Newsletter Fitoterapia nr. 62 – Febbraio 2022

Ashwagandha: Stanchezza fisica, Recupero, Sport.

Nuove evidenze

 

Journal of Functional Morphology and Kinesiology, 6(1), 20. (PubMed).

Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) on physical performance: systematic review and bayesian meta-analysis. 

Bonilla, D. A., Moreno, Y., Gho, C., Petro, J. L., Odriozola-Martínez, A., & Kreider, R. B. (2021).

 

Ashwagandha (Withania somnifera Dunal) è una pianta medicinale tra quelle di maggior interesse in questo periodo; essa infatti è oggi proposta nella formulazione di numerosi integratori naturali consigliati per migliorare efficienza fisica e mentale in diverse condizione di affaticamento psico-fisico (stress, lavoro, studio, sport, etc.). L’uso tradizionale e la recente letteratura scientifica riconoscono, in particolare alla radice di Ashwagandha, una generale azione adattogena sia fisica che mentale che risulta significativa sulla sfera fisica in termini di recupero e supporto a prestazione di resistenza fisica a sforzi muscolari (sport). Le evidenze scientifiche hanno ricondotto primariamente questa azione alla capacità della pianta medicinale di influenzare la neurotrasmissione dopaminergica [44] [8] (per questo motivo negli ultimi anni Ashwagandha è stata molto studiata anche come fonte di potenziale utilità nella malattia di Parkinson) tuttavia ad alcuni e specifici metaboliti secondari di Ashwagandha vengono attribuite azioni adattogene fisiche grazie al coinvolgimento di percorsi antinfiammatori e antiossidanti. [48] [10]

La newsletter sintetizza le conclusioni di una complessa e recente metanalisi (2021) disponibile in PubMed, che valutando i risultati di studi clinici dal 2010 fino al 2020, supporta i razionali d’uso dell’integrazione con Ashwagandha (Withania somnifera Dunal) per sostenere e migliorare e recuperare le performances fisiche (la forza muscolare, VO2max, affaticamento muscolare, stanchezza e recupero fisico, dolore, stato infiammatorio e qualità del sonno) in individui sani ed in particolare nell’attività sportiva.

 

Sintesi della metanalisi

Nel sistema medico tradizionale dell’India, è considerato Rasayana tutto ciò che fornisce nutrimento e supporto, insieme a raccomandazioni di comportamento in tutte le fasi della vita, per ritardare l’inizio dei processi di invecchiamento. [19]

Tra le piante medicinali maggiormente impiegate per questo scopo vi è l’Ashwagandha (Withania somnifera) [59], che è considerata una potente pianta adattogena e antistress. [29] Brekhman e Dardymov [5] hanno proposto nel 1969 il termine adattogeno come agente sicuro per aumentare in modo aspecifico la resistenza contro fattori nocivi o “stressor” fisici, chimici, biologici e psicologici e per normalizzare l’omeostasi negli individui.
Ad Ashwagandha, comunemente nota anche come “ginseng indiano” (fam. Solanaceae), oltre a proprietà adattogene, diversi autori hanno attribuito molteplici benefici medicinali comprese azioni antitumorali, antinfiammatorie, ipoglicemizzanti e antiossidanti. [48] [28]

Queste caratteristiche hanno generato un grande interesse scientifico per lo studio della composizione chimica di questa pianta. Diversi composti bioattivi, comprendenti flavonoidi, tannini, alcaloidi, glicosidi e lattoni steroidei sono stati identificati in foglie, steli e radici. [52] Tra i lattoni steroidei vi sono i withanolidi, che vengono descritti come bioattivi molto importanti e responsabili di diverse proprietà benefiche di questa pianta.
I withanolidi sono steroidi poliossigenati costruiti sullo scheletro dell’ergostano, la loro diversità strutturale dipende generalmente dalla natura e dal numero di sostituenti ossigenati e il grado di saturazione degli anelli. Questa diversità definisce i withanolidi a scheletro non modificato (tra i quali la “withaferina A” molto importante per le potenzialità medicamentose) e a scheletro modificato (fisalin C). Nella famiglia delle Solanaceae attualmente sono noti circa 580 withanolidi con scheletri non modificati. L’ampia varietà strutturale dei withanolidi può essere correlata alle molteplici funzioni biologiche, oltre a quella adattogena, che vengono attribuite ad Ashwagandha (antimicrobica, antinfiammatoria, immunomodulatoria, neuroprotettiva, citotossica, antiossidante). La moderna tecnologia farmaceutica ha sviluppato diverse metodiche per l’estrazione e la purificazione di questi composti come ad esempio dei withanolidi e withanosidi (forme glicosilate) per i quali l’estrazione acquosa subcritica consente una maggiore resa nella solubilizzazione di questi composti (principalmente in estratti di radice), ed il mantenimento delle loro proprietà biologiche, a confronto con altri metodi come la macerazione, l’estrazione Soxhlet e l’estrazione assistita da microonde, che richiedono lunghi periodi di tempo e l’uso di solventi organici. [32] Trivedi et al. (2017) hanno identificato un totale di 43 withanolidi nell’estratto idroalcolico della radice di Ashwagandha, tra cui la withaferina A, il withanolide A, il withanoside IV e VI, il withanolide D, il diidrowithanolide D e il withanolide solfossido. [53]

