Newsletter Fitoterapia nr. 66 – Aprile 2025

Ashwagandha: funzioni cognitive e memoria.

 

Nutrients, 16(12), 1813.

“Acute and repeated ashwagandha supplementation improves markers of cognitive function and mood.” 

Leonard, M., Dickerson, B., Estes, L., Gonzalez, D. E., Jenkins, V., Johnson, S., … & Kreider, R. B. (2024). 

 

La newsletter

L’uso di integratori per favorire funzioni cognitive e prestazioni di memoria, è un’abitudine sempre più diffusa e si potrebbe dire un po’ a tutte le età; questo sembrerebbe dipendere dalla generale condizione di stress cronico al quale la quotidianità ci obbliga e che favorisce affaticamento fisico e mentale; è in genere quest’ultimo a provocare difficoltà di concentrazione, di ricordo di cose recenti, cattiva organizzazione quotidiana, difficoltà nel prendere decisioni, etc. Vi sono poi condizioni in cui l’uso di questi integratori può risultare particolarmente utile come, in periodi di prolungato carico mentale (cognitivo) per studenti e professionisti, in genere dopo i 50 anni di età per contrastare l’aging, in caso di specifiche carenze nutrizionali o convalescenze.

Il mercato (farmacie, erboristerie, web, etc.) offre oggi una vasta gamma di preparati a base di ingredienti naturali e non, tra cui tonici, multivitaminici, integratori a base di fosforo, fosfatidilserina, ecc. È poi dagli anni ’90, che anche l’industria farmaceutica, ormai ampiamente attiva anche nel settore della nutraceutica, ha cominciato a proporre, sempre più frequentemente, formulazioni a base di piante medicinali che fino a quei periodo, erano state prevalentemente proposte da erboristi e fitoterapeuti ed esperti di medicina naturale. È quindi negli ultimi anni che sono cresciuti, parallelamente alla cultura del naturale, integratori di larga composizione fitoterapica; essi sfruttano l’azione di bioattivi (piante medicinali ma anche funghi) di recente studio, ma più largamente di piante medicinali (Bacopa, Ginkgo, Rodiola, Ashwagandha, ecc.) di antichissimo e consolidato uso nelle più antiche Medicine tradizionali come in MTC e in Ayurveda. Questi antichi sistemi medici hanno sviluppato nei secoli un’ampia conoscenza sull’uso di diversi nutrienti per sostenere/rafforzare le funzioni cognitive e di memoria e per combattere la stanchezza mentale e fisica; sull’azione e la tollerabilità di questi preparati, la medicina dispone oggi di una vasta quantità di dati farmacologici e di una crescente disponibilità di dati clinici.

Le piante medicinali utili per supportare memoria e funzioni cognitive potrebbero essere idealmente suddivise in due gruppi sulla base del loro uso tradizionale e di quanto suggerito dalle attuali conoscenze scientifiche:

un primo gruppo è rappresentato da quelle piante medicinali contraddistinte, nelle principali Farmacopee internazionali, dal claim salutistico “memoria e funzioni cognitive” (Bacopa monnieri, Centella asiatica, Clitoria ternatea, Cola acuminata, Eleutherococcus senticosus, Erica cinerea, Ginkgo biloba); esse non sono numerose e vengono loro attribuite, specifiche capacità nootropiche e pro-mnemoniche. Il pensiero scientifico ipotizza che queste piante medicinali (a certi dosaggi ed in specifiche forme estrattive) sarebbero in grado di influenzare direttamente la crescita e lo sviluppo neuronale (favorendo i livelli di specifici fattori di crescita) in specifiche aree del cervello, favorendo/potenziando le fisiologiche funzioni cognitive e di memoria (es. Centella asiatica) [72,73]

