Newsletter Ayurveda nr. 55 – Luglio 2019

Newsletter n° «55»

Luglio 2019

Shalaparni nei Taila

 

Int J Ayu Pharm Chem e2016 Vol. 5 Issue 3 

SHALAPARNI (DESMODIUM GANGETICUM DC.) – A SARVADOSHAHARA DRAVYA 

Nitesh Shambharkar, Nitu Dongre, and Amol Kadu

Shalaparni (Desmodium gangeticum DC.), è una pianta medicinale che ricorre nella medicina Ayurvedica in diverse importanti formulazioni ed in diversi classici taila come “Dashmoola Taila”, “Dhanwantharam Taila”, “Mahachandanadi Taila”, “Mahanarayana Taila” e “Sahacharadi Taila”.

A Desmodium gangeticum è dedicata questa newsletter nella quale segnaliamo un breve articolo pubblicato da International Journal of Ayurveda and Pharmaceutical Chemistry nel 2016 che risulta particolarmente interessante per la particolarità di proporre il profilo dell’officinale nella visione storica ayurvedica secondo una ricerca tra le principali fonti vediche oltre a riassumerne il profilo farmacologico rispetto alla moderna ricerca scientifica; i contenuti proposti nell’articolo offrono il vantaggio di un grande equilibrio tra le informazioni storiche rispetto alle fonti e le informazioni farmacologiche.

Nell’insieme l’articolo fornisce un rapido strumento di conoscenza di questa importante pianta medicinale che ricorre frequentemente oltre che nella formulazione di numerosi Taila anche in formulazioni e preparati tradizionali ayurvedici: come Shalparnyadikwath, Chyavanprash, Dashmoolarishta, Chitrakaharitaki, Bruhat Chagalyadyaghrit.

 

Usi tradizionali 

Il nome tradizionale Hindi della pianta è Shalaparni (Sālaparni) [32] ed in Charaka Samhita è descritto come Sarvadoṣhahara (cioè capace di pacificare tutti gli umori/disturbi/disequilibri) [1].

In India è un officinale molto diffuso ed i suoi usi medicinali vengono ritenuti significativi come tonico amaro, febbrifugo, digestivo, anti-catarrale, anti-emetico e anti-infiammatorio ed in Ayurveda è ampiamente utilizzato per il miglioramento dei sintomi neurologici [3].

Le letterature vediche descrivono la sua potenzialità come regolatore del sistema nervoso (Vata), venoso (Pitta) e arterioso (Kapha) [31] indicandone quindi anche una generale valenza pro-vascolare.
Nel subcontinente indiano, l’arbusto viene tradizionalmente usato come antipiretico, diuretico, astringente (usato nell’irritabile sindrome dell’intestino, diarrea e dissenteria), tonico anticatarrale, diuretico, antielmintico, lassativo e nervino cosi come in Cina dove Desmodium gangeticum è usato come medicina popolare principalmente per curare la febbre, neutralizzare le tossine, inibire il dolore, rinvigorire il sangue, favorire la circolazione, sopprimere la tosse e alleviare la dispnea [31].

Le radici di Desmodium gangeticum (nome locale: Kaganila akatono) vengono masticate dal popolo tribale della comunità Bulamogi,(Uganda) per curare l’eiaculazione precoce; la tribù Pawara, nel distretto di Nandurbar, si è soliti miscelare la polvere di radice di D. gangeticum (nome locale: Salvan) con miele e il composto viene applicato per trattare le ulcere orali [31].

Le comunità Kharwa, Polekero, Kevat, di Dhobhi del distretto di Chandauli (Uttar Pradesh), usano frequentemente Desmodium gangeticum mescolato con Aloe vera come antiforfora e per prevenire la caduta dei capelli [31].

Gli assamesi della provincia di Assam in India, applicano topicamente la pasta di foglie per curare l’infezione da eczema e per altri disturbi cutanei [31].

Le popolazioni tribali di Waynad del Kerala, impiegano 10 g di radici frantumate e essiccate di Desmodium Gangeticum e di Pseudarthria (un’altra Fabacea), bollite in 200 ml di acqua per 3 minuti; il decotto (2 ml tre volte al giorno) viene prescritto per trattare il diabete mellito di tipo 2 [31]; la polvere di radice bollita con latte viene prescritta (mezzo bicchiere) per sette o più giorni dalle popolazioni tribali di Jalgaon (Distretto, Maharastra, India), per trattare la flatulenza [31]; la tribù Jhalod Taluka (del distretto di Dhahod), impiega il Desmodium gangeticum nel tonico “Salampak” per trattare i disturbi ginecologici [31].

