Newsletter Ayurveda nr. 58 – Dicembre 2019

Newsletter n° «58»

Dicembre 2019

Dentifricio al Neem: la soluzione ayurvedica per la cura e la salute dei denti

 

International Journal of Pharmaceutical Research | Apr – June 2016 | Vol 8 | Issue 2|57 

“CLINICAL EVALUATION OF BABOOL NEEM TOOTHPASTE IN ORAL HYGIENE AND DENTAL CARE” 

Dr. Arun Gupta, Dr. Rahul Bhowate, Ruchi Srivastava, Sunil Kumar, S.V. Devasthale, J.L.N. Sastry.

 

La cavità orale similmente ad altre sezioni del tratto digestivo possiede una microflora residente naturale che negli individui esercita funzioni di difesa e prevenzione nei confronti della colonizzazione da parte di batteri esogeni (e spesso patogeni) [1]

Una igiene orale non adeguata può causare la colonizzazione batterica potenzialmente causa di malattie parodontali come la gengivite che di solito non provoca disagi se non minimi [2] ed è una condizione reversibile con il trattamento professionale e una buona cura orale.

La gengivite non trattata e l’accumulo di placca possono tuttavia evolvere in periodontite [3] che è caratterizzata da degenerazione del tessuto connettivo, perdita di adesione parodontale e riassorbimento di osso alveolare. [4] L’accumulo di placca dentale può causare macchie dentali così come anche altri fattori estrinseci come particelle residue di cibo, il fumo di tabacco, frequenti risciacqui orali con prodotti a base di clorexidina, batteri cromogenici, funghi e metalli che possono anche causare scolorimenti dentali ai margini gengivali. [5-6]

Negli ultimi anni nelle pratiche di cura ed igiene orale vi è stato un sempre maggiore orientamento verso prodotti contenenti ingredienti naturali [7] e la pratica dell’uso di prodotti a base di piante medicinali si è sempre più radicata nel rapporto tra gli esseri umani con i componenti degli altri ecosistemi.

L’Ayurveda, sin dall’antichità, gestisce le problematiche di placche e carie che vengono incluse in Shalakya Tantra, cioè il ramo della medicina ayurvedica che si occupa delle malattie della regione sopraclaveare e delle malattie della cavità orale. [8]

In Ayurveda, coerentemente con i suoi principi generali, anche la cura orale è altamente personalizzata a seconda della costituzione della persona (Prakriti) e ad esempio anche dei cambiamenti climatici; l’Ayurveda prevede per l’igiene del cavo orale una serie di trattamenti come ad esempio lo spazzolamento dei denti con erbe (Daatun), olio (Gandush) e gargarismi con decotti (Kanvala). [9] La moderna ricerca scientifica dimostra che la pulizia dei denti con preparati ayurvedici a base di piante medicinali (come Neem, Khadira e Pilu ecc.) esercita effetti anti-cariogeni [10] ed in particolare tra questi preparati si distingue il dentifricio ayurvedico a base di estratti di Neem (Azadirachta indica A. Juss.) e Babool (Acacia arabica Willd) che sono due piante medicinali tradizionalmente utilizzate anche in forma grezza per l’igiene orale e ad esempio nel trattamento di ulcere della bocca [11] grazie ai loro effetti antimicrobici [12] anti placca [13,14] e antibatterici specifici. [15,16]

