Newsletter Ayurveda nr. 43 – Maggio 2018

Newsletter n° «43»

Maggio 2018

FOCUS TAILAM

“Bala” in Ksheerabala

Current Traditional Medicine, 2015, 1, 5-17 5

SIDA CORDIFOLIA, A TRADITIONAL HERB IN MODERN PERSPECTIVE – A REVIEW 

Ahmed Galal, Vijayasankar Raman and Ikhlas A. Khan

Introduzione

Ksheerabala è uno tra i più noti “Taila” di impiego ayurvedico; il suo nome è composto dal termine “Ksheera” che significa “latte”, e dal termine “Bala” letteralmente “la forza” per la prevalente presenza, nell’antica formula originale, di Sida cordifolia identificata con il nome tradizionale “Bala”.

Come curiosità gli abitanti del Belgio (i Belgi) devono il loro nome proprio alla parola sanscrita “Bala” e precisamente al temine Bala-ja che significa “figli dei forti” (Paul Gibier).

Riferimenti a Ksheerabala sono rintracciabili in Ashtanga Hridaya che lo indica per il trattamento di “80 disturbi di Vata”, grazie alle proprietà farmacologiche di Sida cordifolia (toniche, ringiovanenti, nervine) che rendono questo taila versatile anche in presenza di stress fisico e mentale dove prevalga vizio del Dosha Vata. In Ksheerabala la componente “Ksheera” (latte) contribuisce ad effetti addolcenti utili anche a riequilibrare il Dosha Pitta.

La formula di Ksheerabala è una delle più semplici tra quelle dei Taila classici, tuttavia l’esperienza tradizionale ci tramanda testimonianza dei suoi potenti effetti; questi sono dovuti alla prevalente presenza nella formula degli estratti oleosi di “Bala” (Sida cordifolia L.) una antica e pregiata pianta medicinale che anche nei nostri giorni è oggetto di continuo studio anche della moderna farmacognosia.

In questa Newsletter proponiamo una lettura di sintesi di una importante Review, pubblicata nel 2015 da Current Traditional Medicine, che tratteggia il profilo di Sida cordifolia L. in modo esaustivo ed anche critico. Lo studio è stato condotto da ricercatori dell’Università in Mississippi negli USA e illustra gli effetti anche meno noti di quest’officinale molto conosciuto nel mondo anche come psico attivo.

E’ utile da subito evidenziare che i diversi effetti farmacologici descritti nell’articolo sono relativi anche alla somministrazione per via orale od inalatoria; proprio per la potenza e peculiarità del profilo farmacologico di questa straordinaria pianta, il suo uso è vietato in più paesi europei ed anche in Italia, per la formulazione di integratori per via orale (molto noti quelli “dimagranti” per effetti anoressizzanti) per evitarne l’assunzione per motivi d’abuso. Gli effetti centrali infatti derivano dall’ingestione o inalazione di preparati da parti diverse della pianta.

L’impiego di “Bala” invece è ampiamente ammesso e ritenuto sicuro per formulazioni topiche e dermocosmetiche.

I contenuti dell’articolo hanno l’esclusiva finalità di riferire della completezza del profilo medicamentoso di Sida cordifolia L..

Sida cordifolia: note generali

Popolarmente Sida cordifolia L. è conosciuta come “Bala”, che come abbiamo detto significa “Forza” e non è un caso che l’antica e precisa lingua sanscrita (Vedica) abbia utilizzato proprio il termine “Bala” per identificare le piante del genere Sida, in relazione ai loro potenti effetti farmacologici. Bala appartiene alla famiglia delle Malvaceae e la sua radice è considerata una “droga” elettiva (droga: tecnicamente la parte dell’officinale utilizzato a scopi medicamentosi) nel sistema medico ayurvedico, tuttavia se ne ritrova l’uso anche nei sistemi medici tradizionali Cinese e Brasiliano oltre che in altre culture mediche; denominatore comune dell’uso di Sida cordifolia L. in queste importanti culture mediche tradizionali è la sua indicazione prevalente nelle problematiche di natura infiammatoria come antireumatico, antipiretico, analgesico, antiasmatico e come anti congestionante nasale oltre che come antidolorifico specifico nelle sciatalgie, tuttavia si ritrovano anche utilizzi tradizionali come lassativo e diuretico. Più recentemente la letteratura scientifica sta approfondendo l’importante ruolo di Sida cordifolia nel ridurre la gravità del parkinsonismo, come afrodisiaco, come aiuto alla riduzione del peso corporeo, come immunomodulatore ed epatoprotettivo, cardiotonico e, curiosità, anche come preventivo della carie dentale.

