Newsletter Ayurveda nr. 38 – Dicembre 2017

Newsletter n° «38»

Dicembre 2017

Disturbi d’ansia e del sonno

Ayurveda e una benzodiazepina a confronto

 

Current science, Vol. 111, No.2, 25 July 2016 283

MANASAMITRA VATAKA AND SHIRODHARA TREATMENTS PRESERVE SLOW WAVE SLEEP AND PROMOTE SLEEP CONTINUITY IN PATIENTS WITH GENERALIZED ANXIETY DISORDER AND CO-MORBID GENERALIZED SOCIAL PHOBIA

Basavaraj R. Tubaki, Anupriya Verma, Arun Sasidharan, S. Sulekha, T. N. Sathyaprabha, D. Sudhakar, C. R. Chandrashekar, G. S. Lavekar and Bindu M. Kutty

 

Vogliamo concludere l’anno 2017 con una Newsletter molto particolare nel suo genere. L’articolo scientifico-clinico di cui proponiamo la lettura è stato pubblicato da CURRENT SCIENCE a luglio 2016, e tratta dei benefici di due interventi ayurvedici, Shirodhara ed una formulazione ayurvedica per via orale, nei disturbi del sonno e di ansia generalizzata (GAD), una problematica sempre più frequente ed attuale nel mondo contemporaneo. Lo studio risulta di particolare interesse perché confronta gli effetti benefici sul problema, di Shirodara (con Brahmi taila) e di Manasamitra Vataka, una tradizionale formulazione per uso orale ayurvedica, oltre alla loro eventuale associazione, nei confronti dell’attività del clonazepam (una benzodiazepina) usato come farmaco di riferimento.

Il disegno della sperimentazione è randomizzato, controllato, in aperto, su pazienti arruolati nel centro di psichiatria ambulatoriale dell’Istituto nazionale per Salute mentale e le neuroscienze (NIMHANS) di Bangalore in India.

Il disturbo di ansia generalizzato (GAD) è molto frequente nel mondo moderno con stime di prevalenza comprese tra il 4,0% e il 6,6% della popolazione mondiale. Come noto, il disturbo d’ansia generalizzato si manifesta con una vasta gamma di sintomi sia fisici sia psico-emotivi e dimostra una frequente comorbilità con un’altra patologia psichiatrica, la Fobia Sociale (SP), che si manifesta con la presenza di una paura irrazionale di umiliazione pubblica o di imbarazzo sociale.

Negli stati depressivi e di ansia, i disturbi del sonno si manifestano con elevata frequenza e si accompagnano a disturbi affettivi. Nei pazienti affetti da GAD i disturbi del sonno vengono misurati con valutazioni soggettive, ad esempio, della difficoltà di addormentamento, della difficoltà nel mantenere il sonno, del senso affaticamento diurno ma vengono inoltre valutati anche con metodiche oggettive strumentali, in relazione alla riduzione della quantità del sonno SWS (sonno ad onde lente) e del sonno REM (sonno a movimenti oculari rapidi).

Il numero maggiore dei pazienti inclusi nello studio erano affetti da GAD ed, in numero minore, da Fobia sociale; nei diversi gruppi di trattamento dello studio è stata studiata “l’architettura” globale del sonno con elettroencefalogramma e polisonnografia, confrontando gli effetti dell’approccio ayurvedico rispetto a quelli ottenuti con un farmaco di riferimento, come il clonazepam, una benzodiazepina, in grado di indurre il sonno e di influenzarne la qualità.

Come noto, con differenze in relazione al diverso profilo farmacologico, le benzodiazepine, utilizzate come ansiolitici, agiscono più o meno direttamente nell’induzione del sonno ma ne influiscono intrinsecamente sulla struttura;

a loro volta i farmaci antidepressivi SNRI (inibitori del reuptake della serotonina e della norepinefrina) ed i farmaci SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) influenzano negativamente il sonno REM ed incrementano i risvegli notturni.

Considerati gli effetti collaterali di questi farmaci (molto utilizzati) che agiscono sul sonno, attualmente vengono incoraggiate nuove strategie di trattamento per risolvere il problema e, tra queste, l’Ayurveda è tra le più promettenti (odds ratio 3: 1; intervallo di confidenza del 95%,1.6-6.0).

Nel disturbo d’ansia generalizzata (GAD), tradizionalmente, l’Ayurveda prescrive la pratica di Shirodhara (prevalentemente con Brahmi taila) ed anche di Manasamitra Vataka (potente formulazione ayurvedica polierbale per uso orale); entrambe queste due soluzioni ayurvediche hanno dimostrato potenti proprietà ansiolitiche anche quando confrontate con il clonazepam, usato come farmaco di riferimento.