un secondo gruppo (es. Rodiola, Panax ginseng, Astragalo, Schisandra, Maca, Ashwagandha) può essere rappresentato dalle piante medicinali ad azione adattogena (claims nutrizionali stanchezza/affaticamento fisico-mentale, stress, etc.); ad esse viene riconosciuta principalmente la capacità , come antifatica, di supportare l’organismo nel fisiologico adattarsi a stress fisici e mentali, e, indirettamente, di supportare le funzioni cognitive e di memoria; queste piante medicinali sembrano infatti in grado di influenzare percorsi biochimici multipli (azione antistress, antiossidante, antinfiammatoria, azione endocrina, etc.) sono oggetto di nuovi studi anche per la promettente potenzialità nella gestione di malattie neurodegenerative; in particolare queste piante medicinali si dimostrano in grado di rallentare le conseguenze negative dello stress e del fisiologico invecchiamento cellulare. Alcune di queste piante medicinali sembrano influenzare positivamente la neurogenesi. [72,73]

Tra gli adattogeni occupa un posto di spicco l’Ashwagandha (Withania somnifera Dunal), che è oggi sempre più apprezzata negli integratori naturali come potente pianta antifatica (antistress). La crescente popolarità di questa pianta è dovuta alla sua capacità di sostenere e aiutare a recuperare il generale benessere fisico e mentale influenzando percorsi biologici multipli grazie ad un fitocomplesso straordinariamente ricco in bioattivi; a questa pianta medicinale vengono oggi riconosciute azioni farmacologiche immunomodulatorie, pro-neurotrasmettitoriali, neuroprotettive, favorenti la neurogenesi, pro ormonali.[74] Anticamente, in Ayurveda, l’Ashwagandha fu classificata come “rasayana” cioè come pianta medicinale “fermatempo” avendone osservato la capacità di rallentare i generali processi di invecchiamento dell’organismo.

Questa newsletter segnala un recente studio clinico che ha valutato l’azione nootropica di un estratto di Ashwagandha nel migliorare le funzioni cognitive in correlazione a condizioni di stress che possono favorire infiammazione e neurodegenerazione. Lo studio ha esaminato clinicamente gli effetti della integrazione acuta e per 30 giorni (per via orale) di Ashwagandha sulla funzione cognitiva, sull’umore e sui marcatori di salute e di sicurezza in giovani uomini e donne, sani.

 

Lo studio in breve

Per lo studio sono stati arruolati 59 partecipanti (uomini e donne; 22,7 ± 7 anni, 74,9 ± 16 kg, 26,2 ± 5 BMI) che dopo aver digiunato per 12 ore, sono stati sottoposti ad un prelievo di un campione di sangue, quindi alla batteria di test sulla funzione cognitiva COMPASS (Word Recall, Word recognition, Choice Reaction Time Task, Picture Recognition, Digit Vigilance Task, Corsi Block test, Stroop test) e successivamente, alla valutazione del profilo degli stati d’animo (POMS). In modo randomizzato e in doppio cieco, ai partecipanti sono stati somministrati 225 mg di placebo (gomma arabica) o estratto di radice e foglia di Ashwagandha (Withania somnifera) liposomiale. Dopo 60 minuti, i partecipanti hanno ripetuto le valutazioni cognitive. I partecipanti hanno continuato l’integrazione (225 mg/die) per 30 giorni e poi sono stati nuovamente sottoposti all’esperimento. I dati sono stati analizzati utilizzando un’analisi univariata del modello lineare generale (GLM) con misure ripetute e confronti a coppie delle variazioni medie rispetto al basale con intervalli di confidenza (CI) del 95%.

Risultati
L’integrazione acuta e per 30 giorni di un estratto liposomiale di Ashwagandha ha migliorato, rispetto al basale, le misure di:
Word Recall (tentativi corretti e ricordati), Choice Reaction Time (target identificati), Picture Recognition (risposte corrette “sì”, tempo di reazione corretto e complessivo), Digit Vigilance (tempo di reazione corretto), Stroop Color-Word (parole congruenti identificate, tempo di reazione), POMS (Profilo degli stati d’animo, tensione e affaticamento).

Conclusione
I risultati di questo studio supportano le affermazioni secondo le quali l’integrazione di Ashwagandha (225 mg in forma liposomiale) può migliorare alcune misure di memoria, vigilanza, attenzione e funzione esecutiva, riducendo al contempo la percezione di tensione e affaticamento in individui giovani sani.

