Newsletter Ayurveda nr. 66 – Aprile 2021

Newsletter n° «66»

Aprile 2021

PROFILI DI PRODOTTO: olio di Sesamo


Produzione dell’olio di Sesamo, differenze tra olio di Sesamo alimentare, olio di Sesamo per il massaggio e olio di Sesamo deodorato.

 

La newsletter in breve

L’olio di Sesamo, accompagna l’India, già dalle testimonianze vediche, sia come alimento sia come sostanza medicinale tra le più impiegate nella Medicina ayurvedica per diverse procedure e per il massaggio ayurvedico. L’olio di Sesamo è tuttavia storicamente noto come alimento e per usi etno-medicinali in molte altre culture tradizionali come notoriamente quella Cinese, Giapponese e di alcune zone dell’Africa. L’olio di Sesamo oggi commercializzato in tutto il mondo può provenire da diversi Paesi e può essere prodotto con metodiche industriali diverse che riflettono sull’olio finito anche le locali tradizioni estrattive. L’India risulta storicamente uno dei paesi maggiormente specializzati nella produzione dell’olio di Sesamo di elevata qualità. [1]

Una delle domande più frequenti tra chi si avvicina alla pratica del massaggio ayurvedico è quella di quale olio di Sesamo scegliere, tra i numerosi disponibili, per il massaggio ayurvedico e per le diverse procedure, e se un olio di Sesamo per uso alimentare possa essere idoneamente impiegato anche per il massaggio ayurvedico.

La newsletter, in forma estesa e bibliografata nel formato PDF sotto-scaricabile, tratta in modo approfondito le generali informazioni che di seguito sono riassunte, su produzione, raffinazione e deodorazione dell’olio di Sesamo e delle relative specifiche qualitative. La newsletter inoltre riporta le argomentazioni scientifiche, per le quali l’olio di Sesamo per uso alimentare, per diversità di profilo organolettico e metodiche di produzione, a differenza dello specifico olio di Sesamo per uso dermocosmetico, viene comunemente sconsigliato, dagli Operatori ayurvedici, per il massaggio.

Le argomentazioni della newsletter sono tratte dalla monografia, interamente dedicata all’olio di Sesamo, consultabile sul sito web aziendale di Benefica® all’indirizzo: https://www.benefica.it/fitoterapia/sesamo-sesamum indicum-l/. La monografia, riporta dettagliate informazioni, basate su evidenze scientifiche, sulle attuali e ricorrenti metodiche di produzione, estrazione, raffinazione e deodorazione dell’olio di Sesamo oltre che sui suoi principali razionali medicamentosi e etno-medicinali, sull’inquadramento ayurvedico, e sull’uso storico del Sesamo e dell’Olio di Sesamo in India.

 

Qualità dell’olio di Sesamo

Sulla base delle numerose evidenze scientifiche oggi disponibili un olio di Sesamo (da Sesamum indicum L.) di buona qualità deve garantire un profilo di sicurezza d’uso, e organolettico-qualitativo dei bioattivi, definiti da principali e ideali parametri chimico fisici (contenuto in acidi grassi insaturi, acidi grassi saturi, lipidi, lignani, glicosidi dei lignani, tocoferoli, proteine) che dipendono da diversi fattori come la varietà genetica del seme impiegato, le procedure pre-estrattive su di essa, le metodiche di estrazione, le metodiche di raffinazione e le possibili procedure di deodorazione. I Semi del Sesamo hanno un contenuto di olio più elevato (circa il 50%) rispetto alla maggior parte degli altri semi oleosi noti, tuttavia la sua produzione è molto inferiore rispetto ai principali semi oleosi, come la soia o la colza, a causa dell’ingente lavoro richiesto dalla sua raccolta e della lavorazione laboriosa. Per questi motivi l’olio di Sesamo è originariamente costoso anche a causa dell’aumento, in tutto il mondo, del suo consumo. L’olio di Sesamo è un prodotto di alta qualità ed è uno degli oli più stabili nonostante l’alto grado di insaturazione. [1]

