Newsletter Ayurveda nr. 41 – Marzo 2018

Newsletter n° «41»

Marzo 2018

AYURVEDA E “COMPUTER VISION SYNDROME”

 

INTERNATIONAL JOURNAL OF APPLIED RESEARCH 2018; 4 (1): 297-300

AN AYURVEDIC MANAGEMENT OF COMPUTER VISION SYNDROME. 

Dr. Manish Walia, Avadhesh Bhatt, and Dr. Ajay Sharma

 

Un problema emergente

Le abitudini e lo stile di vita del mondo moderno determinano progressivamente nuove problematiche che coinvolgono sia la sfera psico-emotiva sia la sfera fisica dell’individuo; tra i disturbi fisici si sta rivelando emergente la “Computer vision syndrome”, cioè la sindrome da visione al computer. Secondo un recente studio, ne soffrirebbero nel mondo circa 60 milioni di persone con un milione di nuovi casi ogni anno (Ranasinghe P. et al. 2016.PMID:26956624). L’American Optometric Association definisce la “Computer vision syndrome” (CVS) come una sindrome correlata ad uno stato di generale affaticamento, non solo degli occhi, causata dall’uso prolungato di schermi elettronici; questa problematica insorge in coloro che, per vari motivi, trascorrono più di 7-8 ore al giorno davanti ad uno schermo e mediamente i primi sintomi si manifestano dopo 1/3 anni dall’esposizione. I sintomi della sindrome sono prevalentemente visivi come irritazione e secchezza degli occhi; affaticamento degli occhi e difficoltà di visione; bruciore; lacrimazione eccessiva; visione doppia; mal di testa; sensibilità alla luce; lentezza nei cambiamenti della messa a fuoco; cambiamenti nella percezione dei colori.

I soggetti che ne soffrono più frequentemente sono gli adulti, in relazione alla loro attività lavorativa, ma anche i bambini, che sempre più spesso utilizzano tablet e computer a scuola o per gioco; queste problematiche possono diventare più evidenti se, durante la visione dello schermo, l’illuminazione e la postura non sono corrette. Le recenti ricerche scientifiche hanno evidenziato che delle persone che utilizzano il computer continuativamente manifestano qualche sintomo della sindrome in una percentuale tra il 50% e il 90%.

La sindrome da visione del computer (CVS) dipende da uno stato di affaticamento degli occhi; il sintomo principale è la secchezza oculare che di per sé non é pericolosa, se episodica, ma che se non trattata, può avere conseguenze anche serie (cheratite, decentramento ottico negli occhiali, disallineamento bifocale progressivo). La CVS peggiora con il prolungarsi dell’attività e i primi sintomi possono comparire dopo diverse ore di attività e non essere immediati; in alcuni casi possono subentrare sensazioni di dolore.

La CVS dipende da diversi fattori tra i quali, il primo, è la necessità di dover mettere a fuoco testi ed immagini visualizzati sul pc o su altri dispositivi, per periodi di tempo prolungati ed ininterrotti; questo sforzo continuativo degli occhi determina un arrossamento della sclera dipendente dall’eccessivo flusso di sangue verso gli occhi ed il processo infiammatorio dovuto alla continuità del lavoro. A questo primo fattore si associa poi, nel lavoro al computer, la necessità di dovere spostare frequentemente gli occhi dallo schermo verso documenti ad esso vicini, dai quali ad esempio si estrapolano dati da inserire: questa continua attività muscolare di spostamento degli occhi determina uno stato di affaticamento con manifestazioni anche dolorose; questo sovraccarico di attività degli occhi porta come conseguenza comune la precoce evaporazione del film lacrimale infatti, a causa della visione ininterrotta e della ridotta velocità di battito degli occhi, la secrezione lacrimale delle ghiandole lacrimali diminuisce o le lacrime evaporano rapidamente e l’occhio non viene adeguatamente inumidito. Questo provoca la sensazione di occhio secco e di bruciore. Dobbiamo tenere in considerazione che lo strato acquoso (lacrimale) svolge un ruolo fondamentale nel fornire ossigeno all’epitelio corneale anche con funzione di “lavaggio” di detriti e di sostanze irritanti nocive mentre lo strato lipidico ha, tra le sue funzioni, quella di prevenire l’evaporazione dello strato acquoso. Lo strato mucoso possiede funzioni lubrificanti. La compromissione, per qualsiasi motivo, dell’efficienza di uno di questi strati porta a seccare gli occhi causando potenzialmente ulteriori sintomi di CVS.