“Bala”: questione di nome?

Dal punto di vista della corretta identificazione botanica di “Bala” (Forza- pianta della Forza – che rende forti) bisogna tener presente che questo antico nome, che dovrebbe essere attribuito alla sola Sida cordifolia L, può identificare diverse specie di Sida, al punto che nella stessa India “Bala” può indicare Sida codifolia L. (aka Bala nel nord indiano) oppure Sida alnifolia (ugualmente chiamata Bala nell’India meridionale); in letteratura il nome Bala si ritrova anche riferito a Sida rhombifolia ed altre specie tassonomiche della stessa famiglia; per questi motivi attualmente si ritiene ad esempio che Sida acuta e Sida rhombifolia possano essere impiegate come sostitute od adulteranti, nelle formulazioni ayurvediche originali, poiché presentano un profilo in alcalodi simile a quello di Sida cordifolia L..

“Bala”: una questione di qualità

Sida cordifolia è tutt’ora molto utilizzata nella Medicina ayurvedica (Taila), nella Medicina siddha oltre che in altri sistemi di Medicina popolare, al punto che nel periodo 2005-2006 il suo consumo è stato stimato in 5505 milioni di tonnellate e bisogna tenere in considerazione che la materia dovrebbe provenire esclusivamente da habitat spontanei e selvaggi; per la raccolta di “Bala” è raccomandata la selezione della sola “radice” e non dei suoi semi o della pianta intera e a maggior ragione non è raccomandabile la raccolta di altre specie come la Sidha rhombifolia, la Sida cordata o la Sida acuta.

A parte il problema della corretta attribuzione del nome botanico, che potrebbe mettere in difficoltà anche un esperto del settore, i problemi derivanti solo anche dalle similitudini morfologiche di foglie e fiore delle diverse specie, impongono grande esperienza nella raccolta e nella selezione di “Bala” e per la produzione di prodotti “originali” solamente produttori tradizionalmente specializzati possono garantire l’adeguata qualità di questa complessa filiera ai fini del “valore” dei loro prodotti e della loro sicurezza d’impiego.

Il genere Sida L. (famiglia delle Malvaceae) comprende circa 250 specie distribuite principalmente in zone tropicali, e la specie Sida cordifolia si ritiene indigena dell’ Africa, dell’ Asia tropicale e temperata e del Sud America; attualmente la si ritrova anche in altre regioni (è ora quasi pantropica) tuttavia in via di estinzione.

Sinonimi botanici di di Sida cordifolia L possono essere: Sida herbacea Cav.; Sida holosericea Willd. ex Spreng.; Sida hongkongensis Gand.; Sida rotundifolia Lam. Ex Cav.

Catalogabile tra le piante aromatiche si presenta in natura con altezza fino ad un metro e foglie ovalari con bei fiori di giallo intenso.

Usi medicinali tradizionali

In India “Bala” è ritenuta una delle piante medicinali più preziose ed è stata largamente prescritta dalla Medicina ayurvedica; di “Bala” sono prevalentemente sfruttate le radici, ma anche foglie e steli, per contrastare la dissenteria cronica, la gonorrea e l’asma ed attualmente ancora come afrodisiaci e per contrastare le malattie degenerative come il Parkinson.

Secondo fonti storiche e recente letteratura scientifica le radici di Sida cordifolia L. dimostrano utilità nell’alleviare anche disturbi nervosi come la paralisi facciale, l’emiplegia, oltre che nei disturbi urinari.

La corteccia della pianta viene invece sfruttata prevalentemente come stomachico, demulcente, tonico, astringente, principio amaro diuretico, aromatico e come agente antivirale.

I semi di Sida cordifolia sono conosciti come afrodisiaco naturale oltre che nel trattamento della gonorrea, delle cistiti, delle coliche e del tenesmo rettale; sembra che i semi possano tuttavia indurre innalzamento della pressione sanguigna.

