Newsletter Fitoterapia nr. 49 – Novembre 2019

Tea tree Oil (Melaleuca alternifolia) contro l’influenza

Letters in applied microbiology 49.6 (2009): 806-808 PubMed.

“In vitro antiviral activity of Melaleuca alternifolia essential oil.”

Garozzo, A., et al.

 

Tradizionalmente nei periodi di cambio di stagione ed invernali si è fatto ricorso all’impiego di piante medicinali per curare e prevenire i comuni “mali di stagione” a carico delle alte vie aeree e per mitigarne i sintomi. Non è quindi un caso che queste piante medicinali ricorressero nella preparazione di diversi rimedi casalinghi e che fino al secolo scorso venissero impiegate in farmacia per preparazioni galeniche o magistrali comunemente prescritte dai medici; è un tipico esempio, tra i numerosi che si potrebbero fare, quello dell’Echinacea che fino al secolo scorso veniva comunemente impiegata come sintomatico dei disturbi delle alte vie aeree e che oggi viene largamente impiegata per la prevenzione degli stessi problemi avendone accertato importanti potenzialità immunomodulatorie e, sempre da una pianta medicinale (come noto dal Papavero), veniva facilmente estratta la codeina (metilmorfina) dai potenti effetti antitussivi centrali.

In generale le principali piante medicinali impiegate per il benessere della alte vie aeree offrono effetti di diversa natura tra i quali quelli lenitivi, balsamici, antitussivi, antinfiammatori, analgesici, fluidificanti, espettoranti, antivirali, antibatterici, antifungini tradizionalmente sfruttati per il trattamento acuto delle classiche sintomatologie delle alte vie aeree ma la moderna ricerca scientifica ha chiarito che alcune, tra queste piante medicinali (es. Echinacea purpurea, Uncaria tomentosa), posseggono un loro razionale di utilità anche per specifici effetti immunomodulatori utili nella prevenzione degli stessi disturbi e largamente consigliati in particolari pazienti a rischio o, ad esempio come l’Echinacea, in pediatria. [1, 2]

1. Melchart, D., et al. “Immunomodulation with Echinacea—a systematic review of controlled clinical trials.” Phytomedicine 1.3 (1994): 245-254.
2. Groom, S. N., T. Johns, and P. R. Oldfield. “The potency of immunomodulatory herbs may be primarily dependent upon macrophage activation.” Journal of medicinal food 10.1 (2007): 73-79.

A queste piante medicinali viene attribuita la capacità di stimolare la risposta immunitaria aspecifica agendo direttamente sui macrofagi e modulando successivamente la complessiva risposta del sistema immunitario e il processo infiammatorio. [3]

3. Spelman, Kevin, et al. “Modulation of cytokine expression by traditional medicines: a review of herbal immunomodulators.” Alternative medicine review 11.2 (2006): 128.

Per analoghi effetti, non solo a sostegno del sistema immunitario, sono oggi anche molto studiati alcuni funghi (Cordyceps, Ganoderma, Lentinula) dei quali studi preliminari indicano promettenti potenzialità terapeutiche.

Uno dei vantaggi dell’impiego delle principali piante medicinali nelle problematiche respiratorie è quello di poter sfruttare, attraverso una loro sapiente associazione, più effetti contemporanei utili nelle principali problematiche come le rinofaringiti, la sindrome influenzale, le tracheobronchiti o la tosse, come lenitivi della sintomatologia e come protettori.

L’argomento è molto vasto e, anticipando che moltissime altre piante medicinali possono in diverso modo essere utili per il benessere delle vie respiratorie, elenchiamo di seguito alcune piante tradizionalmente impiegate in queste problematiche:

– rinofaringiti: Matricaria recutita, Citrus limonum, Quercus peduncolata, Cetraria isalndica, Lavandula angustifolia, Eucalyptus globulus, Thymus vulgaris, Myrtus communis, Pinus Sylvestris, Propoli, Zingiber officinale [4]

– sindrome influenzale: Propoli,Commiphora Myrrha, Salix alba, Echinacea angustifolia/purpurea, Melaleuca alternifolia (TTO), Cinnamomum camphora [4]

– tracheobronchiti: Ribes nigrum, Eucalyptus globulus, Grindelia robusta, Drosera rotundifolia [4]

– tosse: Ribes nigrum, Eucalyptus globulus, Grindelia robusta, Drosera rotundifolia, Plantago major [4]

4. Capasso F., De Pasquale R., Grandolini G., Mascolo N. Farmacognosia-Farmaci naturali, loro preparazioni ed impiego terapeutico. Spinger.