Gli effetti di “Shirodhara”, sulle generali problematiche dello stress e sulla sintomatologia ansiosa correlata, sono ormai note ed ampiamente documentati sia nelle fonti storiche ayurvediche sia nelle più recenti indagine scientifiche e, tra gli effetti positivi, spiccano anche i positivi influssi sul sonno.

Rispetto a queste valutazioni generali, lo studio citato focalizza l’attenzione sugli effetti di Shirodhara con Brahmi taila su particolari aspetti della qualità del sonno.

“Manasamitra Vatakam” è invece un classico rimedio ayurvedico per via orale, generalmente consigliato in diverse condizioni psichiatriche, a sostegno delle performances cognitive o ad esempio nei problemi del linguaggio (proprietà nootropiche, psicotropiche e ansiolitiche). Si tratta di una potente formula polierbale, molto complessa, ispirata ai principi Ayurvedici del Kerala.

E’ importante sottolineare che attualmente questa formulazione non è commercializzabile in Italia per limiti ministeriali di impiego di particolari officinali in essa contenute ; questa preparazione tradizionale, mediamente, prevede la combinazione di circa 73 diversi ingredienti; essa dimostra effetti paragonabili a quelli dei farmaci di riferimento e dovrebbe essere assunta solo sotto stretto controllo medico; generalmente viene prescritta nelle forme di autismo nell’adulto, nell’insonnia, nella schizofrenia e nelle forme di paranoia; i suoi effetti sono indicati come “tridosha” poiché in grado di bilanciare Vata, Pitta e Kapha.

La moderna farmacologia ha accertato che officinali, come Withania somnifera Dunal, posseggono attività GABA-mimetica analogamente a Bacopa monnieri che facilita anche il sonno e che, come Centella asiatica, modula l’up-regulation della serotonina.

La pratica di Shirodara con Brahmi ha dimostrato, in diversi studi clinici, di migliorare significativamente i sintomi dell’ansia valutati con STAI (State-Trait Anxiety Inventory) per effetti di sostanze farmacologicamente attive sul cervello per via transcranica, inoltre migliora anche la continuità del sonno, a differenza di quanto avviene con la sola somministrazione esterna di altre forme di Brahmi.

Lo studio ha concluso che Shirodhara con olio di Brahmi riduce considerevolmente i “micro-arousal” (micro risvegli notturni) e la sonnolenza diurna, senza alterare le fisiologiche dinamiche degli “sleep spindles” del sonno non- REM (“fusi del sonno” : indicatori nel tracciato dell’elettroencefalogramma che indicano l’intensità del sonno( contrariamente a quanto avvenuto con il trattamento con clonazepam che ha comportato deficit di potenza e di densità dei “fusi del sonno”, che sono indicazione di intensità del sonno ridotta.

Più nel dettaglio lo studio ha indagato gli effetti dei trattamenti ayurvedici nel determinare cambiamenti “nell’architettura” del sonno, confrontandoli con quelli del farmaco di riferimento clonazepam.

In particolare sono stati valutati i miglioramenti nella difficoltà di addormentamento, nel mantenimento del sonno, nella riduzione dei risvegli notturni oltre che ai disturbi diurni.

Nei pazienti con disturbo d’ansia generalizzata, l’insonnia si presenta nel 60-70 % dei casi e più della metà dei pazienti inclusi nello studio avevano dichiarato di soffrire di sonno disturbato e non ristoratore, con scadimento della globale qualità della vita; in questi pazienti, e nei pazienti affetti da GAD con comorbilità per la Fobia sociale, lo studio ha concluso che i trattamenti ayurvedici si sono rivelati più efficaci del clonazepam nel promuovere e preservare il sonno SWS e nel mantenere la globale architettura del sonno, mentre il trattamento con clonazepam la ha alterata gravemente.

Nei gruppi trattati con gli interventi ayurvedici tutti i pazienti hanno riportato un miglioramento della qualità del sonno e del senso di ristorazione e le valutazioni strumentali dell’architettura del sonno hanno mostrato che le principali variabili, come l’efficienza e la qualità del sonno, la sua durata, l’incidenza di microrisvegli notturni, erano nel limite del fisiologico.