Anche nella Medicina tradizionale Brasiliana, “Bala”, conosciuta come “Malva branca” o “Malva branca sedosa” è stata largamente impiegata per il trattamento dell’infiammazione della mucosa orale, della bronchite asmatica, della congestione nasale, della blenorrea, della stomatite, dell’asma e dei reumatismi oltre che come analgesico; sempre in Brasile se ne sono ampiamente sfruttati i potenziali antimicrobici.

In Cina la Sida cordifolia L. è considerata come equivalente erboristico di Efedra, mentre, come curiosità, in Kenya è utilizzato per l’igiene dentale.

Cosa contiene “Bala”?

Come abbiamo detto l’impiego, come pianta medicinale, di “Bala” ne ha sfruttato tradizionalmente i benefici in più problematiche anche importanti, basti pensare al suo potente effetto antinfiammatorio o sul Sistema Nervoso Centrale.

Questi effetti medicamentosi derivano dalla presenza, nelle varie parti della pianta, di sostanze farmacologicamente molto attive; nelle radici si concentrano alcune tra le sostanze più attive tra cui due principali tipi di alcalodi (rappresentati da p-fenetilamine e responsabili dell’attività su Sistema nervoso centrale) e tre alcaloidi della chinazolina.

Un particolare alcaloide della chinazolina [denominato 5`-idrossimetil-1`- (1,2,3,9- tetraidro-pirrolo [2, 1-b] chinazolina-1-il) – hepta-1-one] è stato isolato anche nelle parti aeree di Sida cordifolia; questa sostanza ha dimostrato spiccata attività analgesica e antinfiammatoria nel modello sperimentale.

Come noto alcuni alcaloidi contenuti in ”Bala” sono identificati come precursori della potente efedrina (alcaloide, contenuto nelle piante del genere Efedra, dotato di azione terapeutica nelle malattie cardiovascolari, nell’asma e in alcune malattie nervose; viene prodotta anche sinteticamente) mentre sembrerebbero invece contrastanti le evidenze sulla reale presenza in “Bala” della specifica molecola efedrina la cui presenza è stata provata in alcuni studi (tra 0,8 e 1,2 %) e smentita, anche recentemente in altri. Queste differenze dipenderebbero dalla biodiversità delle materie prime analizzate.

La certezza della reale presenza di efedrina come tale in Sida cordifolia L. rappresenta uno dei punti cruciali per la sua sicurezza di impiego per via orale (o anche inalatoria) mentre non desta preoccupazioni per la somministrazione topica.

Analogamente, secondo recente letteratura scientifica, appare discordante la presenza di un altro importante e potente alcaloide chiamato criptolepina.

Distribuite percentualmente in modo diverso nelle varie parti della pianta ma sempre molto concentrate nelle radici, si ritrovano poi molte altre preziose sostanze tra le quali i flavonoidi (potenti antiossidanti naturali), variabilmente i fitoectodisteroidi (triterpeni dal potente effetto adattogeno ed importanti per diverse attività farmacologiche) e diverse altre strutture steroidali (farmacologicamente sempre molto attive) oltre che ad acidi grassi che si concentrano anche nell’olio essenziale di foglie fresche di Sida cordifolia.

Tutte le eventuali diversità del fitocomplesso, e quindi del prodotto che lo contiene, dipendono dalla biodiversità dell’officinale (influenza del luogo di raccolta, tempo balsamico) oltre che dalle metodiche estrattive e da altre importanti caratteristiche della filiera della qualità del prodotto finito.

Gli estratti di Sida cordifolia vengono standardizzati su base dei suoi alcaloidi bioattivi visicina e visicinone con metodica HPLC.

“Bala”: alcuni dei suoi effetti

La recente letteratura scientifica ha confermato la potente attività farmacologica di “Bala” ampiamente sperimentata e confermata dai modelli osservazionali dell’antico uso tradizionale.

Gli effetti farmacologici e biologici di Sida cordifolia sono stati ampiamente oggi chiariti sul sistema cardiovascolare, sul Sistema Nervoso Centrale, oltre a quelli anti antinfiammatori ed analgesici, antipiretici, ipoglicemizzanti, anti-ulcerogeni, anti – HIV-1 ed apatoprotettori.

Un recente studio sull’animale ha inoltre dimostrato la capacità di un estratto acquoso di “Bala” di esercitare effetti neuroprotettivi, anti-infiammatori ed antiossidanti paragonabili al Deprenil (potente antiossidante di sintesi) usato come farmaco di riferimento in un modello di neuro tossicità indotta sperimentalmente.