 

Il moderno ruolo delle fitomedicine nelle sintomatologie delle alte vie aeree

Con l’avvento di moderni farmaci di sintesi, ed in particolare degli antibiotici, nella pratica clinica corrente l’impiego delle piante medicinali nel trattamento di forme acute respiratorie è stato ragionevolmente sempre meno impiegato tuttavia queste formulazioni fitomedicinali sono state ampiamente riscoperte per la loro potenzialità preventiva e lenitiva della sintomatologia “pre-acuta”. Questo attuale utilizzo di rimedi fitomedicinali fonda sul razionale che specifiche piante medicinali offrano globali effetti di varia natura (antivirali, antibatterici, immunomodulatori, antinfiammatori, decongestionanti, balsamici, antitussivi) che vengono esercitati sia per via sistemica sia per via locale (es. propoli in spray buccali). In generale questi preparati, per il periodo nel quale vengono somministrati, offrono una “protezione attiva” verso i malanni stagionali e contribuiscono a mitigarne la prima sintomatologia.

Tra i più recenti preparati per il benessere delle alte vie aeree rientrano anche pregiate formulazioni che sfruttano, come fonte dei bioattivi, oli essenziali estratti da alcune storiche piante medicinali; questi preparati risultano meno comuni di altri a causa dell’elevato costo delle materie prime impiegate e della complessità tecnico farmaceutica per la loro preparazione; è infatti bene sottolineare che i preparati a base di oli essenziali per uso orale devono essere sapientemente diluiti in opportuni solventi naturali (es. olio di mandorle) per garantirne concentrazione ottimale e relativa sicurezza d’impiego. Queste formulazioni, a base di oli essenziali come fonte, fondano il loro effetto sfruttando la forma estrattiva più concentrata del fitocomplesso (olio essenziale) con il vantaggio di consentire l’associazione di poche piante medicinali nella loro forma estrattiva più concentrata; questa tipologia di fitomedicinali offre credibili attività antibatteriche, antifungine, antivirali, balsamiche espettoranti, decongestionanti, antitussive, antinfiammatorie.

I preparati fitomedicinali a base di oli essenziali risultano inoltre di particolare attualità; gli oli essenziali infatti sono stati anche molto recentemente studiati per le loro proprietà antibatteriche (tradizionalmente note) che dimostrano di non indurre fenomeni di antibiotico resistenza e, per questo motivo, gli oli essenziali sono stati recentemente impiegati per lo sviluppo anche di una nuova classe di “super antibiotici” basati sulla loro associazione con molecole di sintesi. [5]

5. Boire, Nicholas A., Stefan Riedel, and Nicole M. Parrish. “Essential oils and future antibiotics: new weapons against emerging’superbugs’.” J Anc Dis Prev Rem 1.2 (2013): 105.

 

Le proprietà medicamentose di Tea tree oil in breve

Le proprietà medicamentose, tra le quali quella antivirale, di Melaleuca alternifolia ed in particolare del TTO (Tea tree oil) sono note sin dall’antichità principalmente in Australia che viene ritenuta la primitiva zona d’origine della pianta, ma anche in Europa e Nord America; presso le popolazioni indigene il TTO è stato tradizionalmente impiegato come rimedio antinfettivo ed antinfiammatorio dermatologico, genito-urinario, respiratorio; il TTO è generalmente riconosciuto come potente antifungino (candida). [6]

Le principali attività medicamentose generalmente riconosciute al TTO sono quelle: antimicrobica, antibatterica, antifungina, antivirale, antiprotozoica, antinfiammatoria. [6]

Il TTO esercita effetti sia per via topica sia per via sistemica attraverso la quale contribuisce alla “funzionalità delle prime vie respiratorie” come riportato anche dalle Linee Guida Ministeriali di riferimento per gli effetti fisiologici (Claims) che disciplinano l’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali -MELALEUCA ALTERNIFOLIA CHEEL: summitas, aetheroleum: “Funzionalità delle vie prime respiratorie”. [7]

Al fine di avere garanzia degli effetti medicamentosi sarà importante la certezza della provenienza del TTO impiegato per la preparazione dei fitomedicinali.