Gli abitanti del distretto di Sivagangai, (Tamilnadu, India), bevono il decotto di foglie (localmente noto come Pulladi) due volte al giorno per 2- 3 giorni, per curare la diarrea e la dissenteria e la pasta delle foglie viene applicata sull’ano, una volta al giorno per due settimane, per curare le emorroidi [31].

Le comunità tribali di Chenchu e Rudrakod delle catene montuose di Nallamalai (Andhra Pradesh), assumono oralmente l’estratto di radice di Desmodium gangeticum (localmente noto come Gitanaramu) due volte al giorno, per curare la pertosse; le foglie in polvere, con un pizzico di sale, vengono applicate su bolle e vesciche [31].

Le tribù Bheel e Bhilala, (distretto di Jhabua, Madhya Pradesh), applicano succo di foglie fresche per il trattamento della scabbia e tigna [31].

Le tribù cinesi somministrano per via orale l’estratto di radice (9-15 g/giorno) per trattare la diarrea e come sedativo nei bambini. Le paste di radice e di foglia vengono applicate esternamente per ottenere sollievo da mal di denti e mal di testa. Il decotto acquoso di radici e delle parti aeree di Desmodium gangeticum è usato come antipiretico, antinfiammatorio e antinocicettivo ed è ritenuto una fito-medicina da varie tribù indiane in tutta l’India [31].

Le tribù Paliyar e Muthuvar, (distretto di Theni del Tamil Nadu), prescrivono il decotto di radici essiccate all’ombra (localmente chiamato Muvilai kurunthu) contro l’asma e altre complicanze bronchiali [31].
Le Tribù Gond, Kols, Mushar, Baiga e Nutts nella regione di Vindhya (Uttar Pradesh), somministrano la pasta e la polvere per via orale per trattare la febbre tifoide, la meningite cerebrospinale e anche come antidoto al veleno di serpente [31].

Diverse tribù indiane bevono il decotto di polvere di foglie secche come tonico per la salute [31].

1. Charakasamhita, Acharya Y.T. (Editor) Sutra Sthana, 25/40. Chaukhamba Sanskrit Sansthan, Varanasi, Reprint ed.2011;132
3.  Mobulesa & Dowlathabad MuralidharRao(2011). Effect of plant extracts on Alzheimers disease: An insight into therapeutic avenues, J Neurosci Rural Pract. Jan-Jun; 2(1); 56-61
31. Bhattacharjee, A., S. C. Shashidhara, and S. Saha. “Phytochemical and ethno-pharmacological profile of Desmodium gangeticum (L.) DC. A review.” International Journal of Biomedical Research 4.10 (2013): 507-515.
32. Sālaparni.THE AYURVEDIC PHARMACOPOEIA OF INDIA, PART–I, VOLUME – VI (2008)

 

Sintesi dell’inquadramento ayurvedico

La radice del Desmodium gangeticum DC è ad esempio uno dei componenti del famoso preparato ayurvedico Dashamoolakwatha (decotto di un gruppo di dieci radici) che è impiegato come antipiretico e tonico amaro nel trattamento della febbre tifoide, biliare ed anche come diuretico e afrodisiaco [4]; in India nella medicina tradizionale se ne tramanda l’uso contro il morso di serpente [5].

Il nome botanico latino “Desmodium” deriva dalla parola greca “Desmos” che significa “legame” o “catena” a causa della somiglianza della disposizione dei baccelli della pianta come in una catena; Desmodium gangeticum cresce principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo. Con 20-25 specie diverse, Desmodium gangeticum, in India, mostra la sua più alta biodiversità [31].

Una possibile etimologia del nome Shalaparni potrebbe derivare dalla somiglianza delle foglie, di grandi dimensioni, con quelle della Shorea robusta chiamata “Shala”; le radici vengono descritte come profonde, forti e fibrose emananti un profumo dolce; alla pianta vengono attribuite proprietà: Vataghni (pacifica Vatadosha), Shophaghni (è anti-infiammatorio), Dhruva (cura diverse malattie) [6]. In Kaushika Sutra 26/36 il nome Anshumati sarebbe sinonimo di Shalaparni e Prishniparni [33].

Nel periodo Samhitakala, molti riferimenti alla droga Shalaparni si ritrovano in Brihatrayi, Laghutrayi e anche in Kashyapa Samhita e Harita Samhita [33].