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1. Marsh PD. Micobial ecology of dental plaque and its significance in Health and disease. Adv Dent Res. 1994; 8(2):263-271.
2. Gibbons RJ. Bacterial adhesion to oral tissues: a model for infectious diseases. J Dent Res. 1989; 68:750-760.
3. Singh B, Singh R. Gingivitis – A silent disease. IOSR J Dental Med Sci. 2013; 6(5):30-33
4. Armitage, GC. Clinical evaluation of periodontal disease. Periodontol 2000. 1995;7:39-53
5. Vogel RI. Intrinsic and extrinsic discoloration of the dentition (a literature review). J Oral Med. 1975;30(4):99-104
6. Norton SA. Betel: consumption and consequences. J Am Acad Dermatol. 1998;38(1):81-8
7. Patel VK, Venkatakrishna-Bhatt H. Folklore therapeutic indigenous plants in periodontal disorders in India (review, experimental and clinical approach). Int J Clin Pharmacol Ther Toxicol. 1988;26(4):176-84
8. GUPTA, ARUN, et al. “CLINICAL EVALUATION OF BABOOL NEEM TOOTHPASTE IN ORAL HYGIENE AND DENTAL CARE.” International Journal of Pharmaceutical Research 8.2 (2016): 57.
9. Singh A Purohit B. Tooth brushing, oil pulling and tissue regeneration: A review of holistic approaches to oral health. J Ayurveda Integr Med. 2011; 2(2): 64–68
10. Naik GH, Priyadarsini KI, Satav JG, Banavalikar MM, Sohoni DP, Biyani MK. Comparative antioxidant activity of individual herbal components used in Ayurvedic medicine. Phytochemistry 2003;63:97- 104.
11. Lakshmi T, Krishnan V, Rajendran R, Madhusudhanan N. Azadirachta indica: A herbal panacea in dentistry – An update. Pharmacogn Rev. 2015;9(17):41-4.
12. Chattopadhyay I, Nandi B, Biswas K, Bandyopadhyay U, Banerjee RK. Mechanism of antiulcer effect of Neem (Azadirachta indica) leaf extract: effect on H+K+- ATPase, oxidative damage and apoptosis. Inflammopharmacology. 2004;12(2):153-76
13. Pai MR, Acharya LD, Udupa N. Evaluation of antiplaque activity of Azadirachta indica leaf extract gel-a 6-week clinical study. J Ethnopharmacol 2004; 90(1): 99-103.
14. Gazi MI. The finding of antiplaque features in Acacia Arabica type of chewing gum. J Clin Periodontol. 1991;18(1):75-7.
15. Vanka A, Tandon S, Rao SR, Udupa N, Ramkumar P., The effect of indigenous Neem (Azadirachta indica) oral cavity wash on Streptococcus mutans and Lactobacilli growth. Indian J Dent Res. 2001;12(3):133-44
16. Clark DT, Gazi MI, Cox SW, Eley BM, Tinsley GF. The effects of Acacia arabica gum on the in vitro growth and protease activities of periodontopathic bacteria. J Clin Periodontol. 1993; 20(4):238-43.

 

Lo studio in breve

Lo studio clinico presentato in questa Newsletter pubblicato da International Journal of Pharmaceutical Research nel 2016, su commissione del produttore (Dabur India Limited), ha valutato gli effetti di un dentifricio a base di Neem e Acacia arabica per l’igiene orale e la cura dentale nel trattamento di pazienti con gengivite e parodontite e in volontari sani. Lo studio rappresenta una ulteriore prova dei potenziali effetti della pasta dentifricia su alcune comuni problematiche che coinvolgono la salute di bocca e denti. Lo studio che risulta commissionato dal produttore risulta di particolare interesse per la metodologia e per la complessità dei parametri clinici valutati oltre che per il rigore delle conclusioni nella valutazione dell’oggettività dei risultati.

I risultati sono stati valutati rispetto al basale in termini di cambiamenti dei segni della gengivite, di valutazioni microbiologiche, di cambiamenti dell’indice di Lobene, di indici di placca e di ulteriori parametri in pazienti con gengivite e parodontite in confronto ad un gruppo di pazienti sani. Nello studio sono stati coinvolti 50 soggetti di cui 30 affetti da gengivite e parodontite e 20 soggetti sani.

A tutti i partecipanti allo studio è stato consigliato di lavare i denti con un prodotto neutro per una settimana prima di essere randomizzati nello studio ad utilizzare il dentifricio a base di Neem e Acacia oppure un dentifricio placebo.

Nel gruppo affetto da gengivite e parodontite sono stati misurati i cambiamenti nella sintomatologia mentre nel gruppo di soggetti sani sono stati valuti i cambiamenti microbiologici. In entrambi i gruppi sono stati valutati altri parametri come le variazioni dell’indice di Lobene, dell’indice di placca e dei punteggi organolettici.

Lo studio ha concluso che, dopo 12 settimane di trattamento, nel gruppo affetto da gengivite e parodontite e trattato con il dentifricio a base di Neem e Acacia arabica, rispetto al basale si sono osservati miglioramenti significativi in tutti i parametri valutati e cioè della gengivite, delle macchie dentali, della placca, dell’alitosi, della conta microbica e del “Clinical attachment Loss”(che è un segno di malattia parodontale degenerativa e fisiologicamente irreversibile).