 

Lo studio più in dettaglio

Criteri di inclusione esclusione
Un totale di 59 volontari sani di età compresa tra 18 e 60 anni sono stati reclutati secondo specifici criteri di inclusione (non avere deficit cognitivi, non avere disturbi del sonno, non avere una storia di malattie cardiovascolari, metaboliche o polmonari, non avere una storia di emicranie, ipertensione, aritmie cardiache o ansia; non avere ulcere o malattie da reflusso gastrointestinale, non avere allergie alla fibra Gomma arabica) ed esclusione (pazienti in gravidanza o aspiranti alla gravidanza, avere una storia documentata di assunzione di farmaci da prescrizione nel mese precedente che avrebbero potuto influenzare i test dello studio – ad esclusione di farmaci ipoglicemizzanti, ipolipemizzanti, antipertensivi, farmaci per la tiroide, ecc. – pazienti a cui, entro il mese precedente, era stata limitata/proibita l’assunzione di elevate quantità di caffeina o di altri prodotti contenenti stimolanti).

Un totale di 30 partecipanti sono stati randomizzati nel gruppo placebo (PLA) e 30 nel gruppo Ashwagandha (ASH). Uno è stato rimosso dallo studio a causa della non conformità. I dati dei 59 partecipanti sono stati analizzati statisticamente. I partecipanti sono stati sottoposti a una sessione di familiarizzazione e a due sessioni di test sperimentali. Nella sessione di familiarizzazione, i partecipanti hanno compilato questionari sulla storia clinica e sono stati determinati altezza, peso ed emodinamica a riposo. Sono stati inoltre descritti i metodi e le aspettative dello studio. Coloro che erano idonei a partecipare hanno praticato i test sulla funzione cognitiva almeno tre volte per familiarizzare con le valutazioni e ridurre al minimo gli effetti di apprendimento.

Ai partecipanti è stato chiesto di registrare l’assunzione di dieta e bevande energetiche e di fornire un elenco di cibi e bevande contenenti stimolanti da evitare di consumare prima di ogni sessione di test. Prima della prima sessione di test, i partecipanti hanno registrato il loro apporto di cibo e bevande nei 4 giorni precedenti. È stato anche chiesto loro di astenersi dal consumare quantità insolite di caffeina e altri stimolanti per 48 ore, di digiunare per 12 ore e di astenersi da esercizi intensi per 24 ore prima del test. Dopo essersi presentati al laboratorio, i partecipanti hanno compilato un questionario sugli effetti collaterali pre-integrazione (Pre) e hanno eseguito test cognitivi Computerized Mental Performance Assessment System (COMPASS), tra cui Word Recall, Word Recognition, Choice Reaction Time, Picture Recognition, Corsi Block, Digit Vigilance e Stroop Color–Word test, nonché questionari Profile of Mood States (POMS). I partecipanti hanno quindi donato un campione di sangue a digiuno.

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a un placebo o all’integratore di Ashwagandha. Un’ora dopo l’ingestione, i partecipanti hanno ripetuto il test cognitivo tramite COMPASS, il questionario POMS e un altro questionario sugli effetti collaterali post-integrazione. Ai partecipanti è stata poi data una scorta di 30 giorni dell’integratore ingerito durante la visita e, tra una sessione di test e l’altra, è stato chiesto loro di ingerirlo ogni giorno al mattino con la colazione. I partecipanti hanno mantenuto la loro dieta regolare e i loro livelli di attività fisica e sono tornati in laboratorio dopo 30 giorni di integrazione per ripetere il protocollo di test dalla prima sessione e ingerire l’ultima dose dell’integratore assegnato in modo casuale.