L’Australian Therapeutic Goods Administration indica come TTO esclusivamente l’olio essenziale estratto dal genere Melaleuca alternifolia -Melaleuca alternifolia (Maiden e Betche) Cheel- al fine di evitare confusioni con altri prodotti indicati come TTO che potrebbero provenire da altri generi botanici o da altre famiglie botaniche; ad esempio i nomi “melaleuca oil” e “ti tree oil” sono comuni nomi maori e samoani per indicare le piante del genere Cordilinea (Cordyline australis) che, a differenza di Melaleuca alternifolia (Myrtaceae), appartiene alla famiglia delle Asparagaceae; anche il nome “olio di melaleuca” è potenzialmente ambiguo poiché può indicare oli chimicamente estratti da altre specie di Melaleuca come l’olio di cajuput (anche cajeput o cajaput) estratto da Melaleuca cajuputi e l’olio di niaouli ottenuto da Melaleuca quinquenervia (spesso erroneamente identificata come Melaleuca viridiflora). Il problema della corretta identificazione di Melaleuca alternifolia può essere generato anche da diversi nomi comuni usati per identificarla; ad esempio in Australia gli “alberi del tè” sono chiamati anche come “alberi dalla corteccia di carta” per indicare sia le specie di Melaleuca sia le specie del Leptospermum delle quali ne esistono diverse centinaia. [6]

Sempre a titolo d’esempio Melaleuca cajuputi può essere chiamata comunemente “albero del tè della palude” oppure “ albero del tè dalla corteccia di carta” mentre Melaleuca quinquenervia può essere chiamata “albero del tè a foglia larga” o ” albero del tè dalla corteccia di carta a foglia larga”. Molte specie di Leptospermum sono coltivate come piante ornamentali e sono spesso erroneamente identificate come fonte di TTO. [6]

Con la sigla TTO vengono identificati impropriamente anche gli oli essenziali di kanuka e manuka che vengono ottenuti dalle piante neozelandesi Kunzea ericoides e Leptospermum scoparium, tuttavia questi oli sono molto diversi, nella composizione fitochimica, dal TTO australiano. [6]

Il genere Melaleuca appartiene alla famiglia delle Myrtaceae e contiene circa 230 specie, quasi tutte native dell’Australia.

Lo standard internazionale per la produzione del TTO stabilisce i requisiti di chemiotipo per il TTO che vengono generalmente soddisfatti quando si impiegano per l’estrazione Melaleuca alternifolia, Melaleuca dissitiflora, Melaleuca linariifolia e Melaleuca uncinata. Il TTO commercializzato viene generalmente prodotto da Melaleuca alternifolia (Maiden e Betche) Cheel. [6]

6. Carson, C. F., K. A. Hammer, and T. V. Riley. “Melaleuca alternifolia (tea tree) oil: a review of antimicrobial and other medicinal properties.” Clinical microbiology reviews 19.1 (2006): 50-62.
7. MINISTERO DELLA SALUTE DECRETO 9 luglio 2012. Disciplina dell’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali (G.U. 21-7-2012 serie generale n. 169)

 

L’attività antivirale del TTO

Recente letteratura scientifica è concorde nell’attribuire al TTO (olio essenziale di Melaleuca alternifolia) capacità antivirali anche se non vi è completo accordo sull’esatto meccanismo d’azione che viene indicato in alcuni casi come “virucida” (ipotizzando la capacità dei componenti del fitocomplesso di interferire anche con il processo di replicazione virale DNA e RNA dipendente) tuttavia sembrerebbe molto evidente che l’olio essenziale di Melaleuca alternifolia agisca inibendo prevalentemente l’effetto citopatico virale come appare chiaramente, in vitro, ad esempio per il ceppo influenzale H1N1.

In particolare l’attività antivirale di TTO nei confronti del ceppo influenzale H1N1 è stata riconfermata in vitro anche nel 2013 da Li, Xinghua, et al. che hanno concluso che in vitro il TTO, ed in particolare il suo maggior costituente bioattivo, il terpinen-4-olo, si sono dimostrati in grado di ridurre l’infezione cellulare riducendo il complessivo effetto citopatico del virus; in questo studio è stato chiarito che i componenti del TTO interagiscono con l’emoagglutinina virale ostacolando di fatto la penetrazione del virione nella cellula ospite. [8]

8. Li, Xinghua, et al. “Melaleuca alternifolia concentrate inhibits in vitro entry of influenza virus into host cells.” Molecules 18.8 (2013): 9550-9566.PubMed

L’attività antivirale di Melaleuca alternifolia fu originariamente studiata in un modello vegetale nel quale aveva dimostrato una attività inibitoria della replicazione e diffusione del “Virus del mosaico del tabacco” e successivamente, sempre in modelli sperimentali, venne studiata l’attività del TTO e dell’olio essenziale di Eucalipto nei confronti di SSV (Herpes Simplex Virus).

