Passiflora (Passiflora incarnata Linn.)

NOME COMUNE

Passiflora, passionflower (Stati Uniti), passionfruit (Regno Unito e paesi del Commonwealth), granadilla (Sud America e Sud Africa). [23]

NOME SCIENTIFICO

Passiflora incarnata Linn. (1753)

FAMIGLIA

Passifloraceae [6,38,19]

HABITAT

America centrale e meridionale, Stati Uniti meridionali. Attualmente è coltivata in molti paesi a clima temperato-caldo. [45]

PARTE USATA

Le parti aeree. Le parti aeree essiccate della pianta Passiflora incarnata L. sono chiamate Herba Passiflorae. [23]

PREPARAZIONI FARMACEUTICHE CONSIGLIATE

• Passiflora incarnata L. , estratto secco di herba preparato con etanolo (40%-90% V/V) o metanolo (60% V/V), o acetone (40% V/V), e contenente un minimo del 2,0% di flavonoidi, espressi come vitexina (Farmacopea europea, 2012).
• Estratto secco da parti aeree nebulizzato e titolato in iperoside min. 0,3% (Farmacopea Italiana X), la cui dose giornaliera va da 300 a 600 mg. , suddivisi in due somministrazioni, di cui una nella tarda serata poco prima di coricarsi.
• Passiflora incarnata L. , herba parte frammentata o tagliata/essiccata di Passiflora incarnata contenente fiori e / o frutti con contenuto minimo 1,5% di flavonoidi totali, espressi come vitexina (farmaco essiccato) (Farmacopea europea, 2012). [18]

CLAIMS MINISTERO DELLA SALUTE ITALIANO

folium, herba cum floribus :
Rilassamento (sonno; in caso di stress). Benessere mentale. [26]
Regolare motilità gastrointestinale ed eliminazione dei gas. [26]

COMPOSIZIONE CHIMICA

I principali costituenti chimici della Passiflora sono i flavonoidi (0,25%) come vitexina, isovitexina, orientina, isoorientina, apigenina, kaempferol e quercetina; gli alcaloidi indolici (0,1%) come harman, harmin, harmalin, harmol e harmalol; alcuni altri costituenti vegetali isolati come glicosidi, carboidrati, amminoacidi, benzopironi, glicosidi cianogeni come la gianocardina, derivati del pirone come maltolo ed etilmaltolo; due costituenti importanti come la crisina e la frazione del benzoflavone (BZF) tri-sostituito.[17][41] Passiflora nei frutti contiene inoltre composti enantiomeri degli acetati, butanoati, esanoati e ottanoati degli alcoli secondari (2-pentanolo, 2-eptanolo e 2-nonanolo). [43] 

CENNI STORICI

L’uso della Passiflora in Europa risale ai primi anni del 1600 quando il missionario agostiniano, Emmanuel de Villegas, la vide per la prima volta e ne rimase fatalmente colpito. “Non un solo elemento era in essa lontano dall’eloquente immagine che prepotente s’imprimeva nei suoi occhi. Un’immagine vivida, profonda: l’istantanea trasmutata in fiore dei simboli della cocente passione e crocifissione di Gesù Cristo. Nelle tortuose linee dei febbrili filamenti della raggiera centrale, era infatti possibile riconoscere la corona di spine che era stata posta sul capo di Gesù, nei tre stami affiorava il ricordo dei 3 chiodi coi quali egli era stato messo in croce, nei 5 petali ed nei 5 sepali il rimando ai 10 apostoli rimasti fedeli a Gesù, (lo stesso 5 sarebbe stato inoltre riconducibile alle piaghe, due alle mani, due ai piedi ed una al costato), nell’androginoforo la colonna della flagellazione e nei flessuosi rametti, le fruste con cui egli era stato flagellato [22] Al suo rientro dal Messico, il missionario mostrò lo stupefacente fiore al suo superiore, Padre Giacomo Bosio, che ne rimase anch’egli grandemente colpito; tanto da scrivere nei seguenti mesi un libro il “Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore” ove veniva fatta menzione del particolareggiato fiore. Tuttavia il medico ed erborista spagnolo Nicolas Monardes, scrivendo già intorno al 1570 e rivedendolo in seguito, descrisse i poteri erboristici del fiore e la sua presunta relazione con la Crocifissione. Non aveva mai visitato il Nuovo Mondo e si basava sui rapporti di coloro che vi avevano viaggiato, tradizionalmente si narra in Perù, attraversando l’oceano nei sanguinosi e remunerativi viaggi di conquista di Cortez negli anni Venti del Cinquecento. La storia della scoperta della Passiflora nella “Nuova Spagna” costrinse i missionari gesuiti nel 1608 a portare un disegno a colori e piante essiccate dal Nuovo Mondo al potente Papa Paolo V, lo stesso papa noto per aver presieduto il processo a Galileo.[22] Il suo nome, “Passiflora”, sembra essere stato scelto nel 1696 dal botanico inglese Leonard Plukenet. Un nome confermato nel 1753 dal naturalista svedese Linneo che mantenne intatto il nome attribuito dai padri agostiniani (dal latino Flos Passionis, fiore della passione, in riferimento alla passione di Gesù Cristo). Il termine “incarnata” si rifà alla purpurea e centrale corona e al violetto o rosaceo della sua periferia. La pianta originaria dell’America Centromeridionale, appartiene alla famiglia della Passifloraceae, un genere di piante che comprende più di 600 specie.