In Charaka Samhita, Acharya Charaka ha citato la droga Shalaparni in Shothahara, Balya, Snehopaga e Angamardaprashamana mahakashaya, Madhura skandha e anche in molte altre formulazioni [33].

In Sushruta Samhita, Acharya Sushruta ha citato questo farmaco con il nome di Vidarigandha e i suoi sinonimi sono Sthira e Saumya [33].

Ashtanga hridaya ha citato questo farmaco con il nome di Shalaparni ed anche il sui sinonimi (Sthira, Saumya ecc.) [33].

In Samhita Grantha, Shalaparni è menzionata in Chatushparni, Laghupancamoola e Dashamoola [33].

Tutti i Nighantus come Dhanvantari Nighantu, Shodhala Nighantu, Kaiyadeva Nighantu, Bhavaprakasha Nighantu, Raja Nighantu, Shaligrama Nighantu, Priya Nighantu, Mahaushadhi Nighantu hanno descritto il farmaco Shalaparni con i suoi sinonimi, proprietà ed azioni [33].

Secondo The Ayurvedic Pharmacopoeia of India “Sālaparni” è così classificato [32]:

Rasa: Tikta, Madhura
Guna: Guru, Snigdha
Virya: Ushna
Vipaka: Madhura
Karma: Balya, Brumhana, Mutrala, Rasayana, Tridoshahara, Vatahara, Veerya [32].

Parte degli effetti di Shalaparni potrebbero così essere interpretati [33]: Tikta rasa stimola Agni (fuoco digestivo), Madhura rasa stimola tutti i Dhatus [7], Guru e Snigdha guna stimolano tutti i Dhatus e gli upadhatus [8]; grazie a Madhura vipaka, agisce come Sristavinamootra (aiuta a facilitare la minzione e la defecazione) [9].

4. Anonymous(2009). Rewievs on Indian Medicinal plants, Vol 9, ICMR, New Delhi;: 315
5. Abhijit Dey & Jitendra Nath De(2012), Afr J Tradit complement Altern Med.; 9(1):153-174
7. Ibid 1, Sutrasthana 26/42, p.144
8. AshtangaHridaya, Paradakar H.S.(Editor),Sutrasthana1/18, ChaukhambaSurbharatiPrakashan, Varanasi, Reprint Ed.2010; 12
9. Ibid 1, Sutrasthana 26/61, p. 146.
31. Bhattacharjee, A., S. C. Shashidhara, and S. Saha. “Phytochemical and ethno-pharmacological profile of Desmodium gangeticum (L.) DC. A review.” International Journal of Biomedical Research 4.10 (2013): 507-515.
32. Sālaparni.THE AYURVEDIC PHARMACOPOEIA OF INDIA, PART–I, VOLUME – VI (2008)
33. Nitesh Shambharkar, Nitu Dongre and Amol Kadu. Shalaparni (Desmodium gangeticum DC.)- A Sarvadoshahara Dravya. Int J Ayu Pharm Chem (2016), Vol. 5, Issue 3

La specie Desmodium è diffusa nelle basse colline e pianure di tutta l’India, ma la si ritrova fino a 1500 m dell’Himalaya esterno; è diffusa nel Punjab, nella foresta del Bihar e dell’Orissa, nel Palghat, nelle foreste aperte e desolate del Rajasthan, nella foresta di Ganjam a Godavari, nei Gathi occidentali, dal meridione di Canara fino a Travancore e Madras [10].

Negli antichi sistemi popolari di descrizione botanica, per i singoli officinali, si ricorreva spesso all’uso di sinonimi che erano indicativi dei loro caratteri fisici, delle loro proprietà, azioni, dell’habitat, degli usi terapeutici, di caratteristiche naturali specifiche [14].

In Ayurveda l’impiego di questi sinonimi, nell’identificazione delle piante medicinali, ha rivestito quindi un ruolo fondamentale in Dravyaguna Vigyana poiché questi sinonimi sono serviti come fonte principale di descrizione dell’dentità delle droghe; Desmodium gangeticum è citato in Samhita e dai Nighantus con quasi 49 sinonimi. Di questi sinonimi 7 sono citati in Brihatrayi ed i più noti indicano il carattere morfologico della pianta; ad esempio il nome Shalaparni indica la sua somiglianza con la foglia dell’albero di Shala, Dirghapatra indica la foglia come di forma allungata o lunga, Dridhamoola indica che la radice di Shalaparni è molto lunga [33].