Protocollo di integrazione
I partecipanti hanno assunto una capsula al giorno di un placebo (PL = 225 mg di gomma arabica) o 225 mg di estratto liposomiale di Ashwagandha (Withania somnifera Dunal). Questo dosaggio di estratto di Ashwagandha si era precedentemente dimostrato capace di ridurre i marcatori di stress e di migliorare la funzione cognitiva negli individui stressati [34]. I partecipanti hanno assunto oralmente gli integratori dopo colazione (o verso le 8:00) per 29 giorni. I partecipanti hanno assunto l’integratore il 30° giorno, dopo essere stati sottoposti a test cognitivi prima dell’assunzione e aver prelevato un campione di sangue.

Controllo della dieta
I volontari hanno documentato il consumo di bevande e cibo per quattro giorni prima delle valutazioni di base utilizzando registri alimentari scritti o un’applicazione telefonica [37]. Questa dieta iniziale è stata replicata prima della seconda sessione di test per la coerenza della dieta.

Valutazione della funzione cognitiva
Per valutare le misure della funzione cognitiva è stato utilizzato il software Computerized Mental Performance Assessment (COMPASS) versione 6.0.
Le valutazioni includevano:

(1) il test Word Recall, che misura la memoria di lavoro (memoria temporanea) e il trasferimento alla memoria a lungo termine attraverso la memoria secondaria richiamando le parole mostrate per 60 secondi [39] immediatamente dopo essere state viste e richiamandole di nuovo alla fine del test cognitivo 10-20 minuti dopo il richiamo iniziale (richiamo ritardato) [40];

(2) il test Word Recognition, che valuta la memoria secondaria indicando se le parole visualizzate attraverso il test Word Recall mostrano familiarità, rappresentando una percentuale di accuratezza con il numero di parole riconosciute dall’elenco originale [41];

(3) il test Choice Reaction Time (CRT), che valuta la vigilanza del tempo di reazione verso uno stimolo target con attenzione sostenuta segnando l’accuratezza di una risposta che si correla con il rispettivo target [42];

(4) il test Picture Recognition, che misura la memoria secondaria mostrando una serie di immagini e dopo la presentazione iniziale, mostrando un’altra serie di immagini e indicando SÌ/NO se l’immagine era nella presentazione iniziale e segnando il tempo di reazione del riconoscimento delle risposte corrette [43];

(5) il test Digit Vigilance, che misura l’accuratezza complessiva delle risposte corrette secondo uno schema di numerazione presentato durante la valutazione del numero di selezioni false e la misurazione del tempo di reazione delle risposte corrette [44];

(6) il test Corsi Block, che valuta la memoria di lavoro e spaziale attuale replicando una sequenza di visualizzazione di blocchi colorati e viene valutato in base al numero di prove corrette ricordate accuratamente [45];

(7) il test Stroop color-word, che misura la funzione esecutiva, l’attenzione e la vigilanza attraverso l’accuratezza degli stimoli complessivi, congruenti e incongruenti rispondendo a una serie di nomi di colori scritti in caratteri di colore diverso e identificando accuratamente il colore del carattere [46].

I test cognitivi COMPASS sono stati utilizzati in diversi studi e hanno dimostrato di essere una valutazione accurata e affidabile della funzione cognitiva [47–49].

Profilo degli stati d’animo
Il questionario di 65 domande del Profilo degli stati d’animo (POMS) ha valutato i cambiamenti negli stati d’animo per il periodo di integrazione durante lo studio. Le valutazioni delle domande sono state categorizzate in sei domini (rabbia, confusione, depressione, affaticamento, tensione e vigore). Il punteggio totale di disturbo dell’umore (TMDS) è stato determinato sommando i punteggi di rabbia, confusione, depressione, affaticamento e tensione e sottraendo il punteggio di vigore. Il POMS è una valutazione degli stati d’animo comunemente utilizzata e valida [50,51].

Questionario sugli effetti collaterali
La percezione dei sintomi correlati all’integrazione alimentare (ad es. vertigini, mal di testa, tachicardia, palpitazioni cardiache, dispnea, nervosismo, visione offuscata e altri) è stata valutata utilizzando scale di tipo Likert [52,53].