L’USO MEDICINALE TRADIZIONALE

La fama della Passiflora non dipende solo dai suoi portentosi fiori (capaci di raggiungere i 12 centimetri di diametro) o dagli armoniosi, audaci filamenti, capaci di imprimersi nella memoria dell’uomo che ne è testimone, ma anche dalle sue molteplici proprietà benefiche e salutari. Fin dall’antichità gli Aztechi ne utilizzavano infatti l’infuso quale potente rilassante. Basti pensare che ai tempi della Prima guerra mondiale, la Passiflora venne anche impiegata nella cura delle “angosce di guerra”. L’uso di Passiflora risale a molti anni e molte culture. È stato utilizzato nei sistemi medici ayurvedici, unani e siddha,[14] nonché nei nativi americani e in varie culture dell’America centrale e meridionale. L’uso preistorico della Passiflora incarnata risale al tardo periodo arcaico (8000-2000 a C) in Nord America, e studi etnobotanici ipotizzano che fosse utilizzata anche come pianta alimentare.[28] In medicina, è documentato che gli indiani Cherokee hanno usato e continuano a usare la radice di Passiflora in forma di infuso come tonico per il fegato. Le radici vengono anche martellate e utilizzate localmente come antinfiammatorio [28] e come analgesico.[47] Nel 1800 in Nord America, l’infuso di foglie era usato anche come sedativo, per il mal di testa e anche per il dolore generale così come per via topica per contusioni, mal di testa e dolore generale.[15] Da allora, in Canada, Europa e Stati Uniti, è stato utilizzato negli ultimi 200 anni come tranquillante e ansiolitico. È stato utilizzato anche per coliche, diarrea, dissenteria, difficoltà mestruali, insonnia, nevralgie, disturbi agli occhi, epilessia, convulsioni, spasmi muscolari e dolore in queste regioni. Paesi al di fuori del Sud America, hanno utilizzato questa pianta per le sue proprietà sedative e come narcotico (Iraq), per curare isteria e nevrastenia (Polonia), diarrea, dismenorrea, nevralgie (Turchia, America), ustioni, emorroidi, insonnia e per curare pazienti affetti da dipendenza da oppiacei (India).[28] Il fiore di Passiflora è stato usato in medicina come sedativo, ansiolitico, antispasmodico, ipotensivo. Le specie Passiflora edulis e Passiflora quadrangularis sono state entrambe usate tradizionalmente, tuttavia Passiflora incarnata mostra gli effetti più potenti.[39] Una volta che la Passiflora raggiunse l’Europa, divenne ampiamente coltivata e utilizzata per i sintomi lievi di stress mentale, ansia e disturbi del sonno lievi.[28] La più grande ammirazione per Passiflora in Europa fu durante il XVI e il XVII secolo, dovuta in parte ai suoi bellissimi fiori e in parte alla convinzione che i fiori di Passiflora rappresentassero la passione di Cristo [30] da cui il nome comune, Passiflora.

SINTESI DEGLI EFFETTI FISIOLOGICI

La Passiflora incarnata L. (Passifloraceae) è tradizionalmente nota per il trattamento di ansia o nervosismo, GAD, sintomi di astinenza da oppiacei, insonnia, nevralgia, convulsioni, asma, ADHD, palpitazioni, anomalie del ritmo cardiaco, ipertensione, disfunzione sessuale e menopausa.
Possiede una prevalente azione sedativa sul sistema nervoso centrale, soprattutto a livello della zona motoria del midollo spinale e dei centri del sonno. Utile soprattutto nell’insonnia di tipo cerebrale, dove provoca un sonno simile a quello fisiologico e un risveglio senza stordimento. Non sembra causare farmacodipendenza. Recentemente è stato dimostrato che alcuni flavonoidi sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine, esercitando anche azione sedativa e antiansiosa.[18][37]
La moderna ricerca scientifica attribuisce a Passiflora incarnata L. anche diverse altre azioni farmacologiche, rispetto a quelle ansiolitiche tradizionalmente più note, la Passiflora viene tradizionalmente apprezzata anche per la sua azione distensiva mentale e miorilassante nel periodo pre-mestruale e del climaterio. Le principali azioni farmacologiche attribuite a Passiflora sono: Azione anti-ansia e pro-sonno e favorente il benessere mentale[47][10][7]; Azione antimeteorica/antispastica intestinale[18]; Azione sulla disfunzione sessuale[17][8][16]; Azione anticonvulsivante [33]; Contrasto della dipendenza da cannabinoidi[14]; Contrasto della dipendenza da nicotina [39] ;Contrasto della dipendenza da alcool[15]; Attività afrodisiaca[13]; Azione antiasmatica [11]; Attività antitosse[12]; Attività antitumorale [28][5]; Azione antipertensiva. [37]

