Newsletter Fitoterapia nr. 33 – Aprile 2018

Newsletter n° «33»

Aprile 2018

Withania somnifera Dunal (Ashwagandha)

Ruolo adattogeno nell’attività sportiva

Ayu. 2015 Jan-Mar;36(1):63-8. doi: 10.4103/0974-8520.169002.

Efficacy of Ashwagandha (Withania somnifera [L.] Dunal) in improving cardiorespiratory endurance in healthy athletic adults.

Choudhary B, Shetty A, Langade DG

Gli adattogeni nello sport
Le piante medicinali impiegate nel mondo moderno come adattogeni sono innumerevoli; il loro effetto è quello di contribuire ad aumentare in “modo aspecifico” la resistenza dell’organismo a fattori stressanti di varia natura, sia fisica che psichica. In termini generali si può affermare che l‘effetto “adattogeno” sia riferibile a tutti i nutrienti (botanicals e non), che coinvolgendo globalmente il metabolismo, supportano l’organismo, in presenza di stress fisico e/o mentale, aiutando il corpo ad aumentare la propria capacità media di adattamento e sostenendo lo sviluppo di capacità di resistenza ad ulteriore stress, aiutando l’organismo ad un maggior livello di prestazioni.
L’azione generale degli “adattogeni” non è mirata ad un singolo organo o sistema, ma corrobora l’attività e l’efficienza dell’intero organismo.
Per questi motivi gli “officinali adattogeni” vengono tradizionalmente consigliati per affrontare e superare al meglio periodi di intenso stress psico-fisico, come ad esempio la preparazione ad un esame, periodi di super lavoro, disturbi collegati alla senescenza ed ai cambi di stagione, o semplicemente per risollevare il fisico dalla cronicità di gravosi impegni quotidiani.
La tradizione ci tramanda un ampio elenco di “botanicals” adattogeni, così definiti anche dalle attuali linee guida del Ministero della Salute, tuttavia, caso per caso, il livello di “evidence”, per reali effetti a favore della salute, è diverso e disomogeneo; tra gli adattogeni attualmente più raccomandati si possono citare appunto Ashwagandha, Rodiola, Ginseng, Schisandra e Maca.
Abbiamo quindi detto che gli adattogeni sono tradizionalmente impiegati per dare sollievo alle tipiche sintomatologie da stress, per sostenere le perfomances mentali (cerebrali), coinvolgendo anche le vie surrenali e migliorando, in generale, l’attività dell’asse HPA.
Solo più recentemente gli adattogeni hanno iniziato ad essere considerati anche come “integratori sportivi” per migliorare la forma fisica; studi recenti indicano che gli adattogeni possano essere effettivamente molto utili a supporto dell’attività sportiva (Bagchi D et al. 2013 ; Panossian A et al. 2008) in termini di effetto ergogenico (Molinos D et al. 2013).
Il razionale di utilità degli adattogeni a favore dell’attività sportiva fonda, oltre che sulla ovvia necessità di un aiuto alle generali prestazioni fisiche, sulla considerazione che un programma di allenamento di resistenza consiste nella ripetizione di esercizi con continuità della contrazione dei muscoli scheletrici che si oppongono alla resistenza di forze esterne; nei confronti della ripetitività di questi esercizi l’organismo deve reagire, con meccanismi di compensazione, resistenza ed adattamento continuativi e maggiori rispetto a condizioni standard; la “tensione” derivante da questa tipologia di esercizio fisico può essere quindi vista come una forma di “stress” (Kraemer WJ et al. 2004).