Concorrono poi ulteriori fattori che si associano frequentemente alla CVS come ad esempio il piegare la testa con angolazioni strane a causa dell’utilizzo di occhiali da vista non adatti e non progettati per la visione al PC, oppure il piegarsi verso lo schermo per vederlo chiaramente. Deve poi essere tenuta in primaria considerazione anche la generale postura assunta per molte ore davanti al pc: se non corretta può provocare spasmi muscolari o dolore al collo, alla spalla o alla schiena. La CVS può essere anche aggravata da altri problemi di salute (difficoltà digestive, presenza di gas intestinali, stitichezza e stress ecc.); quindi anche il trattamento sistemico degli altri fattori associati è da ritenersi importante.

La natura del problema si pone come continuativa e non facilmente evitabile, spesso per motivi professionali; generalmente i consigli terapeutici mirano a contrastare la secchezza oculare con interventi specifici (idratanti-lubrificanti-colliri) e si affiancano al consiglio di occhiali specifici per computer e di un uso giudizioso del pc. La soluzione del problema tuttavia può prevedere un approccio più ampio sfruttando anche le potenzialità della Medicina Ayurvedica (Nasya – Dinacharya – Shirodhara) e, ad esempio, di esercizi yoga per gli occhi, utili a rilassarne i muscoli, per ridurre l’affaticamento e aumentarne la resistenza.

 

La visione Ayurvedica

La “Computer vision syndrome” chiaramente non è menzionata nei testi classici ayurvedici, tuttavia questo quadro sintomatologico è inquadrabile in Ayurveda come Netrarogas ed il trattamento più adatto della sindrome (Chikitsa) è individuale in chiave di lettura di Hetu, Samprapti, Purvaroopa, Roopa di Netraroga. Secondo letteratura infatti i sintomi della CVS sono simili e paragonabili a quelli di Netra roga il cui trattamento (Chikitsa) dovrebbe essere: Aschotana, Seka, Sneha parishek, Prakshalana e Shirovasti, seguiti da Nasya, Tarpana e Putpaka; possono inoltre essere consigliati Vatapittahara Dravyas e Shirodhara.

Gli obiettivi del trattamento ayurvedico per la secchezza degli occhi mirerebbero alla correzione della vitalità di Vata (in probabile predominanza Vata-Pitta), in generale nel corpo e specificatamente negli occhi, e la correzione del “fuoco digestivo” sostenendo la lubrificazione nel corpo; questo approccio può essere utile anche per alleviare i sintomi del CVS.

Nell’articolo proposto vengono esaminati in modo sintetico ma completo tutti questi aspetti con particolare attenzione al ruolo di Nasya panchkarma che risulta molto attivo su urdhwajatrugata roga (regione sopra-clavicolare) pulendo tutti gli Srota dall’accumulo di Dosha viziato.

Nasya è una delle 5 tecniche di panchkarma (trattamenti disintossicanti); essa prevede che i farmaci vengano somministrati, attraverso le narici, nelle cavità nasali. Il primo effetto di nasya è quello di contrastare lo stato di “secchezza” riscontrato all’origine di molte sintomatologie respiratorie e allergiche ed analogamente nasya fornisce nutrimento e la lubrificazione agli occhi.