Tra questi, il withaferin A e il withanolide A possiedono azioni farmacologiche molto studiate in oncologia e nelle malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l’Alzheimer.[17,18,21] Ashwagandha è impiegata per diversi scopi terapeutici di natura adattogena tuttavia diverse recenti revisioni sistematiche e meta-analisi hanno dimostrato anche il suo potenziale per combattere l’infertilità maschile [11], migliorare la funzione del sistema riproduttivo [30], fungere da coadiuvante al trattamento del diabete [9], evitare il deterioramento della funzione cognitiva. [31]

Il crescente interesse per Ashwagandha come adattogeno è spiegato dagli effetti anche di alcuni dei metaboliti secondari di Ashwagandha che aiuterebbero nel miglioramento delle prestazioni fisiche, grazie a vari effetti a livello metabolico e fisiologico, attraverso la regolazione di alcuni percorsi antinfiammatori e antiossidanti. [48] [10] L’effetto “adattogeno fisico” di Ashwagandha è stato anche recentemente riconfermato da un’altra metanalisi che conclude che Ashwagandha potrebbe offrire benefici ergogenici per individui attivi e atleti; infatti, Pérez-Gómez et al. [35] recentemente hanno concluso che il consumo di estratto di Ashwagandha aumenta significativamente l’assorbimento massimo di ossigeno (VO2max). In precedenza alcuni altri lavori hanno dimostrato che la somministrazione di Ashwagandha, durante un programma di allenamento di resistenza, migliora la forza e potenza muscolare degli arti superiori e inferiori. [55] [57]

 

Gli studi nella metanalisi

I criteri di inclusione per questa revisione sistematica sono stati i seguenti: (1) studi clinici (randomizzati o meno) in femmine e maschi sani; (2) articoli pubblicati a partire dal 2010 in poi; (3) studi scritti in inglese, tedesco e spagnolo; (4) prove che hanno valutato l’ effetto della supplementazione di Ashwagandha rispetto a un gruppo di controllo o con misure ripetute; e (5) studi che riportavano gli effetti sulle variabili relative alla prestazione fisica (es. forza muscolare, VO2max, affaticamento muscolare, stanchezza e recupero fisico). Gli studi che non corrispondevano a ricerche originali (es. editoriali, note, recensioni, dissertazioni, ecc.) o che non includevano adulti (ad es. bambini, anziani, ecc.) sono stati esclusi. Gli studi sono stati raccolti, con algoritmi booleani, da database accademici e di ricerca gratuiti (PubMed/Medline, ScienceDirect, Google Scholar) e attraverso ricerca manuale. Dagli studi selezionati sono stati ottenuti e analizzati i seguenti dati: (I) statistiche descrittive della popolazione in studio; (II) durata dello studio; (III) caratteristiche del protocollo di integrazione di Ashwagandha; (IV) grandezza e unità dell’analizzato variabili; (V) la percentuale di variazione secondo la formula: (post-pre)/pre * 100, e differenza significativa rispetto al placebo o al gruppo di controllo (se esistente); e (VI) conclusioni dello studio. Gli esiti primari analizzati negli studi erano i cambiamenti nelle variabili delle prestazioni fisiche (forza muscolare, VO2max, affaticamento muscolare, stanchezza e recupero fisico) successivamente all’integrazione con Ashwagandha. Le pubblicazioni selezionate che soddisfacevano tutti i requisiti sono passate alla fase successiva di analisi e di sintesi dei dati. Tutti gli studi inclusi in questa meta-analisi hanno confrontato un gruppo sperimentale (che ha ricevuto la supplementazione di Ashwagandha) contro un gruppo di controllo (placebo) per quanto riguarda le variabili delle prestazioni fisiche. Dalla ricerca attraverso gli operatori booleani e parole chiave specifiche, sono stati ottenuti 1310 riferimenti. Dopo il processo di screening delle pubblicazioni trovate (filtraggio per data, tipo di articolo e disponibilità del testo completo) sono emersi 484 studi potenzialmente ammissibili. Tuttavia, dopo aver valutato gli abstract e il testo completo di questi studi per filtrare i duplicati e analizzare la stretta conformità con gli altri criteri di inclusione, sono stati esclusi 471 articoli. Un totale di 13 studi ha soddisfatto i requisiti di questa revisione sistematica. La metanalisi conclude che, su un totale di 615 adulti sani che hanno partecipato agli studi analizzati in questa revisione sistematica, ci sono prove dirette che suggeriscono che l’integrazione di Ashwagandha ha un effetto positivo su diverse variabili legate alla prestazione fisica rispetto a un gruppo placebo o di controllo. Tutti gli studi inclusi nell’analisi quantitativa erano studi randomizzati controllati con placebo; un solo studio a misure ripetute è stato escluso poiché non includeva il gruppo placebo. [38]