AZIONE SULL’ANSIA

Passiflora incarnata è stata utilizzata per curare l’ansia e l’insonnia da tempo immemorabile. Una frazione metanolica di Passiflora mostra una significativa attività ansiolitica nei topi in un modello di ansia indotta con EPM (labirinto a croce elevato ) ritenendone il BZF (benzoflavone) uno dei maggiori responsabili della bioattività.[37] I potenziali effetti ansiolitici della crisina, contenuta nell’estratto di Passiflora e la sua ben ipotizzata capacità di modulazione del recettore delle benzodiazepine (GABA-A) sono stati testati in ratti da laboratorio. È stato ipotizzato, misurando corticosterone e catecolamine, che la crisina diminuisca l’ansia tramite l’interazione con il recettore GABA (A) in ratti da laboratorio in un modello di ansia indotta sperimentalmente.[37] In questo studio, ogni animale ha ricevuto un’iniezione intraperitoneale di (1) veicolo (DMSO 4%), (2) crisina, 2 mg / kg, (3) midazolam, 1,5 mg / kg, o (4) flumazenil, 3 mg / kg e (5) crisina, 2 mg / kg. Il L’EPM è stato utilizzato per valutare la componente comportamentale di ansiolisi e saggi di catecolamina e corticosterone sono stati esaminati per misurare gli effetti neuro ormonali di ansia. Nessuna differenza statistica è stata trovata tra i gruppi in livelli di catecolamine e corticosterone. I dati suggerivano che la crisina può avere proprietà ansiolitiche simili a midazolam ma in misura minore alla dose di 2 mg/kg utilizzato in questo studio.[37]
L’azione ansiolitica della Passiflora è oggetto di grande studio e sono stati condotti numerosi studi clinici a conferma dell’uso tradizionale di questa pianta medicinale nei confronti delle comuni manifestazioni ricollegabili all’ansia.
Un particolare studio clinico ha suggerito che l’integrazione con Passiflora incarnata L. capsule (500 mg) ha diminuito i segnali cardiovascolari associati allo stress del parlare in pubblico in dosi singole e multiple. I 60 partecipanti arruolati per lo studio sono stati assegnati in modo casuale a uno dei seguenti gruppi: placebo dose singola o dose multipla, sperimentale dose singola o dose multipla. Per la sperimentazione l’ansia è stata indotta con il test simulato del parlare in pubblico e valutata nei seguenti stadi : basale (B), fase stressante (A) – discorso 1 (S1), discorso 2 (S2) – e fase Finale (F). Per lo studio sono state valutate la pressione sanguigna sistolica (SBP) e Diastolica (DBP), la frequenza cardiaca (HR), la conduttanza elettrica della pelle e la temperatura delle estremità (ET) e compilato l’inventario dei tratti di stato dell’ansia (STAI S e T). Dallo studio è emerso che con singola dose, la FC è stata ridotta alla fine del discorso (da 86 ± 2,0 a 74 ± 3,0 bpm) nel gruppo Passiflora confrontato con il gruppo placebo (p <0,05); lo STAI-S non è cambiato. Con dosi multiple, SBP è stata ridotta, in termini di mmHg, nel gruppo Passiflora rispetto al gruppo placebo durante tutte le fasi: Passiflora: 106 ± 1,0 (B), 111 ± 1,0 (A), 121 ± 2,0 (S1), 115 ± 3 (S2), 104 ± 2,0 (F) e Placebo: 121 ± 3,0; 127 ± 3. 0; 130 ± 3. 0; 130 ± 4,5; 117 ± 3. 0 (p <0,05). In questo studio l’integrazione con Passiflora incarnata L. capsule (500 mg) ha diminuito i segnali cardiovascolari associati allo stress del parlare in pubblico in dosi singole e multiple.[9]
La Passiflora incarnata (passiflora) è stata tradizionalmente utilizzata per trattare l’insonnia e l’ansia ed è stato dimostrato che un estratto idroalcolico di passiflora (PFE) e dei suoi flavonoidi glicosidici , ha migliorato l’espressione di un gene orologio (Per 2), nel fegato di topo e nei fibroblasti; conseguentemente si è voluto indagare
quale potesse essere l’influenza della PFE sulle attività quotidiane o sulle emozioni e sul sonno in partecipanti giapponesi sani. Per questo studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, sono stati impiegati 200 mg al giorno di PFE contenente il 3% di glicosidi flavonoidi (6 mg al giorno).
I partecipanti arruolati ( 44 uomini e donne giapponesi) erano riluttanti a lavorare, a fare le faccende domestiche o a svolgere lavori a turni irregolari. Tutti i soggetti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo PFE (n = 22) o al gruppo placebo (n = 22) utilizzando un generatore computerizzato di numeri casuali. Le capsule contenenti PFE o placebo sono state somministrate per 12 settimane tra agosto 2017 e gennaio 2018. Sia lo stato emotivo che la qualità del sonno sono stati valutati, a 6 e 12 settimane, utilizzando la versione giapponese del questionario sulla salute a 36 voci (SF-36) del Medical Outcomes Study Short-Form e il Punteggio dell’inventario del sonno di Oguri-Shirakawa-Azumi (OSA). Risultati: il set per protocollo comprendeva 20 soggetti nel gruppo PFE e 18 soggetti (20 soggetti per OSA e valutazione della sicurezza) nel gruppo placebo. Dopo l’assunzione di PFE (200 mg / die) per 6 settimane, alcuni dei punteggi del dominio SF-36 sono stati significativamente migliorati rispetto a quelli del gruppo placebo, inclusi i punteggi per il riepilogo del ruolo / componente sociale, il funzionamento sociale e il ruolo emotivo. Dopo 12 settimane, i punteggi per il riepilogo della componente mentale e la vitalità hanno mostrato un miglioramento significativo nei soggetti che assumevano PFE (200 mg / die) rispetto a quelli che assumevano placebo. Al contrario, nessuno dei parametri del punteggio del sonno OSA è stato significativamente migliorato dal PFE rispetto al placebo. I test di laboratorio non hanno rivelato alcuna anomalia che suggerisse effetti avversi del PFE. Conclusioni: in questo studio l’assunzione di PFE (200 mg / die per 12 settimane) ha migliorato diversi parametri emotivi legati alle attività sociali e mentali diurne e conferma il suo uso tradizionale nel migliorare l’ansia.[44]