Gli effetti antinfiammatori e analgesici di “Bala” sono stati ampiamente studiati in modelli sperimentali che indicano che gli estratti da radice si dimostrano attivi nel contrastare l’infiammazione farmacologicamente indotta con effetti simili al farmaco di confronto indometacina (un potente antinfiammatorio ed analgesico di sintesi). Analogamente, effetti antinfiammatori ed analgesici, sono stati accertati anche per estratti di sole foglie facendone ipotizzare anche un effetto centrale. Gli studi sperimentali suggeriscono che gli effetti anti infiammatori ed antidolorifici dipendano prevalentemente dalla capacità di “Bala” di interferire con i percorsi della ciclossigenasi e di impedire la produzione di sostanze biologicamente responsabili di infiammazione e dolore.

In altri studi sperimentali è stato inoltre osservato un effetto antipiretico e anti-ulcerogenico con ottima tollerabilità; gli effetti anti-ulcerogenici sono stati studiati in modelli di ulcere indotte con aspirina e metanolo. Ulteriori studi hanno indicato la capacità di estratti di foglie di “Bala” di esercitare effetti antinocicettivi orofacciali e cioè la capacità di interferire con processi sensoriali che rilevano e convogliano i segnali e le sensazioni di dolore. In alcuni altri modelli si è inoltre studiata la capacità di estratti di “Bala” nell’indurre vaso dilatazione dell’arteria mesenterica coinvolgendo meccanismi specifici (come NO, i canali PGI2 e K +) esercitando azione ipotensiva.

Secondo lo studio in Sida cordifolia, gli effetti anti infiammatori ed analgesici, ampiamente confermati dall’uso tradizionale, si accompagnano anche ad un effetto di natura protettiva anti osteo-artritica; in un modello sperimentale di osteo artrosi indotta da collagene gli effetti protettivi di “Bala” si sono dimostrati superiori a quelli dello Zenzero (Zingiber officinale R.) così come anche osservato negli esami istologici sulle articolazioni che hanno evidenziato un effetto conservativo su sinovia e matrice cartilaginea.

Di particolare interesse, soprattutto nelle somministrazioni topiche a base di Sida cordifolia L., sono gli effetti “trofici” sul derma come suggerito da uno studio condotto su un unguento a base di Sida cordifolia; lo studio in questione ha evidenziato una accelerazione dei tempi di guarigione di ferite di diversa natura; uno studio sperimentale ha inoltre concluso che “Bala” migliora i tempi di epitelizzazione e il contenuto di idrosiiprolina (un aminoacido componente del collagene) nella pelle confrontandone gli effetti con il farmaco di riferimento (sulfadiazina argentica).

I noti effetti antiossidanti di Sida cordifolia si sono evidenziati anche sul sistema cardiovascolare valutando il profilo degli anti ossidanti nel siero in modelli sperimentali di infarto indotto; nei principali studi sull’argomento la pre somministrazione di “Bala” si è correlata con un incremento delle superossido dismutasi (SOD) e della catalasi che vengono riconosciute come indicatrici di cardioprotezione. In uno di questi studi è stata anche osservata la capacità di Sida cordifolia di indurre evidente ipotensione e bradicardia riconducibili ad attività di modulazione indiretta sui recettori muscarinici del cuore e diretta sui recettori muscarinici vascolari favorendo anche il rilascio di protossido d’azoto (notoriamente anestetico).

Studi anche molto recenti stanno approfondendo l’antico approccio con i “Rasayana” nella prevenzione e trattamento di malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e la perdita di memoria. Sida Cordifolia è un “Rasayana” tradizionalmente impiegato nel trattamento delle malattie neurodegenerative in quanto, come altri Rasayna, dimostra evidenti effetti antiossidanti nei confronti dei radicali liberi che sono ampiamente ritenuti alla base delle malattie neurodegenerative; gli estratti valutati si sono rivelati di ottima tollerabilità. Uno studio sperimentale molto recente ha osservato, in modelli di parkinsonismo indotto da rotenone, che estratti di Sida cordifolia hanno ridotto l’instabilità posturale e migliorato gli aspetti comportamentali contrastando la riduzione dei livelli di dopamina nel mesencefalo.

Solo per via orale o inalatoria alcuni estratti idroalcolici delle foglie di Sida cordifolia hanno dimostrato di poter indurre depressione del Sistema Nervoso Centrale inducendo alterazioni comportamentali con riduzione dell’attività e del coordinamento motorio.