Attraverso l’analisi degli effetti dei trattamenti, sia oggettivamente sia soggettivamente, gli interventi ayurvedici si sono dimostrati in grado di conservare meglio lo stadio del sonno SWS che è fisiologicamente ristorativo, riducendo la fase di sonno NREM1 e la latenza inziale dell’addormentamento. Al contrario il clonazepam ha potenziato la fase NREM S2, riducendo la latenza inziale del sonno, ma riducendo la fase di sonno SWS che è fisiologicamente molto importante per l’effetto ristorativo.

Attualmente si ritiene che i “fusi del sonno” svolgano un ruolo chiave nell’indicare il mantenimento del sonno, in particolare nella transizioni tra fase REM e fase SWS (onde lente). La fase SWS (ad onde lente) svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’omeostasi del corpo, contribuendo al riposo ed al ristoro cerebrale, inoltre, il sonno SWS rappresenta il principale periodo di secrezione dell’ ormone della crescita anabolico, per la crescita e la riparazione dei tessuti, ed è coinvolto nelle dinamiche di apprendimento, di consolidamento della memoria e di mantenimento e consolidamento del sonno; rispetto a questi aspetti, i trattamenti ayurvedici si sono rivelati più efficaci, rispetto a clonazepam, nel mantenimento di un’adeguata architettura del sonno, e nella preservazione del sonno SWS (onde lente).

Le implicazioni etiche di “non trattamento” di un gruppo placebo di controllo hanno imposto allo studio i limiti del disegno “in aperto” e non “in doppio cieco”, tuttavia è importante sottolineare che si tratta di un raro esempio in cui i trattamenti Shirodhara e Manasamitra Vataka sono stati studiati su una popolazione psichiatrica e confrontati con un farmaco.

Le conclusioni dello studio mettono evidenziano che Manasamitra Vataka e Shirodhara con Brahmi taila promuovono il sonno e ne migliorano e conservano la qualità, preservandone l’architettura, in pazienti con disturbo d’ansia generalizzata (GAD) anche in comorbilità con disturbo di Fobia sociale (SP).

Entrambi i trattamenti si sono dimostrati molto efficaci, confrontati con clonazepam, in termini di conservazione del sonno SWS (onde lente).

Shirodhara con Brhami taila ha avuto un effetto addizionale su Manasamitra Vataka, contribuendo a migliorare la continuità del sonno, riducendo i “micro-arousals” e anche la sonnolenza diurna.

Le risultanze delle variabili cliniche mostrano che gli interventi ayurvedici sono risultati efficaci nel migliorare GAD con SP con effetti comparabili al clonazepam.

Gli interventi studiati nello studio suggeriscono una strategia di trattamento globalmente efficace nel Disturbo d’ansia generalizzato (GAD) anche in comorbilità con Fobia sociale (SP).

 

A cura della direzione scientifica di Benefica

Current science, vol. 111, no. 2, 25 july 2016 283

 

MANASAMITRA VATAKA AND SHIRODHARA TREATMENTS PRESERVE SLOW WAVE SLEEP AND PROMOTE SLEEP CONTINUITY IN PATIENTS WITH GENERALIZED ANXIETY DISORDER AND CO-MORBID GENERALIZED SOCIAL PHOBIA

Basavaraj R. Tubaki1, Anupriya Verma1, Arun Sasidharan1, S. Sulekha1, T. N. Sathyaprabha1, D. Sudhakar2, C. R. Chandrashekar3, G. S. Lavekar4 and Bindu M. Kutty1,*

 

Author information:

1Department of Neurophysiology, 2Advanced Centre for Ayurveda, and 3Department of Psychiatry, National Institute of Mental Health and Neurosciences, Bengaluru 560 029, India, 4Central Council for Research in Ayurvedic Sciences, New Delhi 110 058, India

 

ABSTRACT

This study demonstrates the clinical efficacy of Manasamitra Vataka and Shirodhara (Ayurvedic treatments) over clonazepam in preserving slow wave sleep and promoting sleep quality in patients of generalized anxiety disorder (GAD) with co-morbid generalized social phobia. Whole night polysomnography was carried out to assess the sleep architecture and spindle– delta dynamics. The study highlights the sleep promoting and preserving nature of Manasamitra Vataka and Shirodhara in GAD patients with co-morbid generalized social phobia. Ayurvedic treatments were helpful in improving the subjective quality of sleep and preserve sleep organization. Further studies are needed to confirm the potential of Ayurvedic interventions as a treatment of choice in the management of anxiety disorders.

KEYWORDS: Clonazepam, generalized anxiety disorder, Manasamitra Vataka, Shirodhara, sleep architecture.

doi: 10.18520/cs/v111/i2/283-292

richiedi l’articolo completo