Analisi statistica
Per l’analisi statistica è stato utilizzato un software di analisi statistica (versione 29 SPSS®, IBM Corp., Armonk, NY, USA). Le variazioni medie rispetto al basale con intervalli di confidenza (IC) del 95% hanno determinato la significatività clinica dei risultati. Il generale approccio statistico dello studio è coerente con le raccomandazioni di Earnest et al. [63] sulle migliori pratiche di ricerche correlate all’alimentazione sportiva.

Risultati primari
Questo studio ha valutato gli effetti dell’integrazione di Ashwagandha sulla funzione cognitiva misurando l’impatto su:

memoria episodica (presentazione delle parole, riconoscimento delle immagini, richiamo ritardato delle parole, riconoscimento ritardato delle immagini, riconoscimento ritardato delle parole),

attenzione e vigilanza (tempi di reazione semplici, test di vigilanza delle cifre, tempo di reazione alla scelta),

funzione esecutiva (test di Stroop colore-parola) [4].

Lo studio ha concluso che l’assunzione orale acuta (225 mg/die) di Ashwagandha liposomiale ha influenzato positivamente la funzione cognitiva in individui sani. I risultati di questo studio indicano che l’integrazione acuta di Ashwagandha ha mantenuto la capacità di identificare i target corretti nel test di reazione di scelta, ha migliorato il tempo di reazione al riconoscimento delle immagini e ha impedito un calo delle risposte corrette nel test di Stroop.

Lo studio ha concluso che dopo 30 giorni di integrazione quotidiana (225 mg/die) con Ashwagandha, è stato riscontrato che i tentativi corretti di richiamo delle parole, il tempo di reazione corretto nel test di vigilanza delle cifre e le risposte corrette congruenti al test di Stroop sono migliorati in misura maggiore rispetto al basale.

Sia dopo un’ora da una singola assunzione acuta che dopo l’assunzione per 30 giorni l’estratto di Ashwagandha, diversamente dal placebo, ha diminuito significativamente, rispetto al basale, i punteggi di tensione e affaticamento POMS.

Nel complesso, questi risultati forniscono ulteriori prove che l’assunzione acuta o per periodi più lunghi di Ashwagandha possono migliorare le misure di memoria episodica, attenzione e vigilanza e funzione esecutiva, nonché le percezioni di tensione e affaticamento. I risultati di questo studio sono coerenti con quanto emerso in altri studi nei quali l’integrazione con Ashwagandha ha migliorato i tempi di reazione e le prestazioni cognitive nei giovani maschi sani [35], la percezione di energia e chiarezza mentale in studenti universitari [36]; questi risultati sono coerenti anche con l’osservazione e che 30 giorni di integrazione liposomiale di Ashwagandha (225 o 400 mg/die) hanno ridotto i marcatori correlati allo stress e migliorato la funzione cognitiva in individui che percepivano una condizione di stress [34]. In letteratura sono descritti diversi potenziali meccanismi che spiegano come l’Ashwagandha possa influenzare la funzione cognitiva. In primo luogo, è noto che l’Ashwagandha svolge una funzione adattogena, migliorando così la risposta e la resilienza allo stress [2,3,11,14,36,64,65]. I test della funzione cognitiva producono uno stato di stress e in questo caso l’ashwagandha potrebbe aver migliorato la funzione cognitiva consentendo ai partecipanti di “performare” meglio in situazioni stressanti. In secondo luogo, è stato stabilito che l’Ashwagandha inibisce l’acetilcolinesterasi, aumenta la neurotrasmissione [11,14,65] e esercita effetti neuroprotettivi [8,15,25,65,66]. È stato anche dimostrato che l’Ashwagandha influenza l’attività dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA) [1,67–69] e che possiede capacità GABAergica mimando gli effetti dei farmaci ansiolitici [69] inoltre promuove la qualità del sonno [68]. Secondo queste evidenze l’integrazione con Ashwagandha può aiutare individui in condizioni di stress a gestire l’ansia e/o migliorare la qualità del sonno, e la funzione cognitiva. Esistono inoltre numerose prove che l’Ashwagandha riduce lo stress ossidativo [9,16] e l’infiammazione [8,15,22,25]. Lo stress ossidativo e l’infiammazione nel cervello sono causalmente implicati nella progressione del deterioramento cognitivo durante l’invecchiamento. In questo studio, in soggetti prevalentemente giovani, è possibile che l’Ashwagandha abbia mediato lo stress ossidativo e/o l’infiammazione, migliorando così la funzione cognitiva. Per quanto relativo al Profilo degli stati d’animo (POMS) l’analisi univariata ha indicato che Ashwagandha ha esercitato effetti temporali su tensione (p < 0,001, effetto ampio), depressione (p < 0,001, effetto ampio), rabbia (p < 0,001, effetto ampio), affaticamento (p < 0,001, effetto ampio), confusione (p < 0,001, effetto ampio), vigore (p = 0,004, effetto moderato) e disordini temporomandibolari (p < 0,001, effetto ampio). L’analisi dei cambiamenti rispetto al basale indica che i partecipanti trattati con Ashwagandha hanno sperimentato una diminuzione significativa nei punteggi di tensione dopo un’ora dall’ingestione acuta (p < 0,001) ma non dopo i 30 giorni di integrazione. Dallo studio è emerso che l’integrazione con Ashwagandha (ASH) per 30 giorni riduceva la percezione della fatica con valori significativamente migliori nel gruppo Ashwagandha rispetto al gruppo Placebo (PLA). Non sono state osservate altre differenze significative tra i gruppi di trattamento nelle restanti variabili POMS.