Vagbhatta acharya, sulla base dell’inquadramento dei dosha coinvolti, offre una spiegazione di vari tipi di nasya: Pratimarsha Nasya specifico per la riduzione dell’affaticamento degli occhi: migliora la visione e quindi può essere utile per alleviare i sintomi come visione offuscata, difficoltà di messa a fuoco, visione doppia; Shaman Nasya per contrastare l’arrossamento degli occhi e la congestione ( S. Su.20 / 29, As. Hri. Su. 20/6); Sneha Nasya specifico come rigenerante e rafforzatore delle funzioni degli organi di senso e migliora della capacità visiva. (Hri. Su. 20/23).

In modo di dire ayurvedico “Nasa hi Shirasodwaram” spiega in modo sintetico il fondamento del meccanismo d’azione di Nasya; infatti per contiguità anatomica, nervosa e vascolare, la cavità nasale è in stretto rapporto con la “testa” e le sostanze somministrate attraverso le narici possono diffondere attraverso il condotto nasolacrimale, l’orecchio medio, attraverso la tuba d’Eustachio, gli spazi intra cranici, fino all’orecchio medio.

La sostanza (dravya) somministrata attraverso nasya, può raggiungere facilmente “Sringataka marma” che rappresenta un punto vitale situato nel cervello e corrispondente ai centri nervosi; da esso quattro arterie (Shiras) entrano in connessione con quattro organi di senso e cioè: naso, occhio, orecchio e lingua.

Alla base della spiegazione del meccanismo di attività di nasya si pone l’evidenza scientifica che una qualsiasi irritazione in qualsiasi parte del corpo provochi un aumento della circolazione del sangue in loco; analogamente avviene, attraverso nasya, in Shiras dove gli effetti irritanti del farmaco somministrato incrementano la circolazione del flusso sanguigno del cervello; da qui i Dosha viziati vengono condotti e sversati, attraverso piccoli vasi sanguigni, nella secrezione nasale, nelle lacrime e nella salivazione.

Attraverso nasya i farmaci prescritti nella terapia entrano direttamente in contatto con la mucosa nasale che è caratterizzata dalla presenza di  molte terminazioni nervose in particolar modo del nervo trigemino. Il fenomeno irritativo diretto con conseguente stimolazione delle terminazioni nervose potrebbe determinare variazioni distali nel ganglio del Trigemino e questi impulsi trasmessi al Sistema Nervoso Centrale; questi eventi si tradurrebbero in miglioramento della circolazione e del nutrimento degli organi aiutando la remissione della malattia. Probabilmente karma Nasya stimola i neuroni del trigemino con effetti sfruttabili anche per alleviare il mal di testa ed altre sintomatologie.

Secondo i testi classici la maggior parte delle sostanze (dravya) somministrate con nasya posseggono proprietà di Katu (amaro), Ushna (Caldo) e Teekshna (penetrante, acuto); questi farmaci producono dravekaranam (liquefazione/fluidificazione) e chedanam (espulsione) di dosha viziati. Le sostanze Kashaya rasa (astringenti) producono effetti astringenti mentre mentre quelle Madhura rasa (dolci) producono un effetto rinfrescante e nutriente.

Nasya, secondo la visione Ayuvedica, se eseguito regolarmente (importanza di Dinacharya) , risulta utile nel trattare e prevenire varie patologie che interessano la testa (Urdhawanga). Nasya purifica la funzione sensoriale degli occhi, del naso. Attraverso questa procedura le sostanze (medicinali) non subiscono processo di digestione ed evitano alterazioni dirette della struttura mucosale gastrica. Il procedimento pulisce e apre i “canali” della testa, migliorando così il processo di ossigenazione con un’influenza diretta sul funzionamento del cervello.

Anu -Taila è l’olio ayurvedico raccomandato dagli specialisti per la pratica di Nasya. Tradizionalmente l’Ayurveda prescrive Anu – Taila anche per il regolare impiego nella domestica e quotidiana pratica di Dinacharya per la “purificazione” del corpo e dei sensi. Anu – Taila ha la caratteristica di essere equilibrato e Tridoshico e può essere utilizzato (secondo la dose) in ambiti differenti e con scopi peculiari. Tradizionalmente si consiglia di applicare Anu -Taila con un leggero massaggio anche sulla radice del naso e sulla fronte. Questa semplice pratica , predispone quotidianamente ad un miglior assorbimento di Prana attraverso la respirazione.