Gli approcci meta-analitici erano basati sui cambiamenti rispetto al basale, che secondo la letteratura attuale, potrebbero essere più efficienti e potenti rispetto a un confronto dei soli valori post-intervento. [14] Le dimensioni degli effetti molto estreme sono state escluse dalla meta-analisi poiché possono influenzare l’effetto complessivo e/o aumentare l’eterogeneità.

 

I risultati della metanalisi in breve

1) Per la valutazione d’effetto dell’integrazione di Ashwagandha sulle prestazioni di Forza e Potenza questa metanalisi ha incluso 5 studi; 3 di questi studi [55] [57] [42] hanno fornito risultati multipli, mentre uno [51] ha riportato risultati multipli in bracci di trattamento multipli. In totale, sono state stimate sette dimensioni d’effetto su diverse variabili relative alla forza e alla potenza (forza muscolare degli arti superiori e inferiori, impugnatura, velocità massima, potenza relativa e concentrazione di testosterone); gli studi sono stati condotti su un totale di 198 partecipanti, di cui 104 nel gruppo Ashwagandha e 94 nel gruppo placebo. I risultati della metanalisi concludono che, rispetto al placebo, l’effetto dell’integrazione di Ashwagandha è stato medio (dub: 0,68; IC 95%: da 0,40 a 0,95) con poca eterogeneità tra gli studi (dub = 1,11) e che risulta probabile che gli effetti dell’integrazione di Ashwagandha siano significativi sulle variabili relative alla forza/potenza. [Dimensione d’effetto aggregato di µ = 0,67 / 95% CrI compreso tra 0,28 e 1,04/ deviazione standard tra gli studi relativamente piccola (τ = 0,31 (95% CrI 0,01–0,96)) con un valore assoluto della varianza reale di τ2 = 0,09 (bassa eterogeneità) / probabilità d’effetto pooled > di 0,20 molto alta (98,3%)].

2) Per la valutazione d’effetto dell’integrazione di Ashwagandha sul fitness cardiorespiratorio questo sottogruppo della meta-analisi includeva sette studi. Uno studio [24] ha fornito risultati multipli, mentre uno studio [51] ha riportato effetti multipli in bracci multipli. Un totale di otto dimensioni d’effetto sono state dedotte dagli studi che hanno confrontato la somministrazione di Ashwagandha (totale n = 119) con i gruppi di placebo (totale n = 107) su variabili correlate al fitness cardiorespiratorio (VO2max e [Hb]). I risultati della metanalisi concludono che, rispetto al placebo, l’effetto dell’integrazione di Ashwagandha sulla performance cardiorespiratoria è stato molto ampio (dub: 1,85; 95 % CI: da 1,40 a 2,31) con un’eterogeneità di studio (da bassa a media) in termini di deviazione standard tra gli studi (τ = 0,55 (95% CrI 0,03–1,44)). Il modello baesyano ha indicato una dimensione d’effetto molto ampia per l’integrazione con Ashwagandha (µ = 1,89 (95% CrI 1.30-2.51)). La distribuzione predittiva a posteriori ha mostrato che la probabilità che la dimensione dell’effetto sia maggiore di 0,20 è assolutamente alta (100%), il che suggerisce effetti positivi dell’integrazione di Ashwagandha sulla forma cardiorespiratoria (cioè, VO2max e [Hb]).