Rispetto a questi ceppi virali ed in particolare sia rispetto a Herpes Simplex virus di tipo 1, sia nei confronti di Herpes Simplex di tipo 2, le concentrazioni di TTO utili a ridurre il 50% delle colonie, si sono dimostrate molto basse e cioè rispettivamente dello 0,0009% e 0,0008 % e, concentrazioni, mediamente quattro volte superiori, si sono dimostrate in grado di ridurre le colonie quasi totalmente. L’attività antivirale di TTO è stata poi riportata in diversi ed ulteriori studi. [9,10,11,12,13,14]

9. Bishop, C. D. 1995. Antiviral activity of the essential oil of Melaleuca alternifolia (Maiden & Betche) Cheel (tea tree) against tobacco mosaic virus. J. Essent. Oil Res. 7:641–644.
10. Schnitzler, P., K. Scho¨n, and J. Reichling. 2001. Antiviral activity of Australian tea tree oil and eucalyptus oil against herpes simplex virus in cell culture. Pharmazie 56:343–347.
11. Minami, M., M. Kita, T. Nakaya, T. Yamamoto, H. Kuriyama, and J. Imanishi. 2003. The inhibitory effect of essential oils on herpes simplex virus type-1 replication in vitro. Microbiol. Immunol. 47:681–684
12. C.F. Carson, K. A. Hammer and T.V. Riley Clin. Microbial. Rev. 2006, 19(1):50. Melaleuca alternifolia (Tea Tree) Oil: a Review of Antimicrobial and Other Medicinal Properties
13. Garozzo,A.,et al., Activity of Melaleuca alternifolia (tea tree)oil on Influenza virus A/PR/8:Study on the mechanism of action. AntiviralRes.(2010), doi:10.1016
14. AkramAstani, J¨urgen Reichling and Paul Schnitzler, Screening for Antiviral Activities of Isolated Compounds from Essential Oils. Evidence- Based Complementary and Alternative Medicine. Volume 2011, Article ID 253643, 8 pages doi:10.1093/ecam/nep187]

 

L’articolo in breve

Lo studio di cui proponiamo i contenuti, disponibile in PubMed, rappresenta un’ulteriore strumento di dimostrazione, in vitro, dei razionali antivirali del TTO nei confronti del ceppo influenzale A⁄ PR⁄ 8 H1N1 mentre non dimostrerebbe effetti antivirali significativi nei confronti di altri ceppi virali. Lo studio suggerirebbe in vitro una specificità “anti influenzale” degli effetti antivirali tradizionalmente attribuiti al TTO.

Lo studio, condotto in Italia da Garozzo et al. nel 2009, si è posto l’obiettivo di studiare in vitro l’attività antivirale dell’olio essenziale di Melaleuca alternifolia (TTO) e dei suoi principali componenti bioattivi cioè il terpinen-4-olo, l’alfa-terpinene, il c-terpinene, il p-cimene, il terpinolene e alfa-terpineolo nei confronti del virus influenzale A⁄ PR⁄ 8 H1N1, nei confronti del virus della poliomielite di tipo 1, del virus ECHO 9, del virus Coxsackie B1, dell’adenovirus di tipo 2, del virus dell’herpes simplex (HSV) di tipo 1 e 2 mediante test di riduzione della placca di lisi del 50%.

Questo metodo quantitativo di titolazione biologica si fonda sul principio che, infettando con un virus animale una coltura cellulare o con un batteriofago una coltura batterica, la grandezza del focolaio di infezione sia proporzionale al numero di particelle virali che lo ha causato, ossia che maggiore è il numero di particelle virali infettanti inoculate, più evidenti e numerosi saranno gli effetti citopatici rilevabili sulla coltura. Questo metodo è particolarmente utile per rilevare e saggiare quei virus in grado di lisare la cellula ospite e quelle che la circondano, producendo le tipiche placche di lisi. Il test sullo specifico effetto “antinfluenzale” è stato basato sulla valutazione della capacità del TTO e dei suoi componenti di inibire la citopatogenicità indotta dal virus.