 

L’articolo

L’articolo, pubblicato da International Journal of Applied Research nel 2018; (SJIF Impact Factor 5,2), propone la possibile soluzione Ayurvedica per il contemporaneo ed emergente problema della “computer vision syndrome”.

Le conclusioni dello studio riconducono al pensiero che nella lettura ayurvedica la soluzione del problema sia da affrontare in modo multidisciplinare con particolare riferimento all’efficacia di Nasya panchkarma affiancato anche ad altri interventi, ben spiegati nell’articolo, come Prakshalan (lavaggio oculare), Netra Tarpana, Shirodhara, Snehapana (Gritapana) e Virechana.

Nella proposta della soluzione Ayurvedica per la “computer vision syndrome” devono essere compresi come necessari alcuni cambiamenti dello stile di vita a partire dall’adagio “early to bed, early to rise” per arrivare ad un sano stile di vita (privo di dipendenze come alcool o fumo) ed alimentare. L’articolo fa anche espresso riferimento all’utilità di specifici esercizi yoga per rilassare i muscoli degli occhi per ridurne l’affaticamento aumentarne la resistenza.

A cura della direzione scientifica di Benefica

INTERNATIONAL JOURNAL OF APPLIED RESEARCH 2018; 4 (1): 297-300

AN AYURVEDIC MANAGEMENT OF COMPUTER VISION SYNDROME.

Dr. Manish Walia 1, Avadhesh Bhatt 2, and Dr. Ajay Sharma 3

 

Author information:

PG Department of Rasa Shastra & Bhaishajya Kalpana Vigyana, M.M.M. Govt. Ayu. Colg. Udaipur, Rajasthan, India.

Prof., PG Department of Rasa Shastra & Bhaishajya Kalpana Vigyana, M.M.M. Govt. Ayu. Colg. Udaipur, Rajasthan, India.

PG Department of Rasa Shastra & Bhaishajya Kalpana Vigyana, M.M.M. Govt. Ayu. Colg. Udaipur, Rajasthan, India.

 

ABSTRACT

Background: Computer vision syndrome (CVS) is a condition resulting from focusing the eyes on a computer or other display device for protracted, uninterrupted periods of time. It isn’t one specific problem. Instead, it includes a whole range of eye strain and pain & other symptoms are headaches, blurred vision, neck pain, fatigue, dry eyes, irritated eyes, double vision, vertigo/dizziness, polyopia and difficulty refocusing the eyes. These symptoms can be further aggravated by improper lighting conditions or air moving past the eyes. Research shows that between 50% and 90% of people who work at a computer screen have at least some symptoms. Dry eye is a major symptom that is targeted in the therapy of CVS. It is not a very dangerous issue but can cause serious problems if not get the attention at the time. The goals of Ayurveda treatment for CVS include correcting the vitiation of Vata dosha in body and in the eyes also, relieving the symptoms of dry eyes and correcting the digestive fire and encourage lubrication in the body.

Aim: To explores the role of panchkarma in computer vision syndrome. Panchakarma provide an effective solution for CVS. There are various relaxing methods that help in restoring the moisture in your eyes and calm your mind and body and give you serene feelings. These methods can be very effective and have variety depend on your requirements as Nasya, Shirodhara, Netradhara, Tarpana, Snehapan & Virechana also.

Material & method: In the present study, we collected and compiled references regarding classical Ayurvedic texts, research papers in peer reviewed journals & related data of different websites have critically reviewed.

Discussion & conclusion: We often choose allopathic solutions for most of our problems, but in Ayurveda, Panchakarma can be the better and effective solution as it ends the problem with the help of natural products and has no side effect. Ayurveda is one of the effective medical systems which are beneficial to keep your eyes healthy.

 

ISSN Print: 2394-7500

 

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