Sempre in Giappone, al fine di valutare l’efficacia e la sicurezza di un estratto di Passiflora, è stato condotto uno studio multicentrico in doppio cieco rispetto al mexazolam in 28 istituti. Il periodo di somministrazione era di 4 settimane e la dose iniziale era di 3 compresse / al giorno (90 mg di estratto di Passiflora o 1,5 mg di mexazolam), che è stata aumentata a 6 compresse / giorno dopo 1 settimana. Sessantatre pazienti hanno ricevuto l’estratto di Passiflora e 71 hanno ricevuto mexazolam. Lo studio ha concluso che, valutando i principali sintomi nevrotici (attraverso PNR-D) , la Passiflora ha mostrato un effetto significativo su 4 item (inclusi ansia, tensione, irritazione) degli 8 item in confronto con il mexazolam che invece ha mostrato efficacia su tutti gli 8 item.[31]

In un piccolo studio di screening farmacologico su 12 volontarie sane, l’effetto di un estratto di passiflora (1,2 g/die) è stato confrontato con quello di placebo e diazepam (10 mg). La vigilanza è stata valutata nei soggetti con una scala VAS dopo aver ricevuto il farmaco e dopo l’attivazione con 100 mg di caffeina. Lo studio ha concluso che sia l’estratto di Passiflora, similmente al placebo, ha diminuito la iper reattività mentale, tuttavia con potenza minore rispetto al diazepam. Gli effetti dell’estratto di passiflora sui segnali EEG qualitativi non potevano essere distinti dal placebo.[42]

Uno studio ha valutato l’effetto di un estratto di Passiflora (45 gocce / giorno) su pazienti con ansia generale in confronto confrontato con l’effetto dell’ oxazepam (30 mg / giorno) per 28 giorni. Diciotto pazienti sono stati trattati con estratto di passiflora e 18 con oxazepam. I pazienti sono stati valutati da uno psichiatra al basale e nei giorni 4, 7, 17, 21 e 28 dopo l’inizio del trattamento. Il punteggio sulla scala di valutazione dell’ansia di Hamilton era lo stesso per entrambi i gruppi nei giorni 0, 21 e 28. Gli autori hanno concluso che in questo studio l’estratto di Passiflora è risultato attivo quanto l’oxazepam.[2]

Un altro studio di Akhondzadeh et al. , 2001, condotto in 65 tossicodipendenti da oppiacei in fase di astinenza, ha valutato il trattamento di 60 gocce di un estratto di Passiflora + 0,8 mg di clonidina oppure placebo oppure la stessa dose di sola clonidina per 14 giorni. In questo studio è risultato che la Passiflora dimostrava un’azione uguale alla clonidina per sui sintomi fisici dell’astinenza mentre la combinazione di passiflora e clonidina era superiore alla sola clonidina sui sintomi psicologici.[1]

Poiché il disturbo d’ansia generalizzato e gli effetti collaterali cognitivi di molti farmaci anti-ansia causano deterioramento funzionale, è stato condotto uno studio clinico per valutare l’influenza di un estratto standardizzato di Passiflora sul tempo di reazione in pazienti con disturbo d’ansia generalizzato.
Trenta pazienti di età compresa tra 18 e 50 anni, a cui è stato diagnosticato un disturbo d’ansia generalizzato e che soddisfacevano i criteri dello studio, sono stati arruolati in questo studio in doppio cieco controllato con placebo. Il tempo di reazione è stato misurato al basale e dopo un mese di trattamento utilizzando un software computerizzato. Sono state raccolti il numero di risposte corrette, di errori di omissione e di sostituzione e il tempo medio di risposte corrette (tempo di reazione) sia nei test visivi che uditivi. L’analisi è stata eseguita tra i due gruppi e all’interno di ogni gruppo utilizzando SPSS PASW statics, versione 18. Il valore P inferiore a 0,05 è stato considerato statisticamente significativo. Risultati: tutti i partecipanti hanno iniziato con Sertralina 50 mg / die e il dosaggio è stato aumentato a 100 mg / die dopo due settimane. Quattordici pazienti hanno ricevuto anche 15 gocce di Pasipy (fiore della passione) tre volte al giorno e 16 hanno ricevuto invece il placebo. Il confronto tra i gruppi non ha dimostrato alcuna differenza significativa in nessuno degli elementi di test , tuttavia è stato osservato un calo significativo negli errori di omissione uditiva nel gruppo della passiflora dopo un mese di trattamento utilizzando l’analisi intra-gruppo. In questo studio la Passiflora ha dimostrato di poter essere adatta come aggiunta nel trattamento del disturbo d’ansia generalizzato con bassi effetti collaterali.[36]

Sessanta pazienti (25-45 anni) sono stati randomizzati in due gruppi a ricevere Passiflora incarnata orale (compressa da 500 mg contenente 1,01 mg di benzoflavone) o placebo come premedicazione, 90 minuti prima di interventi chirurgici ambulatoriali. Una scala di valutazione numerica (NRS) è stata utilizzata per valutare l’ansia e la sedazione prima e 10, 30, 60 e 90 minuti dopo la premedicazione. La funzione psicomotoria è stata valutata con il test Trieger Dot e il test di sostituzione cifra-simbolo all’arrivo in sala operatoria. In questo studio è risultato che i punteggi di ansia NRS erano significativamente inferiori nel gruppo Passiflora rispetto al gruppo come controllo. Gli autori hanno concluso che la premedicazione orale con Passiflora incarnata 500 mg può essere favorevole per ridurre l’ansia preoperatoria senza indurre sedazione o modificare la funzione psicomotoria.[32]