I risultati dello studio indicano che, in questo modello sperimentale, il TTO e alcuni i suoi componenti (il terpinen-4-olo, il terpinolene, l’a-terpineolo) hanno un effetto inibitorio sulla replicazione del virus influenzale H1N1 sottotipo (A⁄ PR⁄ 8) a dosi inferiori alla dose citotossica, infatti il valore ID50 del TTO è risultato essere del 0.0006% (v ⁄ v) ed era molto inferiore al suo CD50 (0.025% v ⁄ v).

Tutti i composti sono invece risultati inefficaci contro il virus della poliomielite 1, l’adeno virus di tipo 2, il virus ECHO 9, il virus Coxsackie B1, i virus HSV-1 e HSV-2.

Un leggero effetto virucida è stato osservato (0.125% v ⁄ v) contro i virus HSV-1 e HSV-2.

Lo studio conclude che il TTO, in vitro, esercita un evidente attività antivirale nei confronti del sottotipo A⁄ PR⁄ 8 del virus influenzale H1N1 e che l’attività antivirale è da attribuire principalmente al terpinen-4-olo che risulta il principale componente attivo.

Lo studio suggerisce che il TTO possa essere una droga promettente nel trattamento dell’infezione da virus dell’influenza.

 

Alcuni contenuti dall’articolo

L’olio essenziale di Melaleuca alternifolia, noto anche come olio “dell’albero del tè” (TTO), è rappresentato da una miscela complessa di idrocarburi terpenici i e alcoli terziari principalmente distillati dalla pianta di Melaleuca alternifolia Cheel che è nativa dell’Australia e appartiene alla famiglia delle Myrtaceae.

Alcune metodiche di standardizzazione dell’olio consentono di definire e limitare le fisiologiche variazioni dei componenti dell’olio che potrebbero essere soggetti a notevoli variazioni da lotto a lotto a seconda della biodiversità della pianta d’origine.

Scopo dello studio è stato quello di valutare in vitro l’attività antivirale di TTO e dei suoi componenti, (terpinen-4-olo, a-terpinene, c-terpinene, p-cimene, terpinolene e a-terpineolo), nei confronti di alcuni virus (DNA e RNA dipendenti), tra cui sottotipo H1N1 del virus dell’influenza (A⁄ PR8).

Lo studio è stato condotto impiegando cellule renali canine (MDCK) infettate con il virus dell’herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) e 2 (HSV-2); cellule LLC-MK2 infettate con Echovirus 9 (Ceppo di Hill); cellule HEp2 infettate con Poliovirus 1 (ceppo di Sabin), Coxsackievirus B1 e Adenovirus 2.

Per la sperimentazione è stato impiegato TTO prodotto da Australian Botanical Products (Hallam, Australia) mentre Terpinen-4-olo, a-terpinene, c-terpinene, p-cimene, terpinolene e a-terpineolo sono stati forniti dall’azienda Sigma Chemical.

Tutte le sostanze sono state opportunamente diluite con dimetil solfossido (DMSO) a concentrazioni massime che non risultassero tossiche per tutte le linee cellulari utilizzate.

Tutte le altre sostanze (siero fetale, antibiotici, etc.) impiegate in fase sperimentale sono state testate nella loro potenziale citotossicità misurando il loro effetto sulla morfologia cellulare (ad es. arrotondamento, restringimento, distacco) mediante microscopia ottica e sulla crescita cellulare.

La dose citotossica del 50% (CD50) è stato espresso come la concentrazione dei composti che ha inibito la crescita cellulare del 50% rispetto alle culture di controllo. [15]

15. Cutrı`, C.C.C., Garozzo, A., Siracusa, M.A., Sarva´, M.C., Tempera, G., Geremia, E., Pinizzotto, M.R. and Guerrera, F. (1998) Synthesis and antiviral activity of a new series of 4-isothiazolecarbonitriles. Bioorg Med Chem 6, 2271–2280.

L’attività antivirale dei composti testati è stata valutata contro i virus della poliomielite 1, ECHO 9, Coxsackie B1, adeno 2, Virus HSV-1 e HSV-2 attraverso il test della riduzione della placca di lisi del 50% mentre l’attività antivirale nei confronti del virus influenzale si basava sulla misurazione della riduzione della citopatogenicità indotta dal virus sulle cellule MDCK.