3) Per la valutazione dell’effetto dell’integrazione di Ashwagandha su fatica e recupero è stato considerato un totale di nove dimensioni dell’effetto da otto studi. Salve et al. (2019) hanno riportato sia esiti multipli in bracci di trattamento multipli. [41] I risultati analizzati comprendevano variabili di salute fisica, affaticamento muscolare, danno/dolore muscolare, recupero del sonno e cortisolo in 403 partecipanti, di cui 203 nei gruppi Ashwagandha e 200 nei gruppi placebo; in particolare sono state analizzate le variabili di componente di salute fisica del test di qualità della vita, tempo all’esaurimento, scala dello stato di recupero, superossido dismutasi ed efficienza del sonno. I risultati della metanalisi concludono che, rispetto al placebo, l’effetto dell’integrazione di Ashwagandha su fatica e recupero è stato molto ampio (dub: 1,17; IC 95%: da 3,01 a 1,049) con un’eterogeneità media tra gli studi e la dimensione dell’effetto pooling del modello bayesiano era 1,18 (95% CrI da 1,70 a 0,63). Pertanto dalla metanalisi emerge che c’era una grande dimensione complessiva dell’effetto degli interventi di Ashwagandha a favore delle variabili correlate alla fatica/recupero. L’ECDF ha mostrato che la probabilità dell’effetto cumulativo sia maggiore di 0,20 in è molto alto (99,9%), il che suggerisce che è molto probabile che gli effetti dell’integrazione di Ashwagandha siano significativi per ridurre l’affaticamento e migliorare il recupero.

 

Il messaggio della metanalisi

Lo scopo di questa revisione sistematica e meta-analisi è stato quello di valutare l’effetto dell’integrazione di Ashwagandha sulle prestazioni fisiche ed in particolare su tre componenti della prestazione fisica (forza/potenza, fitness cardiorespiratorio e affaticamento/recupero); la metanalisi conclude che il confronto tra la somministrazione di Ashwagandha e il placebo nella stima dimensionale dell’effetto pooled, risulta sostanzialmente diversa da zero a favore dell’effetto del trattamento. Nel complesso, i risultati di questo studio hanno dimostrato che l’integrazione di Ashwagandha era più efficace del placebo per migliorare le prestazioni fisiche. Anche l’approccio baesyano impiegato nella metanalisi fornisce una fondata fiducia nei risultati che sono stati ottenuti. [20]

Per quanto riguarda il razionale della supplementazione di Ashwagandha, si può essere abbastanza fiduciosi che essa sia almeno in qualche modo benefica sulle componenti analizzate della prestazione fisica, poiché gli intervalli per la dimensione dell’effetto meta-analitico risultano credibili e sono completamente predittivi della “capacità favorente” dell’integrazione. Da alcuni studi è stato concluso che l’integrazione di Ashwagandha (tra 240 e 600 mg al giorno) potrebbe aumentare le variabili relative a forza/potenza in individui sani ma che non si sottopongono a frequenti programmi di allenamento e condizionamento fisico. [55] [42] [51] [23]

Uno studio [57] ha dimostrato che le capacità di adattamento nell’allenamento di resistenza, possono aumentare dopo dodici settimane di integrazione di Ashwagandha in individui costantemente allenati per sviluppare la forza. Analogamente lo studio di Raut et al. (2012), ha concluso che Ashwagandha non solo è sicuro a dosi crescenti da 750 a 1250 mg al giorno, ma ha anche effetti positivi sulla forza muscolare in soggetti sani fisicamente attivi e costantemente allenati. [38] I cambiamenti riportati negli studi analizzati includono variabili quali forza muscolare, dimensione muscolare, testosterone sierico, velocità massima, potenza assoluta e relativa e dalla matanalisi baesyana emerge che la probabilità che l’integrazione di Ashwagandha possa indurre un aumento clinicamente significativo di forza/potenza rispetto al placebo è molto alta.
Per quanto riguarda la performance cardiorespiratoria, un’altra recente meta-analisi ha concluso che l’integrazione di Ashwagandha aumenta significativamente il VO2max sia nei partecipanti non allenati che in quelli allenati. [35]