 

L’importanza della varietà genetica dei semi di Sesamo spremuti

Per la produzione di un olio di Sesamo di elevata qualità per il massaggio ayurvedico, come avviene ad esempio in aziende specializzate in India, la varietà di semi di Sesamum indicum preferita è quella di colore nero. Il Sesamo appartiene all’ordine delle Tubiflorae, alla famiglia delle Pedaliaceae, che comprende di 16 generi e circa 60 specie; al genere Sesamo appartengono 36/37 specie; tra le 37 specie, il Sesamum indicum è quello più ampiamente coltivato. Altre specie selvatiche (es. Sesamum angustifolium, Sesamum calycium, Sesamum baumii) sono rintracciabili in Africa, India o Sri Lanka in aree piccole. In India si trova la maggior varietà genetica della pianta del Sesamo. I semi di Sesamo “nero” producono una quantità di olio inferiore rispetto ad altre varietà di Sesamo (es. quello bianco è molto diffuso) ma contengono maggiori di quantità di sostanze che agiscono come precursori (sesamina e sesamolina) di sostanze ad attività antiossidante attiva (es. sesamolo, sesaminolo, episesamolo, sesamolinolo); i lignani sesamina e sesamolina posseggono inoltre bioattività propria utile per altre funzioni medicamentose quando l’olio di Sesamo venga assunto per via orale (es. malattia diabetica); i semi della varietà nera del Sesamo offrono inoltre un migliore rapporto quantitativo tra sesamina e sesamolina e offrono un globale profilo antiossidante migliore rispetto ad altre varietà di semi di Sesamo, a maggior ragione quando i semi neri non vengono decorticati prima della spremitura. L’originaria maggiore quantità di antiossidanti presenti nella varietà nera dei semi di Sesamo contribuisce ad una maggiore quantità di antiossidanti nell’olio che si distribuiranno nell’organismo attraverso la pelle. [1]

 

L’influenza del pre-trattamento dei semi sull’olio

Prima della spremitura i semi del Sesamo possono essere pre trattati a seconda della destinazione d’uso dell’olio finito; se per la produzione di olio di Sesamo alimentare in India e in tutto il mondo, tranne che in Oriente, i semi del sesamo vengono generalmente decorticati (dehulling) prima della spremitura, per non trasferire nell’olio sostanze e caratteristiche di gusto e profumo non gradite (es. ossalati, fosfolipidi, fibre indigeribili); per la produzione dell’olio di Sesamo per uso dermocosmetico e per il massaggio i semi del Sesamo, vengono selezionati e prelavati con vapore, ma non vengono decorticati a favore di un ampio profilo fitochimico dell’olio ottenuto. L’olio di Sesamo ottenuto da semi di Sesamo non decorticati dimostra una stabilità ossidativa migliore di quello ottenuto da semi decorticati. I fosfolipidi e altre sostanze contenute nel pericarpo del seme copartecipano al contenuto totale di antiossidanti (es. lignani, glicosidi dei lignani, tocoferoli) che risulta un fattore molto importante a maggiore ragione quando il metabolismo dell’olio di Sesamo dipenda dalla somministrazione attraverso la pelle con distribuzione dei bioattivi diversa rispetto alla somministrazione orale. I semi di Sesamo non decorticati sono una fonte maggiore di calcio e di ferro. Un ulteriore pre-trattamento dei semi di Sesamo prima della spremitura può essere la tostatura, molto diffusa in Cina e Giappone; la tostatura conferisce una speciale aromaticità molto apprezzata in Oriente ma influenza la struttura di alcuni fitochimici come i fosfolipidi (importanti ad esempio come coattivi antiossidanti) contenuti nel pericarpo del seme; l’olio di Sesamo ottenuto da semi non decorticati e tostati ha una stabilità ossidativa minore rispetto all’olio di Sesamo derivante da semi non decorticati e tostati. In India, che risulta uno dei paesi maggiormente specializzati nella produzione di olio di Sesamo per il massaggio, i semi, per produrre olio ad uso dermocosmetico, non vengono decorticati e non vengono tostati. [1]