Ashwagandha come adattogeno nello sport
Ashwagandha (Withania somnifera Dunal) è una delle piante ad attività adattogena più conosciuta ed attualmente più studiata; questa bella pianta caratterizzata da bacche rosse, è particolarmente diffusa e coltivata in India e Pakistan oltre che nell’Europa meridionale.
Prevalentemente dalle sue radici ma anche dalle foglie, per usi diversi, si ricava un fitocomplesso molto articolato i cui componenti di maggior interesse sono chiamati “Witanolidi” (i witanolidi sono rappresentati da diverse famiglie di chemiotipi specifici) e che vengono ritenuti i responsabili delle diverse attività farmacologiche di Withania somnifera.
La moderna letteratura scientifica ed i testi tradizionali ayurvedici indicano Ashwagandha (Withania somnifera, anche noto come Ginseng indiano o Winter cherry) come una preziosa fonte di benefici per la salute per effetti anti-stress, neuro protettivi, immunomodulatori ed effetti “anti-aging”, interagendo con i sistemi: nervoso, endocrino, polmonare e cardio vascolare; ad Ashwagandha si attribuiscono generali capacità di sostegno al sistema di produzione di energia ed a quello immunitario; al fitocomplesso vengono inoltre riconosciute capacità analgesiche, antimicrobiche, antinfiammatorie, antitumorali, antidiabetiche, neuro protettive e immunoprotettive (immunomodulatorie).
Più recentemente le generali capacità adattogene di Ashwagandha hanno sollevato interesse per il potenziale aiuto ergogenico nei confronti dell’esercizio fisico a sostegno dei fisiologici meccanismi di adattamento e recupero soprattutto in programmi di allenamento di resistenza nell’attività sportiva.
Alla base di queste affermazioni si pongono diversi approfondimenti scientifici che, ad esempio, hanno dimostrato la capacità di Ashwagandha di migliorare, in adulti normali sani, la forza e la coordinazione muscolare oltre che la resistenza cardio respiratoria; nella medicina ayurvedica Ashwagandha è classificata come “rasayana” (ringiovanente), ed è stata tradizionalmente impiegata per la promozione della salute e della longevità, per rallentare il processo di invecchiamento, rivitalizzare il corpo e in generale per creare senso di benessere.
In particolare al fitocomplesso di Withania somnifera Dunal viene riconosciuta la capacità di stimolare la funzione respiratoria con rilassamento della muscolatura liscia e stimolazione dell’attività tiroidea, inoltre sull’uomo l’assunzione di Ashwagandha è associabile a riduzione di cortisolo, incremento di testosterone ed è ben tollerata. In generale Ashwagandha contribuisce a ripristinare la fisiologica capacità dell’organismo nel ridurre i valori ematici di azoto ureico e di acido lattico coinvolgendo anche i meccanismi dopaminergici che rispondono alle situazioni di stress.
Diverse caratteristiche farmacologiche del fitocomplesso di Ashwagandha ne indicano il positivo ruolo ergogenico, come coadiuvante nei programmi di allenamento alla resistenza, agendo su più fattori come la forza muscolare, l’incremento della massa muscolare, il recupero muscolare; secondo razionali scientifici Ashwagandha contribuirebbe a incrementare la capacità dell’organismo di generare meccanismi di “resistenza” alla fatica o allo sforzo fisico.
Le fonti tradizionali Ayurvediche fanno esplicito riferimento all’impiego di Ashwagandha a favore di “Bala” che in sanscrito, in una sua accezione, significa anche “forza”. [link monograph]