Altri sinonimi si riferiscono all’azione della pianta come ad esempio Vataghni che indica che la pianta agisce come Vataghna, Shothaghni indica che la pianta agisce come antinfiammatorio, Dhruva indica che ha mitigato qualsiasi malattia [33].

Quasi tutti gli Autori anno descritto Shalaparni con gli stessi attributi e cioè: Guru guna, Tikta e Madhura Rasa e Ushna Veerya [33].

Solo Shaligram Nighantu menziona Vipaka di Shalaparni come Madhura mentre altri Nighantus non hanno menzionato alcun Vipaka di Shalaparni [33].

Per quanto relativo a Doshaghnata, Acharya Charaka cita Shalaparni come Sarvadoshahara mentre Acharya Sushruta e Acharya Vagbhata lo hanno menzionato per proprietà Vatapittaghna [33].

Altri Nighantus, come ad esempio Dhanvantari, citano Shalaparni con Doshaghnata diversi e per proprietà Madhava Dravya guna; Raja Nighantu ha citato Shalaparni per proprietà Vataghna [33].

Madanpala Nighantu, Kaiyadeva Nighantu, Bhavaprakash Nighantu, Shaligram Nighantu hanno menzionato Shalaparni come Tridoshaghna. In Charaka Samamita Shalaparni è descritto come Sarvadoṣahara dravya [33].

Tutti gli Acharya hanno menzionano l’azione di Shalaparni come Rasayana, Brimhana, Vrishya e hanno descritto Rogaghnata come Vishamajwaraghna, Pramehaghna, Shoolaghna, Arshoghna [33].

10. Anonymous(2005), Database on Medicinal plants used in Ayurveda Vol 2, CCRAS, New Delhi, Reprint,p.472-80
14. Raja Nighaṇtu, Hindi CommetaryDravyaguṇaPrakashika by Dr. Indradev, ChaukhambaKrishnadas Academy, Varanasi, 1st Edi,1982, p.4
33. Nitesh Shambharkar, NituDongre and Amol Kadu. Shalaparni (Desmodium gangeticum DC.)- A Sarvadoshahara Dravya. Int J Ayu Pharm Chem (2016) Vol. 5 Issue 3

 

Sintesi delle principali attività farmacologiche

Nella classificazione botanica questo officinale viene descritto con il nome botanico Desmodium gangeticum DC (Linneo) e appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
La composizione chimica di Desmodium gangeticum DC. è molto articolata; il fitocomplesso contiene principalmente alcaloidi: flavonoidi, desmocarpina; pterocarpan, desmodina, gangetina, gangetinina; altre sostanze importanti: 2-(N,N-dimethyl amino)acetophenone [32].

La moderna ricerca scientifica ha dimostrato le azioni farmacologiche menzionate nell’Ayurveda per Desmodium gangeticum che come abbiamo anticipato viene impiegato in formulazioni sia per uso topico sia per uso orale.
Nel modello farmacologico Desmodium gangeticum dimostra una significativa capacità di eliminare i radicali liberi generati durante l’ischemia e la riperfusione da ischemia, preservando così gli enzimi respiratori mitocondriali con una conseguente attività cardio-protettiva; Desmodium gangeticum dimostra una potenziale efficacia profilattica e terapeutica contro l’infezione da Leishmania [15].

Coerentemente con l’uso ayurvedico nei disturbi neurologici, Desmodium gangeticum dimostra promettenti attività di miglioramento della memoria e per questo motivo ne viene approfondito il potenziale nella gestione della demenza e della malattia di Alzheimer [16].

Un decotto acquoso di Desmodium gangeticum dimostra una significativa attività antinfiammatoria e anti-nocicettiva [17] e la frazione flavonoide possiede una potente attività antiossidante rispetto alla frazione alcaloide anche in confronto all’indometacina utilizzata come farmaco di riferimento determinando un aumento delle attività di SOD, CAT e GPX nel fegato e nella milza; parallelamente questi attivi dimostrano la capacità di ridurre la perossidazione lipidica [18].

In vivo, in un modello di artrosi nel ratto, l’estratto alcolico della pianta intera di Desmodium gangeticum dimostra una significativa attività antiossidante grazie alla presenza nel fitocomplesso di due potenti composti antiossidanti, (acido caffeico e acido clorogenico) che sono ritenuti responsabili di questa attività [19].