L’effetto della somministrazione orale preoperatoria di Passiflora incarnata su ansia, funzioni psicomotorie, sedazione ed emodinamica è stata ulteriormente valutata su 60 pazienti (25-55 anni) sottoposti ad anestesia spinale in uno studio prospettico, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo. Un estratto acquoso di Passiflora incarnata contenente 2,8 mg di benzoflavone per 5 ml di estratto è stato somministrato ai pazienti 30 min. prima dell’anestesia spinale alla dose di 700 mg / 5 ml. Lo stesso volume (5 ml) di acqua minerale è stato somministrato al gruppo placebo. Lo studio ha concluso che vi era una differenza statisticamente significativa, tuttavia piccola, tra i due gruppi nella valutazione dell’aumento del punteggio dello State Anxiety Inventory (STAI-S) misurato appena prima dell’anestesia spinale rispetto al basale. Non c’era alcuna differenza significativa tra i due gruppi in termini di funzione psicomotoria, punteggio di sedazione, emodinamica ed effetti collaterali. Gli autori hanno quindi concluso che la somministrazione preoperatoria orale di Passiflora incarnata aiuta a sopprimere l’aumento dell’ansia prima dell’anestesia spinale senza modificare i risultati dei test di funzionalità psicomotoria, il livello di sedazione o l’emodinamica.[3]

Poichè l’ansia è una complicanza preoperatoria, che la maggior parte dei pazienti incontra, l’uso di una premedicazione per ridurre l’ansia preoperatoria con un deterioramento cognitivo minimo è fondamentale; è stato quindi condotto uno studio clinico per confrontare l’effetto sedativo preoperatorio della melatonina e della Passiflora incarnata, in pazienti sottoposti a chirurgia elettiva, valutandone il potenziale di disturbi cognitivi postoperatori.
In questo studio clinico, gli anestesisti della società americana degli anestesisti hanno selezionato 52 pazienti (di grado (ASA) I e II di entrambi i sessi) a ricevere Passiflora incarnata (1000 mg ) (n = 26) o melatonina (6 mg) (n = 26) come premedicazione un’ora prima dell’intervento chirurgico. Il dolore post-operatorio è stato valutato utilizzando la scala analogica visiva (VAS). L’ansia del paziente e la disfunzione cognitiva erano valutati rispettivamente con il Ramseyscor e il DSST (Digital Symbol Substitution Test). Tutti i test sono stati eseguiti e valutati all’arrivo in sala operatoria, prima dell’induzione e prima della dimissione dall’Unità di cura post anestesia (PACU). Risultati: non c’erano differenze statisticamente significative tra i gruppi in VAS (P> 0,05). Tuttavia, il punteggio medio del dolore era più alto nel gruppo melatonina rispetto al gruppo Passiflora incarnata alla dimissione dal PACU (27,63 vs 25,37). I punteggi relativi all’ansia erano statisticamente significativi in entrambi i farmaci (P = 0,001), tuttavia punteggi di sedazione più elevati sono stati causati dalla premedicazione con melatonina (P= 0,003 contro 0,008). Per quanto riguarda il DSST, c’era una differenza significativa tra i due gruppi un’ora prima dell’intervento (P =0,04) e al momento della dimissione dalla PACU (P = 0,007). Nella valutazione dei sintomi raggruppati, il gruppo Passiflora incarnata ha dimostrato una differenza significativa (P = 0,003). IN questo studio che la premedicazione con Passiflora incarnata riduce l’ansia così come la melatonina.[40]

Il controllo dell’ansia preoperatoria senza aumento della disfunzione psicomotoria post-operatoria è un problema di anestesia soprattutto in chirurgia ambulatoriale quindi sarebbe auspicabile l’impiego di un forte ansiolitico con un danno psicomotorio minimo per la premedicazione. In questo studio, esso è stato ipotizzato che Passiflora incarnata diminuisca l’ansia preoperatoria (PAN) similmente all’oxazepam. Metodi: in questo studio in doppio cieco controllato con placebo, 128 pazienti sono stati randomizzati nel gruppo Passiflora (n = 68) (che ha ricevuto P. incarnata per via orale) e nel gruppo oxazepam (n = 60) che ha ricevuto oxazepam (10 mg) come premedicazione, 90 minuti prima dell’intervento. È stata utilizzata una scala di valutazione numerica (NRS) per ogni paziente per valutare l’ansia prima e 90 minuti dopo la premedicazione. La funzione psicomotoria è stata valutata con il trigger dot test (TDT) e il test di sostituzione del simbolo della cifra all’arrivo in sala operatoria e 90 minuti dopo l’estubazione tracheale.
Risultati: i punteggi di ansia NRS 90 minuti erano significativamente più bassi nel gruppo Passiflora rispetto al gruppo oxazepam (p <0,001) senza differenza significativa nelle variabili psicologiche, nei gruppi, nell’unità di cura postanestesia. In questo studio in ambito della chirurgia ambulatoriale, la somministrazione orale di Passiflora incarnata come premedicazione ha ridotto la PAN con compromissione della funzione psicomotoria similmente all’oxazepam.[4]

AZIONE SUL SONNO

Estratti della pianta Passiflora incarnata L. (Passifloraceae) sono stati somministrati per via intraperitoneale al fine di testarne gli effetti sul sonno in ratti wistar ( maschi adulti) impiantati cronicamente per ottenere attività cerebrali (EEG), oculari (EOG) e muscolari (EMG) durante i loro stati di vigilanza. Le registrazioni poligrafiche sono state effettuate durante 9 ore continue prima e dopo la somministrazione dell’estratto (500 mg / kg).
La Passiflora incarnata ha indotto un aumento significativo del tempo di sonno totale (p <0,05). Questo incremento era dovuto ad un aumento del tempo trascorso dagli animali nel sonno a onde lente (SWS). Allo stesso tempo, è stato osservato un significativo decremento della veglia (W) (p <0,05). Al contrario, il tempo trascorso nel sonno REM (rapid eye movement) ha mostrato una tendenza decrescente, poiché sia la sua frequenza che la durata media erano ridotte.
Questo studio suggerisce che gli estratti di Passiflora incarnata possono essere considerati opportuni induttori del sonno.[21]