La concentrazione dei composti richiesta per inibire del 50% la formazione di placche virali di lisi e la citopatogenicità indotta da virus è stata espressa come dose inibitoria del 50% (ID50) e calcolata mediante curva dose-risposta e regressione lineare.

Gruppi di cellule infette e non infette non trattate con il TTO ed i relativi componenti sono stati impiegati come controllo cellulare e virale.

Per testare la possibile attività virucida dei composti studiati, volumi uguali (0-5 ml) di sospensione virale e terreno contenente varie concentrazioni dei composti sono stati miscelati e incubati per 1 ora a 37°C.

L’infettività è stata determinata mediante test della placca di lisi dopo diluizione del virus al di sotto della concentrazione inibitoria.

I risultati ottenuti nello studio hanno dimostrato che il TTO e alcuni dei suoi componenti hanno un effetto inibitore sulla replicazione del virus H1N1 (A ⁄ PR8) dell’influenza.

Dai dati raccolti in effetti, nei confronti del virus H1N1 (A ⁄ PR8), si deduce che il valore ID50 è risultato essere mediamente di 0,0006% (v ⁄ v) ed era molto più basso del suo CD50 (0,025% v ⁄ v); in particolare si sono dimostrati efficaci tre componenti del TTO infatti i valori ID50 risultano 0,0025% (v ⁄ v), 0,0012% (v ⁄ v) e 0,025% (v ⁄ v) per terpinen-4-olo, terpinolene e a-terpineolo mentre composti come a-terpinene, p-cymene e c-terpinene in questo modello di studio si sono dimostrati inefficaci.

Tutti i composti si sono dimostrati inefficaci contro la poliomielite 1, l’adeno virus 2, il virus ECHO 9, il virus Coxsackie B1, i virus HSV-1 e HSV-2.

Lo studio dell’effetto di questi composti sulla neutralizzazione dell’infettività da virus ha dimostrato che nessuno dei composti testati ha mostrato una attività virucida contro il virus della poliomielite 1, l’adeno virus 2, il virus ECHO 9, il virus Coxsackie B1 e il ceppo virale influenzale A⁄ PR8 tuttavia il TTO ha dimostrato alle concentrazioni di 0,125% (v ⁄ v) una leggera riduzione di condizioni di crescita virali in modelli di piantagione agricola. [16]

16. Kawakami, M., Sachs, R.M. and Shibamoto, T. (1990) Volatile constituents of essential oils obtained from newly developed tea tree (Melaleuca alternifolia) clones. J Agric Food Chem 38, 1657–1661.

Nella valutazione degli effetti del TTO bisogna tenere presente che l’area geografica di provenienza della pianta può influire in termini di variabilità delle proprietà antibatteriche, antimicotiche, antinfiammatorie e analgesiche [17,18,19] mentre Shellie et al. hanno identificato circa 72 su 97 possibili componenti in Melaleuca alternifolia. [20]

Le analisi Gas Cromatografiche e di Spettrofotometria di Massa dimostrano che il TTO è caratterizzato da un’alta percentuale di terpinen-4-olo (36-71%) e c-terpinene (20-22%) e livelli moderati di 1,8 cineolo, p-cimene, a-terpinene, terpinolene e a-terpineolo. [20]

17. Carson, C.F. and Riley, T.V. (1993) Antimicrobial activity of the essential oil of Melaleuca alternifolia. Lett Appl Microbiol 16, 49–55
18. Hammer, K.A., Carson, C.F. and Riley, T.V. (2003) Antifungal activity of the components of Melaleuca alternifolia (tea tree) oil. J Appl Microbiol 95, 853–860.
19. Caldefie-Che´zet, F., Fusillier, C., Jarde, T., Laroye, H., Damez, M., Vasson, M.P. and Guillot, J. (2006) Potential anti-inflammatory effects of Melaleuca alternifolia essential oil on human peripheral blood leukocytes. Phytother Res 20, 364–370.
20. Shellie, R., Marriott, P., Zappia, G., Mondello, L. and Dugo, G. (2003) Interactive use of linear retention indices on polar and apolar columns with an MS-library for reliable characterisation of Australian tea tree and other Melaleuca sp. oils. J Essent Oil Res 15, 305–312.