Nel ratto l’estratto di acetato di etile della radice di Desmodium gangeticum dimostra di protegge il miocardio dal danno indotto da ischemia-riperfusione attraverso un meccanismo correlabile all’inibizione della perossidazione lipidica [20].

I batteri della specie Rhizobium, isolati dai noduli di radice di Desmodium gangeticum producono, in coltura in vitro a partire dal triptofano, una quantità elevata di acido acetico indolo (IAA) che è un importante stimolatore di diversi e utili processi metabolici [21].

Desmodium gangeticum dimostra, nel modello sperimentale, un interessante effetto anti-ulcera, citoprotettivo ed anti secretorio con potenziali terapeutici contro l’ulcera peptica [22].

Un estratto acquoso della radice di Desmodium gangeticum mostra attività scavenger dei radicali liberi nel in un modello di infarto miocardico [23].

In ratti,resi diabetici sperimentalmente, l’estratto delle parti aeree di Desmodium gangeticum (100 e 250 mg / kg di peso corporeo) per 3 settimane ha mostrato una significativa riduzione della glicemia. L’estratto di Desmodium gangeticum ha causato un aumento significativo della secrezione di insulina dalle cellule MIN6 coltivate (mono-strati e pseudoisolotti), indicando che l’attività antidiabetica è il risultato di una maggiore secrezione di insulina [24].

Desmodium gangeticum è ampiamente utilizzato in Ayurveda per il miglioramento dei sintomi neurologici e nel ratto ha prodotto risultati considerevoli nel miglioramento dei sintomi del defici di attenzione (DA) attraverso l’attività nootropica e la riduzione dell’attività dell’acetilcolinesterasi (AChE) [25].
Desmodium gangeticum dimostra una potenziale efficacia profilattica e terapeutica contro l’infezione da Leishmania [26] infatti i glicolipidi e altri componenti del Desmodium gangeticum dimostrano significative attività anti leishmaniali in vitro e immunomodulatorie [27].

Shalaparni dimostra in generale la capacità di eliminare i radicali liberi generati durante la riperfusione da ischemia e l’ischemia e quindi preservare gli enzimi respiratori mitocondriali contribuendo alla cardio protezione [28].

Gli estratti di Desmodium gangeticum dimostrano una potente attività antiossidante [29].

Nel ratto Desmodium gangeticum ha dimostrato una potente attività di riduzione dei sintomi nel test di nocicezione addominale (contorcimento) indotta con acido acetico, attraverso una attività depressiva del coinvolgimento del sistema nervoso centrale nell’attività motoria spontanea [30].