In uno studio in doppio cieco controllato con placebo su 41 volontari sani (18-35 anni) sono stati studiati gli effetti di Passiflora incarnata sulla qualità del sonno. Il trattamento è stato condotto con un infuso di Passiflora (bustine contenenti 2 g di foglie, gambi, semi e fiori essiccati di Passiflora incarnata in 250 ml di acqua bollente per 10 min). Le bustine di Placebo contenevano 2 g di prezzemolo essiccato. I partecipanti sono stati trattati per una settimana e hanno consumato una tazza di tè un’ora prima di coricarsi, hanno compilato un diario del sonno per 7 giorni e hanno completato l’inventario dei tratti di stato dell’ansia di Spielberger la mattina per tutta la settimana. Dieci partecipanti sono stati inoltre sottoposti a polisonnografia notturna (PSG) l’ultima notte di ogni periodo di trattamento. La Passiflora incarnata non ha prodotto cambiamenti significativi in nessuno dei parametri PSG (EEG, EOG, EMG) ma la qualità del sonno soggettiva è risultata significativamente migliore nel gruppo Passiflora rispetto al placebo (aumento medio del 5,2% rispetto al placebo). Sono state trovate correlazioni positive significative tra le misure soggettive e PSG del sonno quantitativo per la latenza dell’inizio del sonno e l’efficienza del sonno, ma non per il tempo di sonno totale e i risvegli notturni.[35]

In un ulteriore studio clinico in doppio cieco randomizzato controllato con placebo sono stati indagati gli effetti della Passiflora sui parametri polisonnografici del sonno in soggetti con disturbo di insonnia.
Un numero totale di 110 partecipanti adulti (età media = 40,47 ± 11,68, femmine = 53,6%) ha soddisfatto i criteri di inclusione del disturbo da insonnia secondo il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Dopo la randomizzazione, i pazienti hanno ricevuto l’estratto di passiflora (ad un dosaggio molto basso) o il placebo per 2 settimane. I pazienti sono stati sottoposti a una polisonnografia notturna e hanno completato i diari del sonno, dell’indice di gravità dell’insonnia e dell’indice di qualità del sonno di Pittsburgh. I confronti all’interno dei gruppi sono stati analizzati con test t accoppiati o test dei ranghi (Wilcoxon), e i confronti tra i gruppi sono stati analizzati con test t indipendenti o test U Mann-Whitney, a seconda dei casi. Il tempo di sonno totale (TST) è stato significativamente aumentato nel gruppo Passiflora rispetto al placebo (Passiflora vs placebo, 23,05 ± 54,26 vs -0,16 ± 53,12; P = 0,049). I parametri soggettivi (efficienza del sonno e i risvegli notturni) sono migliorati dopo 2 settimane nel gruppo Passiflora, tuttavia senza alcuna differenza statisticamente significativa rispetto al gruppo placebo. In questo studio la Passiflora
ha dimostrato gli effetti positivi sui parametri oggettivi del sonno, incluso il TST, sulla polisonnografia in adulti con disturbo di insonnia.[24]

Poiché l’ansia e disturbi del sonno (SDS) sono spesso trattati con farmaci psicotropi, le autorità sanitarie francesi hanno consigliato di prendere più in considerazione anche l’uso di trattamenti alternativi come i medicinali omeopatici. Scopo di questo studio era di descrivere le caratteristiche socio-demografiche e la progressione clinica di pazienti a cui era stato prescritto un medicinale omeopatico a base di Passiflora per ansia e / o SDS. Per lo studio osservazionale in aperto, Medici di medicina generale, selezionati casualmente tra quelli noti per prescrivere farmaci omeopatici, hanno reclutato pazienti (≥18 anni) a cui prescrivere il preparato a base di Passiflora. Al momento dell’inclusione i MMG hanno registrato i seguenti dati: dati socio-demografici e di gravità dell’ansia (scala di classificazione dell’ansia di -Hamilton o HAM-A) mentre i pazienti hanno registrato i seguenti dati : livello di ansia (questionario di autovalutazione STAI Spielberger) e SDS (scala del sonno di Jenkins o JSS). L’ansia e SDS sono state rivalutate dopo 4 settimane di trattamento utilizzando le stesse scale.
Un totale di 639 pazienti (età media: 46,3 ± 17,5 anni; 78,6% femmine) sono stati reclutati da 98 medici di base. L’ansia era presente nell’85,4% (HAM-A) e nel 93,3% (Stato di Spielberger) al momento dell’inclusione (punteggi medi: 17,8 ± 8,91 e 54,59 ± 11,69, rispettivamente) mentre SDS era presente nel 74,0% (punteggio medio: 15,24 ± 5,28). Un totale di 401 (62,7%) pazienti hanno ricevuto solo il preparato a base di Passiflora e 167 (26,1%) preparato di Passiflora + psicotropi. Nel gruppo trattato con solo preparato a base di Passiflora complessivamente dopo 4 settimane, i punteggi medi di ansia sono diminuiti di oltre 7, 12 e 6 punti (HAM-A, Spielberger State e Trait rispettivamente) e il punteggio SDS di oltre 4 punti (JSS). In questo studio è stato osservato che con il preparato a base di Passiflora l’ansia e / o la SDS sono migliorate in modo significativo nei pazienti arruolati e che i preparati a base di Passiflora potrebbero essere un’alternativa all’uso di farmaci psicotropi per il primo trattamento dell’ansia e della SDS.[48]