Risultati secondari
Diversi studi scientifici dimostrano che Ashwagandha ha effetti antiossidanti [9,14–16], endocrini [17–21], immunitari [10,22] e antinfiammatori [9,11,12], e vi è quindi evidente interesse nel determinare gli effetti dell’integrazione di Ashwagandha sui marcatori di salute e sicurezza. In questo studio, sono stati valutati gli effetti di 30 giorni di integrazione di Ashwagandha su un completo insieme di marcatori della salute (sangue, siero, etc.) e sulla percezione della frequenza e della gravità degli effetti collaterali comuni. I risultati hanno indicato che l’integrazione con Ashwagandha non ha avuto alcun effetto negativo, ma a volte migliorativo, sui marker ematici clinici senza differenze nelle percezioni riportate di effetti collaterali rispetto al placebo. Questi risultati sono coerenti con altri risultati [6], che hanno concluso che l’integrazione di Ashwagandha (2 × 300 mg/giorno per 60 giorni), in individui con una storia di stress e ansia, non ha avuto effetti clinicamente significativi sui parametri ematici clinici o significativi effetti collaterali. Un altro studio [18] ha concluso che l’integrazione (2 × 200 mg/die) di estratto di radice di Ashwagandha per 12 settimane, in uomini e donne sovrappeso, di età compresa tra 40 e 75 anni, che sperimentavano alti livelli di affaticamento e stress, non ha influenzato significativamente la glicemia, l’HbA1c, le conte ematiche cellulari, i marcatori della funzionalità epatica, i marcatori della funzionalità renale o le percezioni di effetti collaterali. I risultati di questo studio sono coerenti con i risultati di altri studi che riportano che l’integrazione di Ashwagandha (500-700 mg/die, per 2-8 settimane) negli adulti è stata ben tollerata e non ha comportato percezioni di effetti collaterali [33,64,70,71].

Conclusioni
I risultati di questo studio, pur nelle sue limitazioni, supportano il fatto che l’integrazione orale acuta e quella prolungata per 30 giorni di Ashwagandha (225 mg/die, liposomiale) può migliorare la memoria a breve termine, l’attenzione e la vigilanza e i tempi di reazione in uomini e donne giovani e sani esercitando funzione nootropica. Questi promettenti risultati suggeriscono l’opportunità di ulteriori ricerche per valutare potenziali benefici anche in individui più anziani per aiutare a mantenere la funzione cognitiva con l’avanzare dell’età e per potenziali applicazioni cliniche in soggetti che sperimentano condizioni di stress, declino cognitivo e di memoria.