 

Dallo studio

Lo studio è stato progettato in doppio cieco, clinico prospettico randomizzato, controllato verso placebo per valutare gli effetti di un dentifricio contenente Neem (Azadirachta indica) e Babool (Acacia arabica) oltre agli ingredienti normalmente impiegati per la produzione delle paste dentifrice.

Per lo studio i partecipanti sia affetti da gengivite e parodontite sia quelli sani sono stati arruolati tra i frequentatori del Dipartimento di Medicina orale e Radiologia, Sharad Pawar Dental College & Ospedale di Sawangi (Meghe); tutti i soggetti non presentavano altre malattie della bocca.

Per entrambi i gruppi sono stati inclusi uomini e donne (età 18-45 anni) che avevano almeno 20 denti naturali; nel gruppo di soggetti con gengivite e parodontite sono stati inclusi anche quelli che presentavano macchie dentali, indice gengivale > 1, indice di placca =/> di 2

Dallo studio sono stati esclusi tutti i soggetti che presentavano dolore o infiammazione cronica per patologie parodontali gravi oppure che presentavano macchie dentali da tetraciclina. Dallo studio sono stati esclusi tutti i soggetti che presentassero sensibilità nota o reazioni mucosali orali al dentifricio oppure infezioni sistemiche respiratorie, gastrointestinali, cutanee o urinarie.

Dallo studio sono stati esclusi tutti i soggetti sottoposti, nelle due settimane precedenti allo studio, ad un qualsiasi trattamento dentale esterno di altro tipo come lucidatura, sbiancatura, uso di filo interdentale, trattamento con fluoro; analogamente dallo studio sono stati esclusi i soggetti che nelle 3-4 settimane precedenti avevano una storia di assunzione di antibiotici o farmaci antinfiammatori; le donne in gravidanza e in allattamento sono state escluse in entrambi i gruppi.

Per le valutazioni di screening e al baseline dello studio sono stati valutati la storia generale e dentale dei soggetti, i dentifrici normalmente utilizzati, radiografie panoramiche, il fluido crevicolare gengivale, l’esame dentale /clinico di eventuali segni e sintomi, l’indice di placca, parametri organolettici, indice gengivale e gli indici Loss e Lobene (per misurare le macchie dentali) mentre per la valutazione quantitativa della placca è stato richiesto ai soggetti fare gargarismi con flurosina che è un agente segnalatore di placca sulla superficie gengivale; il fluido ed il relativo flusso gengivale crevicolare e il pH della saliva venivano misurati la mattina.

La valutazione microbica è stata eseguita sulla base di colture derivanti da tamponi prelevati alla massima profondità delle tasca paradontale prevalentemente a livello dei denti molari.

Nello studio è stato sperimentato il dentifricio al Neem e Babool verso un dentifricio placebo.

Lo studio è stato condotto secondo un metodo complesso di valutazione di tutti i parametri presi in considerazione in tutte le visite ai soggetti nel corso dello studio.

I principali parametri presi in considerazione nello studio sono: Variazione del pH di saliva e gengivale; Fluido crevicolare; Variazione del flusso crevicolare gengivale; Riduzione della conta microbica (tampone colturale);Variazione del punteggio delle macchie (indice di colorazione di Lobene); Variazione dell’indice gengivale (Loe & Silness); Modifica dei punteggi della placca (Turesky et al.); Effetto sul “Clinical attachment loss”; Valutazione organolettica dell’alitosi; Reazioni / eventi avversi al farmaco.

Al termine dello studio tutti i soggetti affetti da gengivite e parodontite hanno concluso lo studio;

alla conclusione delle studio rispetto al basale, il pH medio della saliva è rimasto neutro sia nel gruppo che ha utilizzato il dentifricio Babool Neem sia in quello che ha utilizzato il placebo; la saliva possiede fisiologicamente in un pH medio di 6,7 (6,2-7,6) ed il pH a riposo della bocca non scende al di sotto 6,3; Baliga et al [17] hanno concluso che il pH salivare rappresenta un biomarcatore diagnostico per le malattie orali e risulta generalmente più acido in pazienti con gengivite cronica generalizzata e nella parodontite cronica.