AZIONE SUL DOLORE

La dismenorrea è un problema di assistenza sanitaria primaria ricorrente e cronico. I regimi terapeutici a base di acido mefenamico e FANS hanno effetti collaterali indesiderati nel loro utilizzo a lungo termine. I FANS riducono il dolore, anche se non risolvono il problema della maggiore sensibilità al dolore e di altri sintomi neuronali della dismenorrea. La ricerca scientifica è quindi orientata a valutare una terapia di supporto che possa agire sia sul dolore pelvico sia sui sintomi neuronali. Storicamente, le piante medicinali europee e i loro estratti come la Valeriana officinalis, l’Humulus lupulus e la Passiflora incarnata sono stati utilizzati per secoli nei disturbi mestruali e una recente revisione scientifica si concentra sulle prove disponibili per il loro utilizzo come monoterapia o come terapia di supporto in combinazione con altri farmaci convenzionali.[20]

Gli analgesici non steroidei sono quelli più comunemente usati per alleviare il dolore nell’astinenza da oppioidi. Uno dei rimedi erboristici tradizionalmente noto per ridurre il dolore muscolare, l’ansia e l’affaticamento è la Passiflora incarnata L. . In questo studio, sono stati confrontati Piroxicam e Passiflora incarnata in mialgia e ansia indotti da astinenza. La sperimentazione clinica è stata effettuata su 43 pazienti candidati per il mantenimento trattamento con metadone. Gli individui sono stati divisi casualmente in due gruppi. Il gruppo di controllo assumeva capsule di piroxicam (10 mg ogni 12 ore), mentre il gruppo di intervento ha ricevuto gocce di P. incarnata (10-15 gocce tre volte al giorno), fino alla risoluzione dei sintomi di astinenza (da 7 a 10 giorni). Nel il primo, il terzo, il sesto e il nono giorno di trattamento, i segni vitali del paziente, la mialgia (acuità visiva) e l’ansia (Beck test) sono stati registrati e analizzati.
In questo studio i risultati indicano che le gocce di fiori di Passiflora hanno provocato una riduzione della mialgia (media punteggio di 5,4 ± 0,79 il primo giorno a 1,3 ± 0,5 il nono giorno), ma non c’era differenza rispetto a Piroxicam (p = 0,705). Inoltre, P. incarnata ha ridotto significativamente l’ansia causata dall’astinenza (p = 0,001). Secondo questo studio le gocce di P. incarnata possono essere utilizzate per ridurre il dolore e l’ansia causati dalla sospensione del farmaco.[34]

AZIONE SULLA DISFUNZIONE SESSUALE

La frazione isolata del BZF (benzoflavone) viene ritenuta uno dei principali fito-costituenti bioattivi di P. incarnata e esistono dimostrazioni scientifiche della modalità di azione di questa pianta, che trova menzione nell’antichità negli scritti medici ayurvedici come una cura promettente per l’impotenza maschile, calo della libido in donne in post-menopausa, irregolarità mestruali, morfinismo, alcolismo e la dipendenza dal tabacco.[37] Il BZF accelera il recupero della sessualità nei ratti alla cessazione della somministrazione di sostanze come alcol, nicotina e alcol-nicotina combinazioni, che hanno gravi effetti dannosi sulla sessualità maschile, fertilità e vigore. Il BZF, risulta un potente inibitore dell’enzima aromatasi (un membro della famiglia dei citocromi P-450, cioè P-450 3A4) che previene la conversione metabolica degli androgeni (testosterone) nei suoi metaboliti, in tal modo, aumentando i livelli di testosterone nel tessuto delle gonadi, quindi, aumentando il testosterone libero e diminuendolo gli estrogeni liberi.[37] I livelli di testosterone nel plasma hanno un effetto sulle gonadotropine (ormone luteinizzante (LH) e sull’ormone follicolo-stimolante (FSH)) che regola la spermatogenesi e la maturazione degli spermatozoi. Il BZF, quando somministrato in concomitanza con sostanze come alcol e nicotina aiuta il recupero della virilità sessuale, la libido e il vigore nei ratti maschi mantenendo elevati i livelli di testosterone nel sangue.[37]

AZIONE ANTICONVULSIVANTE

Esistono prove nel ratto dell’attività anticonvulsivante di P. incarnata nella crisi clonica indotta con pentilentetrazolo. [37]

AZIONE DI CONTRASTO DELLA DIPENDENZA DA CANNABINOIDI

Recentemente la frazione del benzoflavone (BZF) è stata studiata per comprendere l’uso tradizionale di Passiflora incarnata nel contrastare la dipendenza da cannabis marijuana, marijuana, bhang, hashish, ganja. È stato chiarito che il BZF di P. incarnata, quando somministrato in concomitanza con i cannabinoidi, impedisce lo sviluppo della tolleranza e della dipendenza da cannabinoidi nei topi. Anche la somministrazione acuta di BZF ha bloccato in modo significativo l’espressione di effetti di astinenza nella dipendenza da cannabinoidi. [14] 