 

L’importanza della metodica di estrazione

Due aspetti fondamentali per la qualità dell’olio di Sesamo, indipendentemente dal suo uso, sono che derivi dalla prima spremitura dei semi, come avviene per gran parte degli oli vegetali di qualità, e che la spremitura avvenga a freddo con procedure meccaniche in assenza di solventi chimici; in questo modo si evita che procedure chimico-fisiche con solventi modifichino il naturale profilo dell’olio contenuto nei semi e il dover successivamente eliminare i solventi negli intermedi di produzione a favore di maggiore qualità e maggiore sicurezza di impiego dell’olio finito; i solventi chimici creano inoltre il problema ecologico del conseguente smaltimento. Gli oli di Sesamo di qualità e specifici per uso dermocosmetico e per il massaggio ayurvedico provengono dalla prima spremitura a freddo e dall’olio “grezzo” delicatamente raffinato e eventualmente deodorato. Gli oli ottenuti da seconda o terza spremitura (quasi obbligatoriamente attraverso solventi dalla seconda spremitura) sono di generale scarsa qualità. [1]

 

L’importanza delle metodiche di raffinazione e la deodorazione

Poiché l’olio di Sesamo grezzo (vergine) ottenuto da semi decorticati o non decorticati, ottenuto per spremitura a freddo, possiede gusto, colore e profumazione molto caratteristiche e non a tutti graditi, si rende frequentemente necessario, dopo una filtrazione fisica, un processo di raffinazione che può avvenire con diverse modalità e che influenza il prodotto finito; questo processo può essere più o meno profondo a seconda dell’uso dell’olio; per la produzione dell’olio di Sesamo alimentare si rende necessaria una raffinazione più profonda a differenza di quanto normalmente avviene per un olio di Sesamo di qualità per il massaggio. La raffinazione dell’olio può avvenire con procedure chimiche, chimico-fisiche o soltanto fisiche che sono quelle preferite per non modificare anche profondamente l’olio finito nel suo naturale e originario profilo in acidi grassi saturi, insaturi e in sostanze insaponificabili. I processi di raffinazione di maggiore qualità consentono non solo di migliorare alcune caratteristiche fisiche dell’olio di Sesamo (es. gusto, profumo, colore) ma anche di migliorare il contenuto di antiossidanti; questo avviene ad esempio per sesamina e sesamolina che vengono trasformate, durante il processo di raffinazione, in sostanze antiossidanti attive (es. sesamolo, sesaminolo, episesminolo); questo aspetto risulta fondamentale per la bioattività dell’olio di Sesamo attraverso la pelle.[1] Nel caso in cui l’olio di Sesamo debba essere sottoposto a deodorazione, ai fini della qualità del prodotto, questo procedimento deve avvenire con idonee metodiche fisiche (pressione, temperatura controllata) poiché la deodorazione e lo sbiancamento possono essere ottenuti anche attraverso profonde raffinazioni chimiche con riflessi sul globale profilo organolettico dell’olio ottenuto. [1]

 

Gli indicatori chimico-fisici della qualità dell’olio

Secondo il Codex Alimentarius Standard FAO / OMS un olio di Sesamo di qualità dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: contenere più del 50 % di acidi grassi insaturi (acido oleico e linoleico in proporzioni quasi uguali); circa il 20% di acidi grassi saturi (principalmente palmitici e stearici); triacilglicerolo (che dovrebbe rappresentare il 90% dei lipidi totali); steroli (secondo lo standard Codex,) fino all’1,9% (beta-sitosterolo che è il più abbondante sterolo nell’olio di Sesamo); tocoferoli (da 330 mg / kg a 1010 mg / kg di olio come da Codice Standard) a seconda delle specie; proteine (mediamente il 25% a seconda della varietà del seme); lignani liposolubili tra cui sesamina e sesamolina (di cui la sesamina generalmente in quantità maggiori della sesmolina) oltre a sesamolo, sesamolinolo e il sesaminolo che sono lignani glicosilati (idrosolubili) che raggiungono i valori più elevati nella varietà di semi nera (361,3 mg / 100 g). [1]