Il pH del fluido crevicolare gengivale umano (GCF) è caratterizzato da un’elevata alcalinità (pH 7,5 – 8,7) [18]; durante lo studio è stato osservato un aumento significativo del pH del liquido crevicolare gengivale in entrambi i gruppi di trattamento indicando un miglioramento di questo parametro.

Il fluido crevicolare è un liquido particolare che si trova nel colletto gengivale; si tratta del liquido extracellulare che impregna i tessuti connettivi circostanti, e che viene filtrato all’esterno e quindi si riversa, di solito in piccole quantità, nel colletto della gengiva; siccome contiene proteine e zuccheri disciolti al suo interno, può facilitare l’accumulo di placca batterica; è aumentato durante la gravidanza, per via di un “ammorbidimento” dei tessuti connettivi in tutto il corpo; è stato dimostrato che l’intensità del flusso crevicolare gengivale aumenta in funzione del grado d’infiammazione. [19] Durante lo studio è emerso che la media del flusso crevicolare si è ridotta in entrambi i gruppi di trattamento tuttavia questa riduzione è risultata statisticamente significativa solo nel gruppo verum con una riduzione del 74,89 % rispetto al basale.

Scopo dell’uso del dentifricio per l’igiene orale è la riduzione, nella flora batterica orale, di batteri collegati alla formazione di placca, carie e mal di denti. [20]

Al termine dello studio le valutazioni microbiche di batteri aerobi e anaerobi, la conta in agar di Mitis salivaricus e di batteri Gram negativi hanno mostrato una riduzione significativa del numero di colonie dalla visita 3 in poi in entrambi i gruppi di trattamento.

L’effetto dei dentifrici “verum” e placebo sulle macchie dentali è stato valutato in base all’indice di colorazione di Lobene; in entrambi i bracci dello studio è risultata una riduzione significativa dell’area della macchia dalla 4 visita in poi indicando un miglioramento generale dovuto all’intervento.

L’effetto sulle macchie dentali è stato valutato sulla base di l’indice di colorazione di Lobene e durante lo studio è stata osservata una riduzione significativa dell’area della macchia già dalla visita 4 in poi in entrambi i bracci di trattamento indicando un miglioramento delle macchie.

Anche l’indice di intensità di Lobene, nel gruppo che ha impiegato il dentifricio al Neem, ha mostrato una significativa riduzione, indicante un miglioramento rispetto già dalla visita 3 fino alla fine dello studio.

Nello studio l’effetto sulla gengivite è stato valutato sulla base dell’ “indice gengivale modificato”. Una riduzione significativa dei punteggi gengivali sono stati osservati dalla visita 1 nel gruppo che ha usato il dentifricio Babool Neem e dalla visita 2 nel gruppo che ha utilizzato il dentifricio Placebo, indicando un miglioramento che si è manifestato prima nel gruppo che ha impiegato il dentifricio al Neem.

L’indice di placca modificato ha mostrato una significativa riduzione dei punteggi dalla visita 3 nel gruppo che ha utilizzato il dentifricio Babool Neem.

Il “Clinical attachment Loss” è un segno di malattia parodontale degenerativa. Nella gengivite, l’infiammazione localizzata nella regione sopracrestale porta a ulcerazione dell’epitelio giunzionale. [21]

Nello studio, il “Clinical attachment Loss” ha mostrato, nel gruppo che ha utilizzato il dentifricio al Neem una riduzione significativa, già dalla visita 3.
Il problema dell’alitosi è uno di quelli più frequentemente dichiarato dai pazienti al dentista [22].

Nello studio, è stato osservato un miglioramento significativo dell’alitosi dalla visita 5 in poi nel gruppo che ha utilizzato il dentifricio Babool Neem.

Le valutazioni di efficacia globale dei trattamenti è stata eseguita utilizzando un scala 0 a 100 per indicare il sollievo percentuale dalla visita 1 fino alla fine dello studio. Lo studio conclude che sia i medici che i pazienti hanno indicato un miglioramento significativo nel punteggi dei parametri presi in considerazione già dalla visita 2 (4 settimane) in poi in entrambi in entrambi i bracci di trattamento.

Nel complesso il dentifricio Babool Neem ha mostrato un miglioramento significativo di quasi tutti i parametri valutati. Il dentifricio Babool Neem è risultato efficace rispetto al basale su gengivite, macchie dentali, placca, alitosi, “Clinical attachment Loss”.