L’articolo
La recente letteratura indica che l’uso tradizionale di Ashwagandha fonda su una base logica e scientifica. Lo studio proposto nella newsletter, disponibile in Pub Med dal 2016, ha valutato l’efficacia di un estratto di radice ad alta concentrazione di Ashwagandha nel potenziamento della resistenza cardiorespiratoria e nel miglioramento della qualità della vita (QOL) in atleti adulti sani.
E’ noto infatti che l’esercizio isometrico, tipico dell’allenamento quotidiano di un atleta, aumenta significativamente la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la contrattilità miocardica e la gittata cardiaca; questa maggior richiesta di attività fisiologica di compensazione richiede un sistema cardiorespiratorio idoneo.
Nei bambini e negli adolescenti è stato dimostrato che la scarsa forma cardiorespiratoria è fortemente associata a fattori di rischio di malattie cardiovascolari; attualmente si ritiene che la resistenza cardiorespiratoria sia una componente fondamentale ed un indicatore della buona forma fisica. Il consumo massimo di ossigeno (VO-max) viene generalmente considerato come un parametro molto affidabile di una buona idoneità cardiorespiratoria. Il test di VO-max è tra le procedure più utilizzate per studiare la fisiologia dell’esercizio fisico e, nell’atleta, indica la capacità di assorbire, trasportare e utilizzare l’ossigeno rappresentando una delle valutazioni più affidabili per la misurazione della resistenza. Questo test consente di studiare a lungo termine i parametri di resistenza aerobica e cardiovascolare ed è ritenuto uno dei parametri di valutazione principali nel fitness cardiorespiratorio.
Come noto gli allenamenti di resistenza richiedono tipicamente un numero elevato di ripetizioni a basso carico; tra questi uno degli esercizi fisici ritenuto valido ed affidabile per valutare il VO-max, sia nei maschi che nelle femmine adulti, è lo “shuttle run test su 20 metri”, già impiegato in altro studio, nella corsa, su un gruppo di studenti americani tra i 12 e i 15 anni di età, per valutare la resistenza cardiorespiratoria.
Lo studio che segnaliamo è randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, ed ha valutato gli effetti della supplementazione di un estratto ad alta concentrazione di Ashwagandha su VO-max e la resistenza cardiorespiratoria, oltre che su altri parametri, in 50 atleti adulti sani. Gli atleti sono stati sottoposti ad un allenamento intensivo di “shuttle run test su 20 metri”.
Al termine dello studio, rispettivamente a 8 e 12 settimane, nel gruppo “verum” si è osservato un aumento significativo di VO-max, rispetto al gruppo placebo, con un eccellente intervallo nei valori di VO-max prima e dopo la somministrazione.
Partendo dal presupposto dell’utilizzo tradizionale di Ashwagandha come “adattogeno”, (in quanto aumenta la resistenza a fattori fisici, chimici e biologici, supportando energia e generale vitalità), diversi altri studi recenti hanno confermato la capacità di Withania somnifera Dunal di incrementare significativamente il VO-max e di sostenere anche il rafforzamento muscolare.
Anche nelle conclusioni dello studio che presentiamo (reperibile in PubMed) Ashwagandha ha dimostrato una marcata capacità di rafforzamento muscolare e di resistenza all’esercizio inoltre ha dimostrato una reale capacità ipolipemizzante; tutti i partecipanti del gruppo trattato hanno inoltre riferito di una migliore qualità del sonno e di vita generale.
Secondo recente letteratura scientifica Ashwagandha dimostra inoltre di esercitare effetti significativi sui livelli di energia e sulla salute mitocondriale coinvolgendo l’adenosina trifosfato che è responsabile del mantenimento dei processi energetici a livello cellulare; questi effetti dipenderebbero dalla capacità del fitocomplesso di modulare i processi enzimatici ATP dipendenti dal Magnesio, e di ridurre l’attività dell’enzima succinato deidrogenasi nei mitocondri nel tessuto di granulazione, come dimostrato in un modello di granuloma indotto da carragenina.
Questi meccanismi spiegherebbero in parte gli effetti energizzanti di Ashwagandha, che migliorerebbe nei muscoli la funzionalità dei mitocondri che, come noto, è coinvolta nella capacità di resistenza all’esercizio fisico.
Ashwagandha dimostra anche la capacità di aumentare la quantità di globuli rossi e la quantità di emoglobina, traducendosi nella maggior capacità del sangue di trasportare ossigeno ai muscoli durante l’allenamento e, in concreto, migliorando le capacità aerobiche degli atleti; questi meccanismi suggeriscono una possibile spiegazione degli effetti ergogenici di Ashwagandha.
In precedenti studi su animali, sottoposti a esercizio fisico intensivo, era stato osservato un sensibile aumento (2-3 volte maggiore rispetto alla normalità) delle concentrazioni di radicali liberi nel muscolo e nel fegato, con drastica riduzione del controllo respiratorio mitocondriale, ed un sensibile aumento dello stress ossidativo.
In più di uno studio si è osservato che la somministrazione di estratti di Ashwagandha, per lunghi periodi, determina un significativo aumento di sostanze antiossidanti ed anche una riduzione significativa della lesione miocardica indotta da riperfusione da ischemia, suggerendo il potenziale cardio protettivo dell’officinale.
Per la valutazione del generale senso di benessere e di qualità di vita di un soggetto (QOL quality of life) viene ritenuto utile e affidabile il questionario WHO-QOL (WHO-QOL-BREF-World Health Organization-Last version 2013); il questionario misura i domini: “salute fisica”, “salute psicologica”, “relazioni sociali” e “reazioni all’ambiente”.
Nello studio proposto la QOL degli atleti è stata valutata con WHO-QOL e, nel gruppo trattato con Ashwagandha rispetto al placebo, si sono osservati miglioramenti di tutti i sottodomini della QOL (salute fisica, salute psicologica, relazioni sociali e fattori ambientali).
Le conclusioni dello studio indicano, nel gruppo verum, un significativo miglioramento (P <0,05) della salute fisica e psicologica, con superiorità di questi domini rispetto a quelli di “relazioni sociali” e “fattori ambientali”.
Nello studio la tollerabilità di Ashwagandha è risultata ottima ed il suo ampio uso tradizionale non ne richiederebbe ulteriori studi di Fase I e di Fase II.


