Newsletter Ayurveda nr. 50 – Febbraio 2019

Newsletter n° «50»

Febbraio 2019

FOCUS TAILAM

Kottamchukkadi Taila

 

WORLD JOURNAL OF PHARMACEUTICAL RESEARCH, VOLUME 7, ISSUE 9, 1967-1974.(2018) 

KOTTAMCHUKKADI TAILA: A THEORITICAL ANALYSIS

Tarun Kumar and Anup Thakar

Kottamchukkadi Taila è un classico olio ayurvedico, la cui formulazione originale è citata in “Sahasrayogam” che rappresenta un testo di riferimento per i medici ayurvedici soprattutto nel Kerala ma che, anche tra la popolazione, viene ritenuto il libro “dei mille rimedi” domestici.

Il termine “Sahasrayogam” può essere tradotto come “mille formulazioni” [2] e dalla sinossi di alcune note versioni disponibili [1] si stima che contenga le informazioni per la preparazione di 700/1000 formulazioni diverse tra le quali alcune sono state aggiunte periodicamente al testo originale, sulla base delle esperienze pratiche, portando ad un aumento del numero delle formulazioni rispetto alla stesura originale.

Le formulazioni descritte riguardano diversi “Kalpana” cioè preparazioni medicamentose come Kashaya (decotti), Taila (oli medicati), Ghrita (ghee medicati), Choorna (polveri), Asava, Arishta (liquidi fermentati), Vati, Gutika (pillole) e Lehya (sciroppi) [3].

In “Sahasrayogam” (la cui prima stesura è databile al IV secolo dopo Cristo) sono presenti sia formulazioni complesse (es. polierbali e/o minerali) sia preparazioni a base di singoli componenti; in alcune versioni di “Sahasrayogam” sono riportate anche alcune semplici ricette erboristiche tradizionalmente utili. “Sahasrayogam” fu originariamente scritto in sanscrito e tradotto in malayalam.

In Kerala è consuetudine che coloro che si preparano a diventare medici ayurvedici studino inizialmente “Ashtanga Hridaya” seguito da “Sahasrayogam” che vengono considerati come i “due occhi “ del Medico ayurvedico [2].

1. Sahasrayogam- Vaidya Priya Vyakhyana, Velayudha Kuruche; Sahasrayogam- Attur Krishna Pisharate Bharata Vilasam Press, Trissur; Stampa Sahasrayogam-Sriram Vilayaka; Sahasrayogam- Tamarakulam kochch Sankaran Vaidya et al.; V.V. Stampa, Kollam; Sahasrayogam- Sujanapriya Vyakhyana, Vyramba Press, Alaghusha.
2. Sahasrayogam: text with English translation. Chowkhamba Sanskrit Series Office, 2006.
3. Rastogi, Sanjeev, ed. Translational Ayurveda. Springer, 2018.

Kottamchukkadi Taila viene ritenuto un prezioso olio, unico e particolare, utile per la pacificazione dei dosha Vata e Kapha che, per la loro profonda diversità fenotipica, incontrandosi possono generare disequilibri di varia natura anche complessi. Caratteristiche generali di “Kottamchukkadi Taila” sono un profumo intenso e molto particolare in cui tra le note dominanti ben si distinguono le frazioni aromatiche del tamarindo e dell’aglio oltre alla fragranza pungente dello zenzero; l’olio si presenta con consistenza morbida e persistente, piacevolissimo al tatto e viene ben assorbito dalla pelle raggiungendo velocemente tutti i Dhatu.

I singoli officinali contenuti in “Kottamchukkadi Taila” tradizionalmente vengono apprezzati per contrastare gonfiore, stasi linfatica, dolori articolari e muscolari, atrofia tissutale aiutando il circolo sanguigno e linfatico nei processi di depurazione con capacità anche stimolanti e nutrienti.

Il profilo di “Kottamchukkadi Taila” può risultare quindi di utilità per il controllo del generale dolore muscolo scheletrico; attraverso i trattamenti esterni (come Abhyangam, Pichu, Dhara e Kativasti), “Kottamchukkadi Taila”, in alcuni studi clinici a cui accenneremo successivamente, ha dimostrato miglioramenti significativi del dolore ad esempio della schiena, degli arti inferiori e delle articolazioni.

Secondo le fonti classiche ayurvediche tutti gli ingredienti di “Kottamchukkadi Taila” sono katu, tikta rasa, katu vipaka, ushna veerya, kapha vatahara e non sono tossici; “Kottamchukkadi Taila” di buona qualità deve offrire precise proprietà chimico – fisiche. Le sostanze di Kottamchukkadi taila posseggono proprietà: ushna, teekshna, laghu, ruksha con effetti kaphavatahara e shophahara (antiflogistici) [4].