La riduzione della conta microbica suggerisce che il dentifricio Babool Neem possegga un’efficacia nel ridurre le problematiche causate da germi in pazienti affetti da gengivite e parodontite.

Durante lo studio non si sono verificati eventi avversi.

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17. Baliga S, Muglikar S, Kale R. Salivary pH: A diagnostic biomarker. J Indian Soc Periodontol. 2013; 17(4): 461–65.
18. Bickel M, Munoz JL, Giovannini P. Acid-base properties of human gingival crevicular fluid. J Dent Res. 1985;64(10):1218-20
19.  Al Rowis R, Al Moharib HS, AlMubarak A, Bhaskardoss J, Preethanath RS, Sukumaran A. Oral Fluid-Based Biomarkers in Periodontal Disease – Part 2. Gingival Crevicular Fluid. Int Oral Health. 2014; 6(5): 126–135.
20. Okpalugo J, Ibrahim K, Inyang US. Toothpaste formulation efficacy in reducing oral flora. Tropical J Pharmaceut Res. 2009; 8 (1): 71-77
21. Armitage, GC. Clinical evaluation of periodontal disease. Periodontol 2000. 1995;7:39-53
22. Loesche WJ, Kazor C. Microbiology and treatment of halitosis. Periodontol 2000. 2002 Apr;28: 256-79.

 

Lo studio globalmente conclude che il dentifricio a base di Neem e Babool si è dimostrato significativo nel miglioramento di tutti i parametri valutati rispetto al basale e suggerirebbe che il dentifricio unitamente allo spazzolamento dei denti abbia prodotto un miglioramento significativo di gengivite, macchie dentali, placca, alitosi, conta microbica, “Clinical attachment Loss” e valutazioni globali di efficacia del trattamento. Neem (Azadirachta indica) e Babul (Acacia arabica) contenuti nel dentifricio potrebbero aver contribuito ai suoi effetti.

A cura della direzione scientifica di Benefica

International Journal of Pharmaceutical Research | Apr – June 2016 | Vol 8 | Issue 2|57

“CLINICAL EVALUATION OF BABOOL NEEM TOOTHPASTE IN ORAL HYGIENE AND DENTAL CARE” 

Dr. Arun Gupta(1), Dr. Rahul Bhowate(2), Dr. Ruchi Srivastava(1), Dr. Sunil Kumar(1), Dr. S.V. Devasthale(3), Dr. J.L.N. Sastry(1). 

Author information:

1 Dabur Research & Development Centre, Sahibabad (Ghaziabad), UP – 201010
2 Department of Oral Medicine & Radiology, Sharad Pawar Dental College & Hospital, Sawangi (Meghe), District – Wardha- 442001, Maharashtra
3 Oral Care Division, Dabur Research & Development Centre, Sahibabad (Ghaziabad), UP – 201010

 

ABSTRACT

A recent shift of preferences towards herbal ingredients is visible in oral care practices increasing the demand for commercially available oral care products containing natural ingredients. Babool Neem Toothpaste comprises extracts of herbs like Babool and Neem which have been used traditionally for oral care. The objective of the current clinical study was to investigate the efficacy of Babool Neem Toothpaste in oral hygiene and dental care. The study was conducted in patients of gingivitis & periodontitis and healthy subjects free from oral diseases. 30 subjects suffering from gingivitis and periodontitis were advised brushing with a neutral product for 1 week (washout period).
Thereafter, they were randomized to receive either Babool Neem Toothpaste or Placebo Toothpaste for 12 weeks (Group 1). 20 healthy subjects free from oral diseases were similarly randomized to receive either Babool Neem Toothpaste or Placebo Toothpaste for 6 weeks (Group 2). Results were assessed on basis of changes in gingivitis in Group 1, and the microbiological assessments in group 2. Other parameters like the Lobene Stain and the Plaque indices and the organoleptic scorings were assessed in both the Group. Data was analyzed utilizing SAS, p value <0.05 was considered significant. Babool Neem Toothpaste showed significant improvement in all the parameters assessed viz; gingivitis, dental stains, plaque, halitosis, microbial counts, the clinical attachment loss and global efficacy assessments, when compared to baseline. However, similar results were also observed in Placebo Toothpaste Group.

Keywords: Gingivitis, Periodontitis, Microbial assessment, Herbal, Babool Neem Toothpaste, Oral care

ISSN: 0975-2366 

 

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