Anche nella metanalisi segnalata nella Newsletter è emerso un ampio effetto del trattamento combinato con Ashwagandha sulla performance cardiorespiratoria con un aumento significativo di VO2max e [Hb] con aumenti statisticamente diversi dal placebo dopo 8-24 settimane di integrazione giornaliera con 330-1000 mg di Ashwagandha. Questi risultati suggeriscono che, pur nella necessità di ulteriori conferme, l’integrazione con Ashwagandha abbia un’alta probabilità di avere un’utilità e sembra che più alto è il dosaggio, migliori siano i risultati soprattutto in atleti e individui allenati. È stato inoltre dimostrato che il consumo di 120-1000 mg di Ashwagandha al giorno riduce l’affaticamento e ottimizza il recupero negli individui sani. Gli studi selezionati che sono stati inclusi in questa revisione sistematica hanno mostrato miglioramenti nella salute fisica (una componente del test della qualità della vita), affaticamento muscolare (aumento sia dei tempi di esaurimento che di recupero percepito), danno/indolenzimento muscolare (riduzione di livelli di CK e aumento di SOD), recupero del sonno (migliore qualità complessiva del sonno) e livelli di stress (riduzioni considerevoli dei livelli di cortisolo). Il modello di meta-analisi bayesiano ha rivelato che, rispetto al placebo, l’effetto combinato della supplementazione di Ashwagandha era molto ampio (1,18 (95% CrI da da 1,70 a 0,63)) e che è molto probabile un effetto credibile sulla riduzione della fatica e sul miglioramento del recupero dall’affaticamento.

 

Probabile meccanismo di azione

Gli effetti positivi dell’estratto acquoso di radice di Ashwagandha sulla forza/potenza muscolare, sulla forma cardiorespiratoria e sull’affaticamento/recupero descritti dalla maggior parte degli studi inclusi in questa revisione sistematica potrebbero essere dovuti, in parte, alle proprietà antiossidanti di questa pianta. Per i processi di adattamento fisiologico all’esercizio fisico sono necessari adeguati livelli fisiologici di specie reattive dell’ossigeno (ROS); sovrallenamento, scarsa disponibilità di energia o scarsa igiene del sonno potrebbero aumentare la produzione di ROS, influenzando negativamente gli adattamenti in risposta all’esercizio. [36] [12] [3]

È stato dimostrato che i ROS inducono modificazioni strutturali delle proteine miofibrillari, che ne influenzano la funzione (ad esempio, bassa sensibilità al Ca2+ intracellulare). In questo senso, diversi studi hanno dimostrato che la supplementazione di antiossidanti può contrastare e ritardare l’affaticamento muscolare durante l’esercizio prolungato nell’uomo; [25][26][27] pertanto l’impiego di bioattivi antiossidanti rientra in logica comune per l’aumento di forza e potenza attraverso la possibile ottimizzazione del processo muscolare di recupero e adattamento dopo uno sforzo fisico, che ha un’implicazione pratica sulla frequenza, e quindi sul volume, dell’allenamento. Diversi studi su animali e cellule hanno identificato potenziali bersagli molecolari dei metaboliti secondari di estratti di Ashwagandha che potrebbero essere coinvolti nella regolazione dello stress ossidativo a livello cellulare. La withaferina A è un potente induttore di Nrf2, un fattore di trascrizione che regola l’espressione di enzimi antiossidanti in risposta allo stress ossidativo, in un modello murino di tossicità epatica indotta. [34]

Sempre la withaferina A in cellule mioblastiche esposte a ischemia/riperfusione simulata aumenta la sopravvivenza cellulare inducendo l’espressione di proteine con attività antiossidante. [56]