4.Patil Rupesh Vilas and Manojkumar AK. Physico chemical analysis of Trividha sneha paaka of Kottamchukkadi taila. Int. J. Res. Ayurveda Pharm. 2017;8(5):203-206

L’articolo in breve

L’articolo è stato pubblicato nel 2018 da World Journal of Pharmaceutical Research (SJIF Impact Factor 8.074) e offre una interessante sintesi d’insieme delle caratteristiche di Kottamchukkadi Taila.

Kottamchukkadi Taila (olio medicato ayurvedico) è un preparato oleoso ayurvedico formulato per il trattamento in particolare dei disturbi Vataja (dovuti a Vata). Gli oli medicati sono preparati con sostanze liquide specifiche ed una finissima pasta ottenuta dalle erbe medicinali, specificate nella composizione della formulazione. Kottamchukkadi contiene mediamente più di 9 erbe, oltre a Chincha Rasa (succo di Tamarindo) e Dadhi (cagliata). Viene indicato in tutti i disturbi di Vataja ed agisce come Lekhana e Srotoavarodhagna (eliminatore dell’ostruzione dei canali), Vedanasthapna (riducente il dolore), Shothahara (riducente del gonfiore) ecc. Lo studio si è posto l’obiettivo, attraverso letteratura disponibile, di dare informazione dell’uso di Kottamchukkadi, del suo metodo di preparazione, delle sue caratteristiche, del sua probabile modalità di azione, chiarendo i suoi sua razionali di indicazione attraverso l’analisi delle proprietà dei suoi ingredienti e dei recenti lavori di ricerca.

Dall’articolo

Kottamchukkadi Taila è un olio medicato classificato come Sneha Kalpana [5] cioè una preparazione oleosa ottenuta da erbe medicinali miscelate con Sneha (sostanza grassa) per potenziarne l’efficacia; come noto i taila medicati vengono preparati attraverso una complessa metodica di miscelazione di una sostanza liquida, specificatamente indicata nella formula tradizionale (Svarasa / Kashaya Etc.), ed una finissima pasta di erbe medicinali (Kalka) in presenza di calore [6]. “Kottamchukkadi Taila” è tradizionalmente formulato in modo specifico per Rogashamanartha (alleviare la malattia), in particolare nei disturbi di Vataja.

“Kottamchukkadi Taila” può essere impiegato negli squilibri di tutti e tre i Dosha ma soprattutto nei disordini Vatakaphaja ed è, come anticipato, menzionato in Sahasrayogam come Taila Prakrana (olio medicato); la somministrazione, secondo le fonti ayurvediche, può essere interna od esterna (Abhyanga, Pizzhichill, Katibasti, Janubasti, Greevabasti e Prishthabasti) ed in Ayurveda il preparato viene utilizzato da secoli per efficacia e sicurezza nel trattamento di tutti i disturbi Vata, Vata Kapha e Amavata [7].

Più nel dettaglio “Kottamchukkadi Taila” viene usato per Amavata (artite reumatoide), Mamsa-medogata Vata (squilibrio di Vata nel tessuto muscolare e grasso), Snayugata Vata (tendinopatie), Sandhigata Vata (disordini articolari), Dandaptanak (rigidità del corpo, inarcuamento del corpo), Pakshaghata (ictus), Ardita (paralisi facciale), Hanugraha (trisma), Manyastambha (rigidità del collo), Katigraha (mal di schiena, disabilità degli arti inferiori), Avabahuka (paralisi delle braccia), Vishwachi (limitazione funzionale e dolore brachiale) e Gridhrasi (sciatica).

5. Dr. Ramniwas Sharma; Sahasrayogam; with Hindi Commentary, Published by, Chaukhambha Sanskrita Ptatishthanai; Delhi; Reprint-2016 P.295; Taila Prakarana.
6. Government of India, Ministry of Health And Family Welfare, Department of Indian Systems of Medicine And Homeopathy; The Ayurvedic Pharmacopoeia of India, Second Edition, 2003; Part I; 8 P. 359.
7. Government of India, Ministry of Health And Family Welfare, Department of Indian Systems of Medicine And Homeopathy; The Ayurvedic Pharmacopoeia of India, Second Edition, 2003; Part I; 8: 10 P. 378.

Il nome “Kottamchukkadi”, secondo le fonti ayurvediche, deriverebbe dalla fusione di due distinti termini di suo tradizionale e cioe’ “Kottama” che indica Kustha (Costus root) e “Chukka” cioè Shunthi (Zenzero); con variabili dipendenti dalle singole località indiane di origine della formula i componenti ricorrenti di “Kottamchukkadi Taila” sono Kushtha, Shunthi, Vacha (Acorus calamus Linn.), Shigru (Moringa oleifera Lam.), Lashuna (Allium sativum Linn.), Kartotti (Capparis spinosa Linn.), Devadaru (Cedrus deodara Roxb.), Sarshapa (Brassica campestris Var.), Rasna (Pluchea lanceolata Oliver & Hiern.), Dadhi (cagliata) e Chincha Rasa (Tamarindus Indicus Linn.).