Diversi autori hanno dimostrato che il TTO possiede un ampio spettro di attività antimicrobica contro batteri anaerobici e aerobici Gram-positivi e Gram-negativi e analogamente contro lieviti e funghi. Il TTO risulta anche clinicamente attivo in modo significativo contro vari ceppi isolati di Candida resistenti al fluconazolo. [21,22,23]

Di recente, è stata anche dimostrata un’attività antimicrobica, in vitro, contro patogeni della polmonite come Mycoplasma, Mycoplasma fermentans e Mycoplasma hominis. [24]

21. Hammer, K.A., Carson, C.F. and Riley, T.V. (2004) Antifungal effects of Melaleuca alternifolia (tea tree) oil and its components on Candida albicans, Candida glabrata and Saccharomyces cerevisiae. J Antimicrob Chemother 53, 1081–1085.
22. Wilkinson, J.M. and Cavanagh, H.M. (2005) Antibacterial activity of essential oils from Australian native plants. Phytother Res 19, 643–646.
23. Carson, C.F., Hammer, K.A. and Riley, T.V. (2006) Melaleuca alternifolia (tea tree) oil: a review of antimicrobial and other medicinal properties. Clin Microbiol Rev 19, 50–62.
24. Furneri, P.M., Paolino, D., Sajia, A., Marino, A. and Bisignano, G. (2006) In vitro antimycoplasmal activity of Melaleuca alternifolia essential oil. J Antimicrob Chemother 58, 706–707.

Contrariamente a quanto dimostrato da Carson et al. nel 2001 e nel 2008 e da Schnitzler et al. nel 2001, il TTO, in questo studio, non ha mostrato alcuna attività nei confronti del ciclo replicativo di HSV-1 e HSV-2; la discordanza dei risultati potrebbe dipendere dal coinvolgimento di molti fattori coinvolti e cioè dall’origine del TTO, dalla diversità dei componenti antimicrobici e delle relative concentrazioni oppure dal sierotipo virale.

Lo studio conclude che il TTO ed i suoi principali componenti confermano in vitro una specifica attività antivirale contro il virus influenzale H1N1 (A ⁄ PR8) ma non contro altri ceppi virali (herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) e 2 (HSV-2), Echovirus 9 (Ceppo di Hill), Poliovirus 1 (ceppo di Sabin), Coxsackievirus B1 e Adenovirus 2.


Letters in applied microbiology 49.6 (2009): 806-808 PubMed.

In Vitro Antiviral Activity of Melaleuca Alternifolia Essential Oil

A Garozzo (1), R Timpanaro, B Bisignano, P M Furneri, G Bisignano, A Castro

Author information:

(1)Department of Microbiological and Gynaecological Sciences, University of Catania, Italy. agar@unict.it.

 

Abstract

Aims: To investigate the in vitro antiviral activity of Melaleuca alternifolia essential oil (TTO) and its main components, terpinen-4-ol, alpha-terpinene, gamma-terpinene, p-cymene, terpinolene and alpha-terpineol.

Methods and results: The antiviral activity of tested compounds was evaluated against polio type 1, ECHO 9, Coxsackie B1, adeno type 2, herpes simplex (HSV) type 1 and 2 viruses by 50% plaque reduction assay. The anti-influenza virus assay was based on the inhibition of the virus-induced cytopathogenicity. Results obtained from our screening demonstrated that the TTO and some of its components (the terpinen-4-ol, the terpinolene, the alpha-terpineol) have an inhibitory effect on influenza A/PR/8 virus subtype H1N1 replication at doses below the cytotoxic dose. The ID(50) value of the TTO was found to be 0.0006% (v/v) and was much lower than its CD(50) (0.025% v/v). All the compounds were ineffective against polio 1, adeno 2, ECHO 9, Coxsackie B1, HSV-1 and HSV-2. None of the tested compounds showed virucidal activity. Only a slight virucidal effect was observed for TTO (0.125% v/v) against HSV-1 and HSV-2.

Conclusions: These data show that TTO has an antiviral activity against influenza A/PR/8 virus subtype H1N1 and that antiviral activity has been principally attributed to terpinen-4-ol, the main active component.

Significance and impact of the study: TTO should be a promising drug in the treatment of influenza virus infection.

 

PMID: 19843207

DOI: 10.1111/j.1472-765X.2009.02740.x8

 

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