15. Rastogi S, Pandey MM, Rawat AK. (2011), An ethnomedicinal, phytochemical and pharmacological profile of Desmodium gangeticum (L.) DC. and Desmodium adscendens (Sw.) DC. J Ethnopharmacol., Jun 22;136(2):283-96. Epub 2011 Apr 20
16. Joshi H, Parle M(2006), Antiamnesic effects of Desmodium gangeticum in mice, YakugakuZasshi. Sep;126(9):795-804.
17. Rathi A, Rao ChV, Ravishankar B, De S, Mehrotra S. (2004), Anti-inflammatory and anti-nociceptive activity of the water decoction Desmodiumgangeticum, J Ethnopharmacol. Dec;95(2-3):259-63.
18. Govindarajan R, Vijayakumar M, RaoChV, Shirwaikar A, Kumar S, Rawat AK, Pushpangadan P (2007), Antiinflammatory and antioxidant activities of Desmodium gangeticum fractions incarrageenan-induced inflamed rats, Phytother Res. Oct;21(10):975-9.
19. Govindarajan R, Vijayakumar M, Shirwaikar A, Rawat AK, Mehrotra S, Pushpangadan P. (2006), Antioxidant activity of Desmodium gangeticum and its phenolics in arthritic rats., Acta Pharm. Dec;56(4):489-96.
20. Gino A Kurian, Srilalitha Suryanarayanan, Archana Raman, and Jose Padikkala(2010), Antioxidant effects of ethyl acetate extract of Desmodium gangeticum root on myocardial ischemia reperfusion injury in rat hearts, Chin Med. 2010; 5: 3.
21. Bhattacharyya RN, Basu PS. (1997), Bioproduction of indoleacetic acid by a Rhizobium sp. from the root nodules of Desmodium gangeticum DC., ActaMicrobiolImmunol Hung.;44(2):109-18.
22. Dharmani P, Mishra PK, Maurya R (2005), Chauhan VS, Palit G., Desmodium gangeticum: a potent anti-ulcer agent, Indian J Exp Biol. Jun;43(6):517-21.
23. Kurian GA, Philip S, Varghese T. (2005),Effect of aqueous extract of the Desmodium gangeticum DC root in the severity of myocardial infarction, J Ethnopharmacol. Mar 21;97(3):457-61
24. Govindarajan R, Asare-Anane H, Persaud S, Jones P, Houghton PJ. (2007), Effect of Desmodium gangeticum extract on blood glucose in rats and on insulin secretion in vitro, Planta Med. May;73(5):427-32.
25. M Obulesu and DowlathabadMuralidhara Rao(2011), Effect of plant extracts on Alzheimer’s disease: An insight into therapeutic avenues, J Neurosci Rural Pract. Jan-Jun; 2(1): 56–61.
26. Singh N, Mishra PK, Kapil A, Arya KR, Maurya R, Dube A. (2005), Efficacy of Desmodium gangeticum extract and its fractions against experimental visceral leishmaniasis, J Ethnopharmacol. Apr 8;98(1-2):83-8.
27. Mishra PK, Singh N, Ahmad G, Dube A, Maurya R. (2005), Glycolipids and other constituents from Desmodium gangeticum with antileishmanial and immunomodulatory activities, Bioorg Med ChemLett. Oct 15;15(20):4543-6.
28. Kurian GA, Yagnesh N, Kishan RS, Paddikkala J. (2008), Methanol extract of Desmodium gangeticum roots preserves mitochondrial respiratory enzymes, protecting rat heart against oxidative stress induced by reperfusion injury, J Pharm Pharmacol. Apr;60(4):523-30.
29. Govindarajan R, Rastogi S, Vijayakumar M, Shirwaikar A, Rawat AK, Mehrotra S, Pushpangadan P. (2003), Studies on the antioxidant activities of Desmodium gangeticum, Biol Pharm Bull. Oct;26(10):1424-7.
30. Jabbar S, Khan MT, Choudhuri MS. (2001),The effects of aqueous extracts of Desmodium gangeticum DC. (Leguminosae) on the central nervous system, Pharmazie. Jun;56(6):506-8.
32.  Sālaparni.THE AYURVEDIC PHARMACOPOEIA OF INDIA, PART–I, VOLUME – VI (2008)

Rispetto alle evidenze delle fonti storiche e alla conferme della moderna ricerca scientifica si può dedurre che Shalaparni è una pianta molto importante in Ayurveda e dimostra attività antiossidante, cardioprotettiva, antinfiammatoria, antiulcera, antidiabetica, nootropica, antileshmaniale, immunomodulante; la multidimensionalità degli usi di Shalaparni, in diverse condizioni di malattia, ne dimostrano il suo karma Sarvadoshahara [33].

33. Nitesh Shambharkar, NituDongre and Amol Kadu. Shalaparni (Desmodium gangeticum DC.)- A Sarvadoshahara Dravya. Int J Ayu Pharm Chem (2016) Vol. 5 Issue 3

A cura della direzione scientifica di Benefica

Int J Ayu Pharm Chem 2016 Vol. 5 Issue 3  

SHALAPARNI (DESMODIUM GANGETICUM DC.) – A SARVADOSHAHARA DRAVYA 

Nitesh Shambharkar 1* Nitu Dongre 2 and Amol Kadu 3 

Author information:

1 Dept. of Dravyagunavigyan, MGACH &RC, Salod(H), Wardha, Maharashtra, India
2 Dept. of Kayachikitsa, Ayurved College, Pusad, Maharashtra, India
3 Dept. of Agadtantra, MGACH &RC, Salod(H), Wardha, Maharashtra, India

Review Article

ABSTRACT

Shalaparni is a Sarvadoshahara drug mentioned in Charaka Samhita. Leaves of Shalaparni are like Shala. Shalaparni is having Madhura and Tikta Rasa, Guru and Snigdha Guna and Ushna Veerya.
It is a common species found on lower hills and plains throughout India, ascending to 1500m in the Himalayas.
It’s useful part is root and whole plant. It acts as Rasayana, Brimhana, Vrishya and useful in Vishamajwara, Prameha, Shoola, Arsha.
It has having anti-oxidant, cardio-protective, anti-inflammatory, anti-ulcer, antidiabetic, nootropic, anti leshmanial, immunomodulatory activity.

Keywords Shalaparni, Desmodium gangeticum DC. Aphrodisiac, Cardio-protective, Anti-inflammatory

e-ISSN 2350-0204 

 

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