Le proprietà generali delle droghe delle piante medicinali impiegate nella preparazione sono Tikta (amaro), Katu (pungente) Rasa (gustoso), Laghu (leggero), Ruksha (secco), Ushna (caldo) Virya (potente), Katu Vipaka (piccante); queste piante medicinali, nel loro insieme, alleviano Sandhigatavata, Gridhrasi, Kaphavataja, Vataja e Amavata con attività analgesica, antiinfiammatoria, antiossidante, antispasmodica, antiartritica, immunomodulatoria. “Kottamchukkadi” agisce inoltre come “Aama pachaka” (cioè facilita i processi digestivi e facilita l’eliminazione delle tossine rilasciate dal cibo non digerito); alcuni officinali contenuti nella formula agiscono anche con effetti Lekhaniya (riducenti l’accumulo di grasso o di altre sostanze come le tossine), Shothahara (antiedematosi) e Shoolahara (analgesici).

“Kottamchukkadi” Taila è generalmente controindicato nei disordini Pittaja. Ad oggi non sono disponibili evidenze riguardanti effetti avversi di questa formulazione.

Secondo gli autori dello studio “Kottamchukkadi Taila” agirebbe con diverse modalità d’azione prevalenti secondo la modalità d’uso; se assunto oralmente (solo nelle formulazioni appositamente formulate per uso interno) agirebbe prevalentemente come Aama pachana cioè migliorando i processi digestivi contribuendo all’eliminazione delle tossine rilasciate dal cibo non digerito; quando utilizzato esternamente eserciterebbe effetto prevalentemente Lekhaniya (riducente l’accumulo di grasso e tossine).

Gli effetti generali di “Kottamchukkadi” Taila sono Doshavilayana (fluidificazione di dosha) e Srotoshodhana (pulizia dei canali) che alleviano Margavarana (ostruzione dei canali) di Vata; gli effetti del taila sono in grado di raggiungere sukshma srotas (canali minuti) contribuendo a pacificare Vata dosha.

Le proprietà di Ushna, Ruksha e Tikshna dei componenti della formulazione aiutano a pacificare in modo efficiente le proprietà sheeta (fredde) – snigdha (untuose) di Kapha. Kushtha e Vacha posseggono prevalenti proprietà lekhaniya mentre Shigru, Lashuna, Devadaru e Rasna posseggono prevalente azione Shula prashamana (analgesica ed antispasmodica).

Quando utilizzato esternamente “Kottamchukkadi Taila” agirebbe secondo la teoria per la quale la sua natura oleosa contribuirebbe a facilitare la formazione dei legami lipofili delle singole molecole delle droghe presenti nella formulazione migliorandone la penetrazione e l’assorbimento aumentando il tasso di somministrazione trans-dermica dei singoli fitocomplessi.

Quando applicato esternamente “Kottamchukkadi Taila” induce ipertermia migliorando localmente la circolazione sanguigna e linfatica modificando positivamente la secrezione di diversi mediatori dell’infiammazione come ad esempio l’istamina; sempre applicato localmente il taila riduce la rigidità locale attraverso l’effetto fisico del calore e contribuisce a ridurre il dolore coerentemente con gli effetti antinfiammatori di Kushtha, Vacha e Shigru e quelli analgesici di Vacha, Lashuna e Chinchapatra Rasa.

I razionali d’indicazione di “Kottamchukkadi Taila” sono sostenuti dal suo antico uso tradizionale e anche da recenti lavori di ricerca clinica.

Uno studio condotto nel 2016 da Patil et al. ha concluso che Shamana Snehapana con “Kottamchukkadi Taila” si è dimostrato sicuro e statisticamente efficace nel trattamento della sindrome del tunnel carpale [8] e Lekshmi R et al., sempre in uno studio clinico del 2016, hanno concluso che l’effetto combinato di Rasnasaptakam Kashayam, Dasamoolahareetaki lehyama e Valuka Sweda, Sarvanga Abhyanga con Kottamchukkadi Taila, Bhaspa Sweda e Virechana con Erandataila risulta utile nella gestione dell’artrite reumatoide (Amavata) [9].