L’effetto citoprotettivo di Ashwagandha attraverso l’attivazione di Nrf2 è stato corroborato in diversi contesti cellulari e in diverse combinazioni di estratti vegetali [39] [15]54] ed in generale diverse vie di segnalazione anaboliche e cataboliche, che regolano la sintesi proteica muscolare e il metabolismo energetico, risulterebbero influenzate da Ashwagandha nella regolazione della miogenesi nel muscolo scheletrico nell’uomo e in modelli animali.
Diversi autori hanno concluso che Ashwagandha eserciterebbe una sia una funzione promiogenica sia un effetto modulatorio della miogenesi e della rigenerazione muscolare, suggerendo una complessa regolazione di queste vie di segnalazione durante la formazione muscolare. Diversi studi hanno mostrato l’effetto dei withanolidi sulla regolazione dell’attività trascrizionale di NF-κB in diversi modelli sperimentali in vivo e in vitro [18]; il withaferin A e il viscosalactone, insieme ai loro derivati acetilati, bloccano questa via di segnalazione inibendo la fosforilazione e la degradazione di IB, bloccando l’espressione dei geni correlati a NF-κB [16]; la withaferina A inibisce direttamente l’attività della chinasi IKK, che fosforila IκBα prima della sua ubiquitinazione e degradazione, attraverso un meccanismo redox sensibile all’alchilazione tiolica. [18]

Allo stesso modo, la withaferina A e withanolide D hanno bloccato l’attività angiogenica delle cellule endoteliali inibendo la degradazione di IB e inducendo l’espressione dell’enzima antiossidante HO-1. [2] Pertanto la witaferina A, tra gli altri metaboliti secondari, è stata identificata come regolatrice di diversi contesti cellulari che possono favorire la miogenesi e il metabolismo ossidativo negli umani. In termini di fitness cardiorespiratorio e prestazioni di resistenza, è stato riportato che l’integrazione con Ashwagandha contribuisce all’aumento di [Hb] e dei marcatori ematologici (concentrazione media di emoglobina corpuscolare [MCH], concentrazione media di emoglobina cellulare [MCHC] e volume corpuscolare medio [MCV]) prevenendo lo stress ossidativo. [24]

Questi effetti fisiologici rappresenterebbero i meccanismi principali per spiegare l’aumento del VO2max. Schumacher et al. [46], in ciclisti professionisti, hanno riportato MCV e MCH più elevati nei periodi delle competizioni rispetto al periodo di bassa stagione. Borges et al. [4] hanno anche mostrato un aumento sostanziale di MCV e MCH nei kayaker professinisti dopo un periodo di addestramento ad alta intensità. Rietjens et al. (2002) hanno studiato la correlazione dell’assunzione di Ashwagandha con [Hb] e VO2max negli esercizi al cicloergometro e sul tapis roulant nei triatleti [40], e alcune ricerche hanno mostrato una correlazione tra queste variabili negli atleti in allenamenti in quota [45] e tra la [Hb] e la capacità di esercizio. [33] [6] Shenoy et al. (2012) hanno riportato un aumento maggiore del tempo all’esaurimento negli uomini rispetto alle donne (rispettivamente 10,7% contro 4,3%), che ha portato a risultati più elevati di VO2max per gli uomini (rispettivamente 16,1% contro 9,0%); ciò implicherebbe che gli uomini hanno risposto di più all’integrazione rispetto alle donne, forse per una diversa mediazione dell’effetto di Ashwagandha da parte del sistema endocrino. [47]

L’integrazione con estratti di Ashwagandha (600 mg al giorno 15-20 mg di withanolidi) potrebbe non solo contrastare la produzione di ROS durante l’esercizio ma anche aumentare i livelli di testosterone nei maschi sani [22] (probabilmente attraverso le vie metaboliche della biosintesi degli steroidi che comporta la conversione di saponine o derivati sterani presenti nell’Ashwagandha [52] in testosterone e derivati come DHEA), il che giustificherebbe le differenze di effetti nelle prestazioni fisiche tra uomini e donne se si considerano gli effetti eritrogeni ben documentati del testosterone. [13]

Considerando l’importanza del riposo e del sonno nei processi di adattamento allo sforzo fisico, alcuni degli studi esaminati supportano il fatto che l’integrazione con Ashwagandha possa ottimizzare la qualità del sonno. In effetti, è stato scoperto che l’estratto di radice di Ashwagandha (300 mg due volte al giorno per 10 settimane) ha il potenziale per migliorare la qualità del sonno in pazienti con insonnia senza presentare effetti collaterali. [58]