Un olio di Sesamo di qualità, come anche tutti i taila medicati, deve rispondere a specifiche caratteristiche sensoriali di colore, odore e densità al tatto che deriva da un elevato peso specifico che è indice di qualità con influenza diretta sulla densità (che è un ulteriore parametro). Sono inoltre indicatori di qualità dell’olio: un adeguato grado di acidità del prodotto finito che deve rispettare il fisiologico pH della pelle nell’intervallo tra 5-7; al proposito è importante ricordare anche che maggiore è il livello di acidità dell’olio maggiore è il suo potenziale di irrancidimento quindi una bassa acidità dell’olio è un indice della sua buona qualità e della sua stabilità nel tempo; un corretto valore di perossido che, non elevato, è un parametro fondamentale di valutazione e di sicurezza d’impiego dell’olio, infatti se il valore di perossido è elevato conseguentemente aumenta il coefficiente di irritazione cutanea dell’olio; questo è il motivo per il quale molte fragranze e oli essenziali da applicare sulla pelle devono rispettare per legge un indice di perossidi inferiore a un certo valore; un elevato valore di saponificazione che è indice di elevata presenza nell’olio di acidi grassi a basso peso molecolare ed il valore di saponificazione aumenta con la riduzione dell’acidità dell’olio; è sull’argomento importante ricordare quindi che un basso valore di acidità indica la presenza nell’olio di una minore quantità di acidi grassi liberi e contribuisce all’aumento del valore di saponificazione che indica un contenuto più elevato di acidi grassi a basso peso molecolare; i ghee e gli oli contenenti elevati quantitativi di acidi grassi a basso peso molecolare vengono assorbiti più rapidamente quindi una presenza adeguata di acidi grassi a basso peso molecolare è direttamente correlata ad un miglior assorbimento topico cutaneo dell’olio; questi aspetti dovrebbero essere tenuti in massima considerazioni quando l’olio venga messo direttamente a contatto con le mucose; un corretto valore di Iodio, oscillante nei normali intervalli analitici di riferimento, che è indicatore di resistenza all’irrancidimento della miscela oleosa presa in considerazione; la conoscenza del numero di iodio indica la maggiore o minore tendenza dell’olio ad irrancidire in funzione del suo più elevato o più basso numero di iodio. [2]

 

Aspetti di regolatorio

Tutte le caratteristiche qualitative e quantitative chimico-fisiche dell’olio di Sesamo per il massaggio devono essere dichiarate, attraverso evidenze d’analisi, dal produttore e in Europa le aziende distributrici di olio di Sesamo devono essere in possesso dell’autorizzazione all’immissione in commercio (Regolamento (CE) n. 1223/2009 – CPNP ref.) attraverso le certificazioni PIF (Product Information File).

 

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__________________Fonti__________________

1. Benefica®. Servizio scientifico. “Profili di prodotto: olio di Sesamo. Produzione dell’olio di Sesamo, olio di Sesamo alimentare e olio di Sesamo per il massaggio, olio di Sesamo deodorato”. Evidenze della Tradizione Ayurvedica ®. Newsletter n.66.Aprile 2021.


2. Lahorkar, P., et al. “A comparative evaluation of medicated oils prepared using ayurvedic and modified processes.” Indian journal of pharmaceutical sciences 71.6 (2009): 656. PubMed.

 

A cura della direzione scientifica di Benefica