I principali sistemi di Medicina Tradizionale hanno poi, nei secoli, sfruttato diversi altri effetti medicamentosi di “Bala”; tra di essi si può ricordare una capacità “epatotrofica” dovuta ad attività di rigenerazione epatica dovuta alla stimolazione della proliferazione degli epatociti: questo effetto è stato osservato sperimentalmente nei confronti del danno epatico indotto da alcool, in relazione alla capacità di “Bala” di ripristinare anche i livelli di enzimi antiossidanti e di glutatione (epatoprotettore per eccellenza).

Interessante è anche l’impiego complementare e “non convenzionale” di “Bala” come agente anti-HIV-1 naturale, in relazione alla capacità di ostacolare la produzione di particolari proteine che il virus utilizza per la sua replicazione. Un articolo recente ha dimostrato anche potenziali effetti antidiabetici ed ipocolesterolemizzanti di “Bala”.

Per uso topico Sida cordifolia L risulta sicura e ben tollerata.

TOSSICOLOGIA

Per uso orale l’estratto acquoso di Sida cordifolia è stato testato per potenziale effetto tossico sulla vitalità della linea cellulare PC12 senza segni di tossicità. Un’ulteriore studio di tossicità nel ratto (Current Traditional Medicine, 2015, vol. 1, n. 1 Galal et al.) è risultato essere molto favorevole. Somministrazioni di dosi fino a 5,0 g/kg non sono letali per gli animali.

Nonostante non ci siano state segnalazioni di tossicità associata a Sida cordifolia L., la presenza di particolari alcaloidi e di criptolepine non è stata ancora adeguatamente valutata, e per l’uso orale si impongono valutazione su sicurezza d’uso e possibile tossicità; analogamente la possibile presenza di Criptoleptina (con possibili effetti genotossici) nel fitocomplesso dell’estratto di Sida cordifolia rende la sua sicurezza dell’uso orale discutibile e rappresenta un potenziale rischio per la salute.

Alcuni caratteristiche esotermiche di Sida cordifolia sono simili a quelle di altre specie del genere Sida e possono spesso essere erroneamente identificate. E’ ampiamente riferito che in diversi campioni di prodotti a base di “Bala” disponibili in commercio sono state ritrovate diverse specie di Sida, forse a causa di confusione nell’identificazione.

Nei prodotti posti in commercio per usi medicamentosi e per la ricerca scientifica risulta quindi corretta e preferibile l’autenticazione della materia prima utilizzata.

A cura della direzione scientifica di Benefica

Current Traditional Medicine, 2015, 1, 5-17 5

SIDA CORDIFOLIA, A TRADITIONAL HERB IN MODERN PERSPECTIVE – A REVIEW 

Ahmed Galal(1), Vijayasankar Raman1 and Ikhlas A. Khan(1,2)

Author information:

(1) National Center for Natural Products Research, School of Pharmacy, University of Mississippi, MS-38677, USA

(2) Division of Pharmacognosy, Department of BioMolecular Sciences, School of Pharmacy, University of Mississippi, University, MS-38677, USA

ABSTRACT

Sida cordifolia (Malvaceae) is a highly reputable medicinal herb in the Ayurveda and other traditional systems of medicine in India and various other countries. In the Ayurvedic system of medicine it is used as antirheumatic, analgesic, antipyretic, antiasthmatic, nasal anticongestant, antiviral, laxative, diuretic, aphrodisiac, hypoglycaemic, hepatoprotective and in the treatment of Parkinson’s disease. In order to evaluate this traditional plant in a modern perspective, the current review presents essential aspects of S. cordifolia including taxonomy, uses in disciplined traditional medicines, geographical distribution, chemical constituents, pharmacological studies on plant extracts and on single entity constituents, toxicity, and standardization. The chemical composition of this herb comprises of alkaloids, flavonoids, phytoecdysteroids, sterols and fatty acids. The problem of plant misidentification, due to confusion with other related species, is discussed. This paper reviews the conflicting reports regarding the presence or absence of ephedrine and discusses the claimed utility of this herb as a weight loss aid on the basis of ephedrine purported to be present in this species.

2215-0846/15 © 2015 Bentham Science Publishers

DOI: 10.2174/2215083801666141226215639

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