Boswellia (Boswellia serrata Roxb)

NOME COMUNE

Boswellia

NOME SCIENTIFICO

Boswellia serrata Roxb

FAMIGLIA

Burseraceae

HABITAT

Originaria delle regioni subtropicali dell’Africa e dell’Arabia saudita, India e Cina

PARTE USATA

Resina, gomme

PREPARAZIONI FARMACEUTICHE CONSIGLIATE

Estratto secco nebulizzato e titolato in acidi boswellici min. 4%, secondo letteratura scientifica. Sono oggi disponibili estratti contenenti mediamente fino al 65% di acidi boswellici

COMPOSIZIONE CHIMICA

Il complesso è in particolarmente ricco di una miscela di resine e di oli essenziali (oleoresine). I maggiori costituenti delle resine sono triterpeni. È inoltre presente una certa quantità di gomme e di gommoresine. Nella gommoresina, principalmente responsabile dell’attività medicamentosa della pianta, ritroviamo un olio essenziale (16%), principalmente costituito da α-tujene e p-cimene oltre ad acidi triterpenici pentaciclici (50%), definiti come acidi boswellici, che rappresentano le sostanze attive di Boswellia. Gli acidi boswellici sono rappresentati , nello specifico, dall’acido β- boswellico, dall’acido cheto-β-boswellico, dall’acido acetil-11-cheto-β-boswellico e dall’acido 3-oxo- tirucallico. Nella resina è presente anche una certa quantità polisaccaridi [12].

PROPRIETA’ SALUTISTICHE

Azione antinfiammatoria

L’azione antinfiammatoria di Boswellia e degli acidi boswellici si attribuisce alla loro capacità di interferire con la biosintesi dei leucotrieni. Gli acidi boswellici, infatti, inibiscono in modo selettivo l’enzima lipossigenasi, direttamente coinvolto nella biosintesi dei leucotrieni .
Il fitocomplesso di Boswellia inoltre, sembra in grado di inibire l’espressione delle elastasi leucocitarie e la migrazione leucocitaria nell’uomo, fattori direttamente coinvolti nei processi infiammatori cronici [12].
Nell’anno 2008 una metanalisi ha valutato l’azione antinfiammatoria di Boswellia, valutando solo gli studi controllati sulla Boswellia da sola, utilizzando lo score di Jadad per valutare la qualità metodologica degli studi. Nella metanalisi sono stati inseriti 7 studi, relativi all’utilizzo di Boswellia in patologie quali asma bronchiale, artrite reumatoide, morbo di Crohn, osteoartrite e retto colite ulcerosa.
Tutti gli studi esaminati nella metanalisi, hanno dimostrato la superiorità di Boswellia, rispetto a placebo, nel migliorare le sintomatologie di questi pazienti, che hanno riferito la tollerabilità come molto buona. La metanalisi indica che la Boswellia è utile in diverse malattie degenerative, a impronta infiammatoria, nell’uomo [5].

Azione antinfiammatoria osteo-articolare

Negli anni sono stati condotti numerosi studi clinici per indagare gli effetti di Boswellia come antinfiammatorio naturale.
In uno studio clinico si è valutato l’effetto dell’estratto secco di Boswellia in pazienti affetti da osteoartrite, concludendo che, dopo 90 giorni di trattamento, i pazienti trattati avevano riportato, rispetto ai pazienti non trattati, un miglioramento significativo della sintomatologia soggettiva ed un significativo miglioramento dei valori di esami specifici come ad esempio la VES [1]. Un secondo studio clinico ha valuto gli effetti dell’estratto secco di Boswellia, rispetto a placebo, in pazienti con poliartrite , concludendo che dopo 90 giorni di trattamento , l’estratto valutato è risultato essere superiore al placebo nella riduzione dei sintomi soggettivi riportati dai pazienti ed è risultato superiore a placebo nel miglioramento degli esami clinici specifici [2]. In un altro studio clinico è stato valutato l’effetto dell’estratto secco di Boswellia, rispetto a placebo nella riduzione del dolore, in pazienti affetti da osteoartrite del ginocchio, concludendo che, dopo due mesi di trattamento , i pazienti che avevano assunto Boswellia , hanno riportato una significativa riduzione dolore ed un miglioramento della mobilità articolare [3]. Uno studio controllato ha valutato gli effetti, dopo 3 mesi di trattamento, di due estratti brevettati di Boswellia , in pazienti con affetti da gonartrosi, concludendo che entrambi gli estratti avevano migliorato significativamente il dolore e la funzionalità articolare. Uno dei due estratti ha inoltre dimostrato, in vitro, la capacità di ridurre l’attività della caspasi-3, coinvolta nel processo di erosione della cartilagine e la capacità di inibire l’espressione dell’ICAM-1. Entrambi i prodotti sono stati ben tollerati [4].

Azione antinfiammatoria gastro-intestinale

L’attività antinfiammatoria degli estratti di Boswellia, sull’apparato intestinale, è stata valutata in più studi. Uno studio in vivo ha valutato l’attività antinfiammatoria dell’estratto di Boswellia, ed in particolare dell’acido acetil-11-cheto-beta-boswellico (AKBA), in un modello sperimentale di IBD (inflammatory bowel disease), concludendo che la Boswellia abbia un’azione anti-infiammatoria nelle IBD nel modello sperimentale nell’animale [6].
Boswellia inoltre dimostra anche una funzione anti-ulcera, in particolar modo dopo l’utilizzo farmaci antinfiammatori non steroidei [7]. Un ulteriore studio clinico ha valutato gli effetti della somministrazione di un estratto ad elevata titolazione di Boswellia ,su un gruppo di pazienti affetti da rettocolite ulcerosa di gravità media , confrontando il gruppo trattato con un gruppo di confronto che assumeva sulfalazina . L’effetto antinfiammatorio, nei due gruppi, è stato misurato con esami specifici, prima della trattamento ed al termine della stesso.
Al termine dello studio nel gruppo trattato con Boswellia si ha avuto un miglioramento medio dei parametri esaminati dell’82 % mentre nel gruppo trattato con sulfalazina il miglioramento era del 75 % [8].