AZIONE DI CONTRASTO DELLA DIPENDENZA DA NICOTINA

Alcuni degli studi farmacologici sul BZF confermano che la frazione BZF isolata da P. incarnata risulta molto attiva nel contrastare la dipendenza da nicotina in animali da laboratorio. Alla luce di vari studi che menzionano l’utilità di P. incarnata nello svezzamento dalla dipendenza da tabacco, sono stati effettuati studi utilizzando il bioattivo BZF isolato dalle parti aeree di P. incarnata e questi studi, sebbene preliminari, suggeriscono che il BZF può avere valore nel trattamento della dipendenza da nicotina.[16] 

AZIONE DI CONTRASTO DELLA DIPENDENZA DA ALCOOL

Il BZF in P. incarnata Linn risulta responsabile di molteplici effetti sul SNC. Alla luce dell’utilità accertata della frazione BZF nel contrastare gli effetti di astinenza di sostanze come cannabinoidi e nicotina, il BZF è stato testato su topi con una dipendenza da alcool etilico, al fine di valutarne l’efficacia nel contrastane la dipendenza. La somministrazione cronica di P. incarnata con alcool ha avuto migliori effetti preventivi rispetto al singolo trattamento acuto con P. incarnata in topi alcol-dipendenti.[17] 

AZIONE AFRODISIACA

Le proprietà afrodisiache dell’estratto metanolico delle foglie di P. incarnata Linn. sono state valutate nei topi osservando il comportamento di montaggio. Questo studio ha suggerito che la frazione isolata di P. incarnata potrebbe indurre il desiderio sessuale anche negli esseri umani.[28] 

AZIONE ANTIASMATICA

L’estratto metanolico delle foglie di P. incarnata è stato valutato per i suoi effetti antiasmatici contro il broncospasmo da acetilcolina indotto da cloruro nelle cavie.[37] 

AZIONE ANTITOSSE

L’estratto metanolico delle foglie di P. incarnata esercita una significativa attività antitosse indotta da anidride solforosa nei topi, con potenza paragonabile a quella della codeina fosfato.[37] 

AZIONE ANTITUMORALE

La composizione fitochimica del succo di frutto della passione è stato ipotizzato possedere una preziosa attività anti-cancro.[37] La Crisina, in un estratto di passiflora, è stato studiata per il suo potenziale nell’attenuare la soppressione chirurgica della naturale attività delle cellule killer (NK), ai fini della riduzione della diffusione di metastasi.[37]

AZIONE ANTIPERTENSIVA

Passiflora incarnata ed una specie affine (P. nepalensis) sono note per possedere azione antipertensiva. L’effetto antipertensivo di P. incarnata è dovuto alla presenza di sostanze idrosolubili isolate come sali di mercurio (C10H22O8NHgCl2) [37] e flavonoidi. Passiflora nepalensis è tradizionalmente usata nella medicina folcloristica per il trattamento dell’ipertensione.

TOSSICOLOGIA

Tossicità acuta:
Estratto idroalcolico secco (non ulteriormente specificato): topi, i. p. , 900 mg / kg. LD50: orale:> 15 g / kg (topi e ratti), ip: 3510 mg / kg (ratti), 3140 mg / kg (topi), sc:> 10 g / kg (ratti), 8300 mg / kg (topi ) (Comitato di esperti sui prodotti cosmetici, 2001).[18]
Maltolo: LD50 s. c. , topi 820 mg / kg (Hänsel et al. , 1994), i. p. , topi 820 mg / kg, (Comitato di esperti sui prodotti cosmetici, 2001).[18]
Etilmaltolo: LD50 i. p. , topi 910 mg / kg (Comitato di esperti sui prodotti cosmetici, 2001).

Tossicità a dose ripetuta:
Estratto idroetanolico (non ulteriormente specificato): ratti maschi, orale, 10 ml / kg di peso corporeo = 5 g / kg di erba essiccata, 21 giorni, nessun cambiamento di peso, temperatura rettale e coordinazione motoria (ESCOP, 2003). Una dose orale giornaliera di 600 mg / kg per 4 settimane non ha dato alcun sintomo tossico nei ratti (Weniger & Anton, 1996). [18]

Genotossicità:
Nessun effetto genotossico nel ceppo diploide Aspergillus nidulans D-30 di 1,30 mg / ml di un estratto fluido (16,2% di sostanza secca, 0,32% di etanolo) (ESCOP, 2003).[18]

SICUREZZA

Nessun segnale di preoccupazione per la sicurezza è stato identificato negli studi clinici pubblicati.[18]
L’ipersensibilità è possibile in casi molto rari (ESCOP, 2003). È stato segnalato un caso di vasculite da ipersensibilità scomparso con l’interruzione della somministrazione.[18]

INTERAZIONI CON FARMACI

È stato segnalato un caso di possibile interazione di Valeriana officinalis e Passiflora incarnata in un paziente trattato con lorazepam. Il paziente ha riportato tremore alle mani, vertigini, pulsazioni e affaticamento muscolare entro 32 ore prima della diagnosi clinica. I sintomi sono scomparsi dopo aver smesso di consumare valeriana e passiflora (il trattamento con lorazepam è continuato). Si sospetta che un effetto additivo o sinergico abbia prodotto questi sintomi.[18]
Sebbene non siano disponibili dati clinici su Passiflora incarnata come singolo ingrediente attivo sulle interazioni con sedativi sintetici (come le benzodiazepine), l’uso concomitante non è raccomandato.[18] 

USO IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non sono stati segnalati effetti avversi dall’uso di Passiflora incarnata durante la gravidanza e l’allattamento tuttavia in assenza di dati sufficienti, l’uso durante la gravidanza e l’allattamento non è raccomandato.[18]

 

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