 
Ayu. 2015 Jan-Mar;36(1):63-8. doi: 10.4103/0974-8520.169002.

Efficacy of Ashwagandha (Withania somnifera [L.] Dunal) in improving cardiorespiratory endurance in healthy athletic adults.

Choudhary B(1), Shetty A(2), Langade DG(3)

Author information:
(1)Hyderabad Spine Clinic, Hyderabad, Andhra Pradesh, India.
(2)Zela Life Health Center, Bengaluru, Karnataka, India.
(3)Department of Pharmacology, BVDU Dental College and Hospital, Navi Mumbai, Maharashtra, India.

Abstract   

INTRODUCTION: Ashwagandha (Withania somnifera [L.] Dunal) has been traditionally used for various actions ranging from vitalizer, improve endurance and stamina, promote longevity, improve immunity, and male and female fertility. However, clinical studies are needed to prove the clinical efficacy of this herb, especially in cardiovascular endurance and physical performance.

AIMS: This prospective, double-blind, randomized, and placebo-controlled study evaluated the efficacy of Ashwagandha roots extract in enhancing cardiorespiratory endurance and improving the quality of life (QOL) in 50 healthy male/female athletic adults.

MATERIALS AND METHODS: Cardiorespiratory endurance was assessed by measuring the oxygen consumption at peak physical exertion (VO2 max) levels during a 20 m shuttle run test. The World Health Organization self-reported QOL questionnaire (physical health, psychological health, social relationships, and environmental factors) was used to assess the QOL. Student’s t-test was used to compare the differences in a mean and change from baseline VO2 max levels, whereas Wilcoxon signed-rank test was used to assess changes in QOL scores from baseline in the two groups.

RESULTS: There was a greater increase from baseline (P < 0.0001) in the mean VO2 max with KSM-66 Ashwagandha (n = 24) compared to placebo (n = 25) at 8 weeks (4.91 and 1.42, respectively) and at 12 weeks (5.67 and 1.86 respectively). The QOL scores for all subdomains significantly improved to a greater extent in the Ashwagandha group at 12 weeks compared to placebo (P < 0.05).

CONCLUSION: The findings suggest that Ashwagandha root extract enhances the cardiorespiratory endurance and improves QOL in healthy athletic adults.

DOI: 10.4103/0974-8520.169002
PMCID: PMC4687242
PMID: 26730141

richiedi l’articolo completo