Azione antiossidante

Uno studio in vivo ha valutato la capacità antiossidante dell’estratto di Boswellia, in un modello sperimentale, in cui la colite ulcerosa acuta è stata indotta tramite la somministrazione di acido acetico (AA). Somministrando l’estratto di Boswellia prima e dopo l’induzione di colite con acido acetico, nel gruppo trattato si è osservata una significativa riduzione della perossidazione lipidica, una riduzione dell’attività dell’enzima SOD (Superossido Dismutasi), un incremento dell’enzima glutatione perossidasi (GPx) ed un incremento significativo dell’attività enzimatica del Glutatione (GSH). Il lavoro conclude che l’estratto di Boswellia esercita effetti antiossidanti di natura protettiva nella colite ulcerosa acuta indotta nel modello sperimentale [9].

Azione antibatterica

Uno studio in vitro ha valutato l’attività antibatterica degli acidi boswellici (AKBA, KBA, BA) su ceppi batterici comunemente presenti nel tratto intestinale. In termini di MIC l’acido boswellico a maggior attività antibatterica è risultato essere l’AKBA (11-keto-beta-boswellico) che ha dimostrato di essere attivo su E. faecalis ,E. faecium , S. aureus [10], suggerendo un ulteriore ed attuale razionale di utilizzo di Boswellia nelle sintomatologie infiammatorie croniche come il morbo di Crohn [11].

Azione prevalente

anti-infiammatoria e antidolorifica.

Altre azioni

Antiallergica

INDICAZIONI PRINCIPALI

Malattie artroreumatiche, piccola traumatologia sportiva, dolori mestruali, cefalea lieve o moderata, specialmente di tipo muscolo tensivo, migliora la funzionalità del sistema digerente ed inoltre è utile nelle infezioni acute delle prime vie aeree, stati febbrili e dolorosi in genere.

EFFETTI COLLATERALI

Rari casi di reazioni allergiche cutanee

CONTROINDICAZIONI

Nessuna conosciuta

INTERAZIONI CON FARMACI

Non note

DATI TOSSICOLOGICI

Nel ratto non sono stati osservati effetti negativi sul feto né sugli apparati cardiovascolare, gastrointestinale e respiratorio e neppure sul sistema nervoso.
La dose letale nel ratto per bocca è superiore di almeno 100 volte a quella consigliata.
Gli acidi boswellici somministrati per bocca alla dose di 500 mg per kg di peso al giorno per 6 giorni consecutivi ai ratti a digiuno hanno dimostrato di non danneggiare in alcun modo lo stomaco. Non ci sono dati sul suo uso in gravidanza e durante l’allattamento. Può essere usata in età pediatrica a partire dai 4 anni di età.

 

Bibliografia

1. Kulkarni R.R. et al. Treatment of osteoarthritis with a herbomineral formulation: a double-blind, placebo-controlled, cross-over study. J. Ethnopharmacol. 33, 91-95, 1991.

2. Sander O. et al. [Is H15 (resin extract of Boswellia serrata, “incense”) a useful supplement to established drug therapy of chronic polyarthritis? Results of a double-blind pilot study] Z. Rheumatol., 57, 11-16, 1998.

3. Kimmatkar N. et al. Efficacy and tolerability of Boswellia serrata extract in treatment of osteoarthritis of knee–a randomized double blind placebo controlled trial. Phytomedicine 10(1):3-7, 2003.

4. Sengupta K. et al. Comparative efficacy and tolerability of 5-Loxin and AflapinAgainst osteoarthritis of the knee: a double blind, randomized, placebo controlled clinical study. Int J Med Sci. 7(6):366-77, 2010.

5. Ernst E. et al. Frankincense: systematic review. BMJ. 337:a2813, 2008.

6. Madisch A, Miehlke S, Eichele O, Mrwa J, Bethke B, Kuhlisch E, Bästlein E, Wilhelms G, Morgner A, Wigginghaus B, Stolte M. Boswellia serrata extract for the treatment of collagenous colitis. A double-blind, randomized, placebo-controlled, multicenter trial. Int J Colorectal Dis. 2007 Dec;22(12):1445-51. Epub 2007 Sep 2.

7. Singh S et al. The gastric ulcer protective effect of boswellic acids, a leukotriene inhibitor from Boswellia serrata, in rat. Phytomedicine. 2008 Jun;15(6-7):408-15

8. Singh G.B. et al. Pharmacology of an extract of salai guggal ex-Boswellia serrata, a new non-steroidal anti-inflammatory agent. Agents Actions 18, 407-412, 1986.

9. Hartmann RM et al. Effect of Boswellia serrata on antioxidant status in an experimental model of colitis rats induced by acetic acid. Dig Dis Sci. 2012 Aug;57(8):2038-44

10. Alsaba F Raja et al. Antistaphylococcal and biofilm inhibitory activities of acetyl-11-keto-b-boswellic acid from Boswellia serrata. BMC Microbiology 2011, 11:54

11. Ammon HP. Modulation of the immune system by Boswellia serrata extracts and boswellic acids. Phytomedicine. 2010 Sep;17(11):862-7.

12. F.Capasso, G. Grandolini, A,A, Izzo. Fitoterapia, Impiego razionale delle droghe vegetali. Spinger 2006 (p.521)