Nel 2017 Manoj R. ha concluso, in uno studio su pazienti donne sofferenti di osteoartrosi (Sandhigatavata), che Yogarajaguggulu, Mahavatavidhwansa Rasa, Ashwagandha churna, Shunthi churna, Maharasnadi kwatha, Kottamchukkadi Taila e Jambira pinda sweda sono stati efficaci nel ridurre il dolore, la rigidità, la limitazione dei movimenti in un mese di trattamento, pur nella non evidenza radiografica di variazioni delle alterazioni degenerative; lo studio inoltre ha concluso che gli effetti positivi sarebbero stati migliori se la terapia fosse continuata per un lungo periodo [10].

Le conclusioni di un complesso studio clinico condotto da Pooja BA et al. nel 2013, hanno indicato che, in pazienti affetti da Amavata, Valuka Sveda, Erandmuladi Basti si sono dimostrati efficaci nel trattamento della spondilite anchilosante alleviando in generale il dolore e particolarmente la rigidità; nello stesso studio l’applicazione locale di calore sotto forma di Greeva, Prishta e Kati Basti sulle articolazioni colpite, in particolare con “Kottamchukkadi Taila”, si è rivelata efficace nell’alleviare il dolore e la rigidità e nel migliorare la mobilità [11].

8. Patil Rupesh Vilas & Manojkumar A K: Ayurvedic Perspective Of Carpal Tunnel Syndrome. International Ayurvedic medical Journal (2016).
9. Lekshmi. R.,Krishnakumar.KandJamesChacko.2016,An Ayurvedic Approach To Rheumatoid Arthritis (Amavata)–ACaseStudy.IntJRecentSciRes.7(10),pp.13595-13599
10. Dr. Manoj.R. “To Evaluate the Efficacy Of Jambira Pinda Sweda In Females Suffering From Sandhigatavata (Osteoarthritis).” International Journal of Advance Research, Ideas and Innovations in Technology 3.2 (2017).
11. Pooja BA, Mridul Ranjan, Santoshkumar Bhatted, Meera K. Bhojani. Role of Svedana and Eranda mooladi Basti in the management of Ankylosing Spondilities (Katiprista Trikagraha). Ayurpharm Int J Ayur Alli Sci. 2013;2(7):237-241.

“Kottamchukkadi Taila” è una delle formulazioni più popolari nel Kerala e la maggior parte degli officinali impiegati per la preparazione del Taila sono facilmente disponibili; questo olio medicato viene prevalentemente impiegato come rimedio efficace (Sneha) nei disordini Vata Kaphaja. La formula polierbale può essere disponibile anche in forma di churna e di Kuzhambu.

Tradizionalmente, per l’uso terapeutico esterno, Kottamchukkadi Taila viene impiegato per trattamenti Abhyanga, Pizzhichill Katibasti, Janubasti, Greevabasti e Prishthabasti con efficacia e sicurezza in diversi disturbi prevalentemente Vataja e Vatakaphaja e quindi può essere utilizzato efficacemente in Amavata, Mamsa-Medogata Vata, Snayugata Vata, Sandhigata Vata, Dandaptanak, Pakshaghata, Ardita, Hanugraha, Manyastambha, Katigraha, Avabahuka, Vishwachi, Gridhrasi o in qualsiasi altro disturbo Vata-Kaphaja.

A cura della direzione scientifica di Benefica

WORLD JOURNAL OF PHARMACEUTICAL RESEARCH, VOLUME 7, ISSUE 9, 1967-1974.(2018) 

KOTTAMCHUKKADI TAILA: A THEORITICAL ANALYSIS

1Tarun Kumar* and 2Anup Thakar

Author information:

1* PhD Scholar, Department of Panchakarma, Institute for Postgraduate Teaching & Research in Ayurveda, Gujarat Ayurved University Jamnagar.

2 Director, Professor and HOD, Department of Panchakarma, Institute for Postgraduate Teaching & Research in Ayurveda, Gujarat Ayurved University Jamnagar

ABSTRACT

Kottamchukkadi Taila (oil) is an Ayurvedic medicated oil preparation designed for treating disease, especially Vataja (due to Vata) disorders.
Medicated oils are preparations in which oil is boiled with prescribed liquid media and a fine paste of the drugs, specified in the formulation composition. Kottamchukkadi Taila contains more than 9 herbs, Chincha Rasa (Tamarind juice) and Dadhi(curd). It is indicated in all Vataja disorders. It acts like Lekhana (Scrapping), Srotoavarodhagna (clears obstruction of channels), Vedanasthapna (subsides pain), Shothahar (reduce swelling) etc. Present study aimed to compile all the available literature regarding its use, method of preparation, characteristic, probable mode of action, finding out the rationality of its indications by analyzing the properties of its ingredients and recent research works on Kottamchukkadi Taila.

KEYWORDS: Ayurveda formulations, Kottamchukkadi Taila, Aamvata, Vatakaphaja disorder.

ISSN 2277–7105

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