Questo potrebbe non solo favorire i processi di adattamento all’esercizio ma anche accelerare la riabilitazione e il riadattamento fisico dopo una lesione muscolo-scheletrica. In questo senso, uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha mostrato che l’integrazione con 125 mg e 250 mg di Ashwagandha, entrambi assunti bis in die in pazienti con dolore alle articolazioni del ginocchio per un periodo di 12 settimane, ha avuto una significativa efficacia del trattamento nella riduzione del dolore e risultati di ottima tollerabilità rispetto al basale e al placebo (con risultati migliori quando si assumono 250 mg due volte al giorno). [37]

 

Conclusioni ai fini pratici

Su base di quanto predittivo ed emergente dagli studi disponibili [49], Ashwagandha aiuterebbe a superare il sovraccarico allostatico e ad accelerare gli adattamenti richiesti dall’esercizio mediante l’attivazione di variabili modulatrici dello stato allostatico [3], con effetti, da indagare ulteriormente, in determinate situazioni bio-psico-ambientali.
Da un punto di vista pratico questa revisione sistematica / meta-analisi bayesiana mostra che i protocolli di integrazione di Ashwagandha tra 120 mg e 1250 mg al giorno possono migliorare le prestazioni fisiche. Per quanto riguarda i tempi di somministrazione, sette studi hanno previsto l’integrazione con Ashwagandha una volta al giorno come segue: quattro studi ogni mattina, due studi ogni pomeriggio o sera e uno studio ogni sera prima di coricarsi. Sei studi hanno prescritto dosi bis in die (due volte al giorno, al mattino presto e alla sera).
Le dosi più elevate sono state prescritte per individui e atleti allenati; sembra che 300-500 mg due volte al giorno (mattina e prima di dormire) potrebbero essere un protocollo di integrazione sicuro ed efficace sia per le donne che per gli uomini che si sottopongono a un intenso allenamento di resistenza. Dosi più basse (300 mg una volta al giorno) potrebbero essere prese in considerazione per soggetti non fisicamente attivi, non soggetti a programmi di allenamento e/o impegnati in programmi di esercizio fisiche. Le concentrazioni di withanolidi degli estratti possono variare secondo la comune variabilità fitochimica che si può trovare in tutti gli estratti di erbe. Sangwan et al. [43] hanno concluso che le oscillazioni d’effetto potrebbero essere dovute a fattori quali (1) biorisorse eterogenee (selvatiche e/o raccolte); (2) variazioni fisiologiche ed ecologiche nelle piantagioni; (3) operazioni di raccolta e raccolta post-raccolta; (4) processo di lavorazione della biomassa e fabbricazione del prodotto; e (5) supplementi non regolamentati, contaminati e non descritti. I più recenti metodi analitici (cromatografia su strato sottile ad alte prestazioni, HPTLC) consentono di rilevare e quantificare rapidamente e selettivamente alcuni withanolidi e composti fenolici presenti in diversi componenti dell’Ashwagandha (radice, gambo e foglia) [50], che garantiscono la qualità e l’affidabilità dei prodotti utilizzati. Negli studi clinici presi in considerazione (valutando tassi di interruzione dei trattamenti e soddisfazione del paziente), nessuno degli studi clinici ha riportato gravi effetti avversi nel consumo di Ashwagandha nelle dosi previste e per la durata della somministrazione. In particolare, Raut et al. (2012) hanno dimostrato che l’estratto acquoso di radice di Ashwagandha sembra essere sicuro nei test di funzionalità degli organi ematologici e biochimici. Più recentemente, Salve et al. (2019) hanno concluso che 600 mg di Ashwagandha al giorno sono stati ben tollerati senza eventi avversi segnalati dai partecipanti un periodo di otto settimane.