 

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____________________________________________ 

 

A cura della direzione scientifica di Benefica

Nutrients 16.12 (2024): 1813.

“Acute and Repeated Ashwagandha Supplementation Improves Markers of Cognitive Function and Mood.” 

Megan Leonard 1 , Broderick Dickerson 1 , Landry Estes 1, Drew E. Gonzalez 1 , Victoria Jenkins 1 ,
Sarah Johnson 1, Dante Xing 1, Choongsung Yoo 1, Joungbo Ko 1, Martin Purpura 2 , Ralf Jager 2 , Mark Faries 1,3,
Wesley Kephart 4, Ryan Sowinski 1 , Christopher J. Rasmussen 1 and Richard B. Kreider 1,* 

Author information:

1 Exercise & Sport Nutrition Lab, Department of Kinesiology and Sports Management, Texas A&M University,
College Station, TX 77843, USA; meganleonard10@tamu.edu (M.L.); dickersobl5@email.tamu.edu (B.D.);
landry.estes@tamu.edu (L.E.); dg18@tamu.edu (D.E.G.); victoria.jenkins@tamu.edu (V.J.);
sjohnson2216@tamu.edu (S.J.); dantexing@tamu.edu (D.X.); choongsungyoo@tamu.edu (C.Y.);
joungboko10@tamu.edu (J.K.); mark.faries@ag.tamu.edu (M.F.); rjs370@tamu.edu (R.S.);
crasmussen@tamu.edu (C.J.R.)
2 Increnovo LLC, Whitefish Bay, WI 53217, USA; martin.purpura@increnovo.com (M.P.);
ralf.jaeger@increnovo.com (R.J.)
3 Texas A&M AgriLife Extension, Texas A&M University, College Station, TX 77843, USA
4 Department of Kinesiology, University of Wisconsin—Whitewater, Whitewater, WI 53190, USA

Abstract

Background: Ashwagandha has been reported to reduce stress and attenuate cognitive decline associated with inflammation and neurodegeneration in clinical populations. However, the effects as a potential nootropic nutrient in younger populations are unclear. This study examined the effects of liposomal Ashwagandha supplementation on cognitive function, mood, and markers of health and safety in healthy young men and women.

Method

59 men and women (22.7 ± 7 yrs., 74.9 ± 16 kg, 26.2 ± 5 BMI) fasted for 12 h, donated a fasting blood sample, and were administered the COMPASS cognitive function test battery (Word Recall, Word recognition, Choice Reaction Time Task, Picture Recognition, Digit Vigilance Task, Corsi Block test, Stroop test) and profile of mood states (POMS). In a randomized and double-blind manner, participants were administered 225 mg of a placebo (Gum Arabic) or Ashwagandha (Withania somnifera) root and leaf extract coated with a liposomal covering. After 60-min, participants repeated cognitive assessments. Participants continued supplementation (225 mg/d) for 30 days and then returned to the lab to repeat the experiment. Data were analyzed using a general linear model (GLM) univariate analysis with repeated measures and pairwise comparisons of mean changes from baseline with 95% confidence intervals (CI).

Results

Ashwagandha supplementation improved acute and/or 30-day measures of Word Recall (correct and recalled attempts), Choice Reaction Time (targets identified), Picture Recognition (“yes” correct responses, correct and overall reaction time), Digit Vigilance (correct reaction time), Stroop Color- Word (congruent words identified, reaction time), and POMS (tension and fatigue) from baseline more consistently with several differences observed between groups.

Conclusion

Results support contentions that Ashwagandha supplementation (225 mg) may improve some measures of memory, attention, vigilance, attention, and executive function while decreasing perceptions of tension and fatigue in younger healthy individuals. Retrospectively registered clinical trial ISRCTN58680760.

Keywords

nootropic; executive function; cognition; memory; vigilance; attention; mood.

ISSN: 2072-6643
Impact Factor of 4.8

https://doi.org/10.3390/nu16121813

 

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