., & Padhi, M. M. (2010). Effects of Withania somnifera (Ashwagandha) and Terminalia arjuna (Arjuna) on physical performance and cardiorespiratory endurance in healthy young adults. International journal of Ayurveda research, 1(3), 144.
28. Saunders, P.U.; Garvican-Lewis, L.A.; Schmidt, W.F.; Gore, C.J. Relationship between changes in haemoglobin mass and maximal oxygen uptake after hypoxic exposure. Br. J. Sports Med. 2013, 47, i26–i30. [CrossRef] [PubMed]
29. Schumacher, Y.O.; Jankovits, R.; Bultermann, D.; Schmid, A.; Berg, A. Hematological indices in elite cyclists. Scand. J. Med. Sci. Sports 2002, 12, 301–308. [CrossRef]
30. Shenoy, S., Bhaskaran, U. C., Sandhu, J. S., & Paadhi, M. M. (2012). The effect of Ashwagandha (Withania Somnifera) on anaerobic performance on elite Indian cyclist. Medicina Sportiva: Journal of Romanian Sports Medicine Society, 8(3), 1909.
31. Shenoy, S., Chaskar, U., Sandhu, J. S., & Paadhi, M. M. (2012). Effects of eight-week supplementation of Ashwagandha on cardiorespiratory endurance in elite Indian cyclists. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 3(4), 209.
32. Sukumar, B. S., Tripathy, T. B., Shashirekha, H. K., & Shetty, S. K. (2021). Efficacy of Ashwagandha (withania somnifera (L.) Dunal) in improving cardiorespiratory endurance (VO2 max test) in healthy subjects. International Journal of Research in Pharmaceutical Sciences, 12(1), 911-918.
33. Tiwari, S., Gupta, S. K., & Pathak, A. K. (2021). A double-blind, randomized, placebo-controlled trial on the effect of Ashwagandha (Withania somnifera dunal.) root extract in improving cardiorespiratory endurance and recovery in healthy athletic adults. Journal of ethnopharmacology, 272, 113929.
34. Velmurugan, K.; Alam, J.; McCord, J.M.; Pugazhenthi, S. Synergistic induction of heme oxygenase-1 by the components of the antioxidant supplement Protandim. Free Radic. Biol. Med. 2009, 46, 430–440. [CrossRef]
35. Verma, N., Gupta, S. K., Patil, S., Tiwari, S., & Mishra, A. K. (2023). Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) standardized root extract on physical endurance and VO 2max in healthy adults preforming resistance training: An eight-week, prospective, randomized, double-blind, placebo-controlled study. F1000Research, 12(335), 335.
36. Verma, S. K., & Kumar, A. (2011). Therapeutic uses of Withania somnifera (Ashwagandha) with a note on withanolides and its pharmacological actions. Asian J Pharm Clin Res, 4(1), 1-4
37. Wankhede, S., Langade, D., Joshi, K., Sinha, S. R., & Bhattacharyya, S. (2015). Examining the effect of Withania somnifera supplementation on muscle strength and recovery: a randomized controlled trial. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 12(1), 43. PubMed.
38. Yadav, S. (2014). Effect of ashwagandha (Withania Somnifera) consumption on the selected physical fitness variables of male sprinters. Turkish Journal of Sport and Exercise, 16(3), 45-47.
39. Ziegenfuss, T. N., Kedia, A. W., Sandrock, J. E., Raub, B. J., Kerksick, C. M., & Lopez, H. L. (2018). Effects of an aqueous extract of Withania somnifera on strength training adaptations and recovery: The STAR trial. Nutrients, 10(11), 1807.

 


F1000Research, 12(335), 335

Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) standardized root extract on physical endurance and VO 2max in healthy adults preforming resistance training: An eight-week, prospective, randomized, double-blind, placebo-controlled study. 

Narsingh Verma 1, Sandeep Kumar Gupta 2, Sayali Patil 3, Shashank Tiwari 4, Ashok Kumar Mishra 5 (2023).

Author information:

1 Physiology, King George’s Medical University, Lucknow, Uttar Pradesh, 226003, India
2 Internal Medicine, M V Hospital and Research Centre, Lucknow, Uttar Pradesh, 226003, India
3 Pharmacology, D. Y. Patil deemed to be University – School of Medicine, Navi Mumbai, Maharashtra, 400607, India
4 Physiology, King George’s Medical University, Lucknow, Uttar Pradesh, 226003, India
5 Clinical Research, M V Hospital and Research Centre, Lucknow, Uttar Pradesh, 226003, India

 

Abstract

Background: Ashwagandha is a well-known Ayurvedic herb used for youthful vigor and wellbeing. This study investigated the effects of 300 mg standardized root extract (>5% withanolides) of Ashwagandha (Withania somnifera) on muscle mass, strength and cardiorespiratory endurance following resistance training.

Methods: In this eight-week, parallel-group, multicenter, randomized, double-blind, placebo-controlled clinical study, 80 healthy male and female participants aged 18-45 years, who engaged in regular physical activity were randomly allocated in a 1:1 ratio to receive Ashwagandha (AG, n=40) 300 mg capsules twice daily for eight weeks, or identical placebo (PB, n=40). Seven (3 AG, 4 PB) participants were excluded due to poor compliance. All participants conducted eightweek resistance training. Study outcomes included muscle strength (1RM bench press and leg extension), muscle size (circumference of arm, chest and upper thigh) and cardio-respiratory endurance (VO 2max) assessed at baseline and at eight weeks. Analysis of covariance (ANCOVA) was used to estimate adjusted differences based on sex, BMI and chest circumference at baseline.

Results: AG caused greater improvement in chest press (males: p = 0.0084; females: p = 0.0005), leg press (males: p = 0.0049; females: p = 0.018) and endurance (males: p <0.0001; females: p <0.0001) as compared to PB. Also, greater improvements in muscle girth for arm, chest and thigh were seen in both male and female participants with AG. No adverse events were reported in the study.

Conclusions: Eight weeks of AG root extract supplementation along with resistance training is effective in improving muscle strength, growth, endurance and recovery in both male and female participants. AG root extract could be a safer, effective and low-cost alternative for athletes to improve muscle endurance.

Keywords: Withania somnifera; withanolide glycosides; immunomodulation; immunity; Th1–Th2 pathway.

richiedi l’articolo completo