I benefici positivi di Ashwagandha sul profilo ormonale (DHEA-S e testosterone) in uomini in sovrappeso sopra i 50 anni [22], sulla memoria immediata e generale, sulla funzione esecutiva, sull’attenzione e sulla velocità di elaborazione delle informazioni in soggetti di 50 anni con lieve deterioramento cognitivo [44], e sulla qualità della vita, prontezza mentale e qualità del sonno in uomini e donne sani di età superiore ai 70 [8], rende l’estratto di radice di Ashwagandha un’alternativa nutrizionale per ottimizzare le condizioni fisiche, la salute delle ossa e dei muscoli prevenendo perdita di massa muscolare e forza negli anziani.
Secondo i risultati ottenuti nella revisione sistematica/ metanalisi e considerando i più recenti risultati emerge che l’estratto di radice di Ashwagandha potrebbe essere utilizzato per controllare la massa corporea negli adulti sottoposti a stress cronico [7] e in protocolli nutrizionali e di intervento fisico per migliorare la composizione corporea con finalità estetiche, di salute o per le prestazioni sportive.
I risultati di questa revisione sistematica/ meta-analisi bayesiana hanno dimostrato che l’integrazione di Ashwagandha era più efficace del placebo nel migliorare le variabili relative a forza/potenza, fitness cardiorespiratorio e fatica/recupero in uomini e donne sani; infatti, la probabilità di una reale dimensione dell’effetto favorente la prestazione fisica, in soggetti che assumono Ashwagandha come integrazione, è molto alta (>95%).

 

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Journal of Functional Morphology and Kinesiology 6.1 (2021): 20.

Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) on Physical Performance: Systematic Review and Bayesian Meta-Analysis. 

Diego A. Bonilla 1,2,3,4, Yurany Moreno 1,2, Camila Gho 1, Jorge L. Petro 1,3, Adrián Odriozola-Martínez 4,5, and Richard B. Kreider 7

Author information:

1) Research Division, Dynamical Business & Science Society—DBSS International SAS, Bogotá 110861, Colombia; luzyuranymoreno@gmail.com (Y.M.); camilagho@dbss.pro (C.G.); jlpetro@dbss.pro (J.L.P.).
2) Research Group in Biochemistry and Molecular Biology, Universidad Distrital Francisco José de Caldas, Bogotá 110311, Colombia.
3) Research Group in Physical Activity, Sports and Health Sciences (GIC AFS), Universidad de Córdoba, Montería 230002, Colombia.
4) kDNA Genomics, Joxe Mari Korta Research Center, University of the Basque Country UPV/EHU, 20018 Donostia, San Sebastián, Spain; adrianodriozola@gmail.com.
5) Sport Genomics Research Group, Department of Genetics, Physical Anthropology and Animal Physiology, Faculty of Science and Technology, University of the Basque Country (UPV/EHU), 48940 Leioa, Spain.
6) Phymo Lab, Physiology and Molecular Laboratory, 08028 Barcelona, Spain.
7) Exercise & Sport Nutrition Laboratory, Human Clinical Research Facility, Texas A&M University, College Station, TX 77843, USA; rbkreider@tamu.edu.

 

Abstract

Ashwagandha (Withania somnifera) is considered a potent adaptogen and anti-stress agent that could have some potential to improve physical performance. This preferred reporting items for systematic reviews and meta-analyses (PRISMA)-based comprehensive systematic review and Bayesian meta-analysis aimed to evaluate clinical trials up to 2020 from PubMed, ScienceDirect, and Google Scholar databases regarding the effect of Ashwagandha supplementation on physical performance in healthy individuals. Besides implementing estimation statistics analysis, we devel- oped Bayesian hierarchical models for a pre-specified subgroup meta-analysis on strength/power, cardiorespiratory fitness and fatigue/recovery variables. A total of 13 studies met the require- ments of this systematic review, although only 12 were included in the quantitative analysis. A low-to-moderate overall risk of bias of the trials included in this study was detected. All Bayesian hierarchical models converged to a target distribution (Ȓ = 1) for both meta-analytic effect size (µ) and between-study standard deviation (τ). The meta-analytic approaches of the included studies revealed that Ashwagandha supplementation was more efficacious than placebo for improving variables related to physical performance in healthy men and female. In fact, the Bayesian models showed that future interventions might be at least in some way beneficial on the analyzed outcomes considering the 95% credible intervals for the meta-analytic effect size. Several practical applications and future directions are discussed, although more comparable studies are needed in exercise training, and athletic populations are needed to derive a more stable estimate of the true underlying effect.

Keywords: herbal supplements; muscle strength; cardiorespiratory fitness; exercise tolerance; quality of life; sleep latency

PMCID: PMC8006238
PMID: 33670194

 

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